Kamala Harris e quella campagna di 11 milioni per una pagina Facebook di 1.000 followers
Una campagna di 11 milioni di dollari. Per una pagina Facebook che conta a malapena 1.000 followers. Dietro a questa strategia, apparentemente bizzarra, si «nasconde» Kamala Harris. L'attuale vicepresidente degli Stati Uniti e candidata democratica nella corsa alla Casa Bianca ha infatti scelto di puntare sui social in un modo quantomeno insolito. Almeno a una prima occhiata.
Ma vediamo, nel dettaglio, di cosa si tratta. Nelle ultime settimane, molti cittadini americani, sui social, si sono imbattuti in numerosi annunci pubblicitari provenienti da una pagina poco nota, chiamata «The Daily Scroll». Pagina che oggi conta poco più i 3.500 followers, ma che fino a qualche tempo fa arrivava solo a 1.000 seguaci. Nel suo feed, l'ultimo post risale al 27 marzo 2024: è un link a un articolo di Finance Yahoo, dedicato al programma economico di Biden. Quando quel contenuto è stato pubblicato, il presidente degli Stati Uniti era ancora in corsa per un secondo mandato.
«Scrollando» nella pagina, ecco che compare un altro link a un articolo – questa volta di The Hill – che elogia il discorso di Biden al SOTU, datato sempre 27 marzo. Segue un link al sito di Rolling Stone, pubblicato sempre nella stessa data. Questa volta, però, il protagonista è il tycoon: «Donald Trump vuole vietare l'aborto in tutto il mondo», si legge nel titolo.
A parte due post che raffigurano le immagini usate per la copertina e il profilo della pagina, non c'è altro. Sono loghi anonimi. Nella descrizione, si legge, però, che «HARRIS FOR PRESIDENT» è responsabile della pagina. Ma nulla di più. Nessuno, a primo impatto, penserebbe che dietro a questi contenuti ci possa essere la campagna elettorale di Kamala Harris. Eppure, la vicepresidente degli Stati Uniti ha realmente scelto la strategia social. Spendendo, in annunci su Facebook e Instagram, più di 11 milioni di dollari. E rendendo The Daily Scroll la seconda pagina più importante – dietro solamente a quella principale della campagna di Kamala Harris – per quanto riguarda la spesa di annunci di questioni politiche e sociali, negli ultimi 90 giorni. E non è tutto. Secondo quanto rivela la CNN – autrice dell'indagine in questione – la campagna di Kamala Harris ha speso anche altri 900.000 dollari in annunci di una pagina-aggreggatore di notizie simile, chiamata Headlines 2024. Ma per quale motivo?
La ragione è presto spiegata. Secondo i dati raccolti dalla AD Library Meta, gli annunci pubblicitari che promuovono The Daily Scroll sono apparsi sugli schermi almeno 700 milioni di volte, con circa il 97% delle visualizzazioni provenienti da sette degli Stati in bilico. Vale a dire Wisconsin, Michigan, Pennsylvania, Nevada, Arizona, Georgia e Carolina del Nord. Tutti gli annunci, visualizzati negli ultimi tempi dagli utenti, includono un disclaimer che afferma che sono «pagati da Harris for President». Una spiegazione che, sottolinea la CNN, non sembra violare le regole di Meta per gli inserzionisti politici.
Ma arriviamo al dunque. Come spiega Kevin Munoz, portavoce della campagna di Harris, le pagine The Daily Scrool e Headlines 2024 «sono solo una piccola parte di uno sforzo molto più ampio per raggiungere gli elettori indecisi su tutte le forme di media». Detto in altre parole, promuovere notizie è «solo una delle tante strategie digitali sta utilizzando, oltre ai tradizionali annunci display online e a brevi videoclip che raggiungano gli elettori su YouTube e altre piattaforme».
Complessivamente, dunque, rispetto al suo avversario repubblicano, Kamala Harris ha speso molto di più per la sua campagna social. Basti pensare che, contro gli 80 milioni di dollari sborsati dalla campagna della vicepresidente americana, il tycoon ha dedicato ai social solo 9,4 milioni i dollari provenienti dalla sua campagna e dia comitati di raccolta fondi associati. Ma non è tutto. Rispetto ai principali account Facebook e Instagram della campagna di Harris, gli annunci pubblicati da The Daily Scroll e Headlines 2024 non sollecitano donazioni. La maggior parte di questi, addirittura, non indirizza nemmeno gli utenti al sito web della campagna. L'obiettivo del team della candidata democratica è infatti un altro. Ed è quello di utilizzare gli annunci per promuovere «notizie selezionate da importanti organi di informazione che riflettono in maniera positiva su Kamala Harris, e in maniera negativa sul suo avversario».
Infatti, sebbene la pagina di The Daily Scroll sembri inattiva – con solo tre post risalenti al 27 marzo –, Meta consente agli inserzionisti di pubblicare annunci che non compaiono nei feed principali delle pagine a cui sono associati. Di conseguenza, pur essendo «chiaramente etichettati come pagati dalla campagna di Harris», questi contenuti non compaiono in maniera permanente nelle pagine – che, proprio per questo motivo, non contano un numero esagerato di followers e interazioni –, ma compaiono nella home degli utenti, quando questi navigano su Facebook e Instagram. Vengono promossi articolo «autorevoli», appartenenti ad esempio ad ABC News, NBC News, Guardian e CNN. Tra questi, ce n'è uno sul rallentamento dell'inflazione – una delle principali preoccupazioni degli elettori –, un video della vicepresidente il giorno dopo l'annuncio di Joe Biden di ritirarsi dalla corsa alla Casa Bianca e uno dedicato al progetto politico conservatore (Progetto 2025).
«Non c'è nulla di palesemente ingannevole», ha dichiarato Peter Loge, che un tempo lavorava nell'amministrazione Obama. Harris, in altre parole, ha scelto di puntare sui social, promuovendo l'informazione. Sarà la strategia vincente?