Stati Uniti

Incidente nell'Hudson: la compagnia di elicotteri ha precedenti problematici

La storia della New York Helicopter Charter parla di guasti meccanici, manutenzione non idonea e anche problemi finanziari – L'amministratore delegato: «Sono devastato»
© AP/Bruce Wall
Red. Online
11.04.2025 08:30

L’azienda che gestiva e operava l’elicottero schiantatosi nell’Hudson, a New York, ha una lunga storia alle spalle. Una storia, scrive al riguardo il New York Times, caratterizzata da tante, tantissime escursioni sopra i grattacieli della Grande Mela. Ma anche da alcuni problemi. Nell’incidente di ieri, giovedì, sono morte sei persone: il pilota e una famiglia di turisti spagnoli, fra cui tre bambini.

Dicevamo dei problemi: nel 2013, uno degli elicotteri dell’azienda, la New York Helicopter Charter, stava trasportando una famiglia di quattro persone per un giro turistico quando, all’improvviso, il mezzo ha perso potenza. Costringendo il pilota a un ammaraggio nel fiume Hudson. Due anni più tardi, nel 2015, un altro elicottero ha avuto un incidente poco dopo essere decollato nel New Jersey. Il pilota, nell’occasione, aveva riferito che l’elicottero aveva iniziato a girare su sé stesso, fuori controllo, spingendolo a optare per un cosiddetto «atterraggio duro». Dalle indagini era emerso che l’elicottero, in precedenza, era stato coinvolto in un hard landing in Cile nel 2010 e, ancora, che montava un albero di trasmissione «non idoneo al volo». Gli investigatori avevano concluso che la probabile causa dell’incidente in New Jersey era stata «l’occultamento deliberato e il riutilizzo» del componente difettoso «da parte di personale sconosciuto». L’elicottero coinvolto in quell’incidente era un modello Bell 206 che la New York Helicopter Charter aveva noleggiato da Meridian Helicopters, una società della Louisiana. Meridian possiede anche l’elicottero precipitato nell’Hudson giovedì, secondo i registri. L’incidente ha ucciso Agustín Escobar, amministratore delegato per le infrastrutture ferroviarie della società tecnologica Siemens, i suoi tre figli e sua moglie, nonché il pilota. Toccherà all’inchiesta, come sempre, stabilire le esatte cause dello schianto.

L’incidente del 2013, prosegue il New York Times, aveva coinvolto un Bell 206 rosso decollato da un eliporto vicino a Wall Street. A bordo una famiglia di quattro turisti svedesi. L’elicottero, come detto, aveva iniziato a perdere potenza e a scendere verso l’acqua: il pilota, a quel punto, aveva gonfiato i pontoni per mantenere l’aereo in posizione sul fiume. I passeggeri in seguito erano stati trasportati in ospedale, fortunatamente senza gravi conseguenze. Nel 2016, la New York Helicopter Charter aveva citato in giudizio la Aircraft Maintenance Specialists, una società che aveva assunto per riparare l’elicottero prima dell’incidente nel fiume nel 2013. L’operatore, nello specifico, aveva accusato la società di manutenzione di essere stata negligente nella riparazione dell’elicottero e di non aver prevenuto i problemi meccanici che hanno provocato l’atterraggio di emergenza. Il caso, depositato presso la Corte Suprema dello Stato di New York, era stato chiuso nel 2018, ma l’esito a oggi non è chiaro.

Michael Roth, amministratore delegato della New York Helicopter Charter, opera voli turistici in città e nei dintorni da circa 30 anni. Raggiunto giovedì dopo l’incidente mortale, Roth ha confermato che l’elicottero precipitato era stato noleggiato e che il proprietario è Meridian. Il dirigente, ieri, a caldo ha detto che non poteva spiegare che cosa fosse successo: «Non ho alcuna informazione» ha spiegato al telefono dal New Jersey, aggiungendo che in quanto padre e nonno era «devastato» dall’incidente e dall’aver appreso che fosse morta una famiglia.

I documenti del Tribunale suggeriscono che la New York Helicopter Charter aveva recentemente dovuto affrontare difficoltà finanziarie. Uno dei suoi elicotteri era infatti stato confiscato a dicembre dopo che l’azienda non era riuscita a pagare il leasing, secondo una causa intentata a gennaio presso il Tribunale federale di Manhattan da PHI Aviation, società con sede in Louisiana che ha dichiarato di dover ricevere 1,4 milioni di dollari da New York Helicopter Charter. Non solo, la stessa New York Helicopter Charter aveva presentato istanza di fallimento nel 2019, affermando che la sua attività era stata danneggiata dai cambiamenti nelle politiche di New York City sul traffico aereo intorno alla città. Una vera e propria inversione di tendenza per l’azienda. A metà degli anni 2000, durante un boom del mercato azionario, il business degli elicotteri a New York prosperava. All’epoca, Roth disse al New York Post che si aspettava un raddoppio della domanda.

Nei documenti del Tribunale depositati nel 2023, il signor Roth ha affermato che tra i clienti della sua azienda c’erano lo stilista Calvin Klein e il magnate alberghiero Ian Schrager.

Il successo dei voli in elicottero attorno a Manhattan ha scatenato non poche polemiche e problemi. In risposta, la città ha richiesto a operatori come New York Helicopter Charter di stipulare un accordo. Per evitare di essere bandite dall’eliporto di proprietà della città, vicino a Wall Street, le compagnie hanno concordato di attenersi alle rotte prescritte e di non volare la domenica.

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