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La Bielorussia potrebbe attaccare l'Ucraina – Segui il live

L'annuncio del presidente Joe Biden: «No a vodka, caviale e diamanti russi» – Mariupol circondata dalle forze russe – La Svizzera chiude il suo spazio aereo per sorvoli militari – TUTTI GLI AGGIORNAMENTI
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Red. Online
11.03.2022 07:00

(AGGIORNAMENTO 1.14)
Gli Stati Uniti restano «preoccupati dalle sconsiderate azioni della Russia e dalle violazioni dei principi di sicurezza nucleare». Lo afferma il ministro dell'Energia americano, Jennifer Granholm, sottolineando che il fatto che Mosca stia violando i principi di sicurezza «è inaccettabile e gli attacchi che mettono a rischio la sicurezza in Ucraina e al di là devono fermarsi».

(AGGIORNAMENTO 23.30)
Nuova raffica di sanzioni americane agli oligarchi russi e al circolo ristretto di Vladimir Putin. Nel mirino del Tesoro finiscono 10 componenti del consiglio di amministrazione della banca VTB, 12 membri della Duma e la famiglia del portavoce del Cremlino Dmitry Peskov.

(AGGIORNAMENTO 21.52)
La Russia fornirà nel prossimo futuro armi di ultima generazione alla vicina Bielorussia. È quanto emerso dopo un incontro al Cremlino fra il presidente russo Vladimir Putin e il suo omologo bielorusso Alexander Lukashenko, secondo Sky News.

I due leader hanno inoltre concordato mutuo sostegno in seguito alle sanzioni imposte dall'Occidente dopo l'invasione russa in Ucraina. Non sono tuttavia emersi ulteriori dettagli.

(AGGIORNAMENTO 21.50)
Nuovi bombardamenti russi da nord-est sono in corso sulla città portuale ucraina di Mykolaiv sul mar Nero, a nord della Crimea. Lo afferma su Telegram il governatore regionale, Vitaly Kim.

(AGGIORNAMENTO 19.44)
Vladimir Potanin, presidente del colosso dei metalli Norilsk Nickel e considerato l'uomo d'affari più ricco della Russia, ha messo in guardia il Cremlino contro la confisca dei beni delle società fuggite dopo l'invasione dell'Ucraina, sottolineando che una simile mossa riporterebbe il paese ai tempi della Rivoluzione d'ottobre del 1917.

Lo riporta la Cnn citando un post del magnate sull'account Telegram del gruppo Norilsk Nickel. «In primo luogo, ci porterebbe indietro di cento anni, al 1917, e le conseguenze di un tale passo - la sfiducia globale nei confronti della Russia da parte degli investitori - si farebbe sentire per molti decenni».

«In secondo luogo - aggiunge Potanin - la decisione di molte aziende di sospendere le attività in Russia è, direi, di natura alquanto emotiva e potrebbe essere stata presa a causa di pressioni senza precedenti su di loro da parte dell'opinione pubblica all'estero. Quindi molto probabilmente torneranno. E personalmente, manterrei una tale opportunità per loro».

Potanin è il miliardario più ricco della Russia con oltre 22,5 miliardi di dollari, secondo Bloomberg, nonostante abbia perso circa un quarto del suo patrimonio quest'anno a causa del crollo delle azioni di Norilsk Nickel: i titoli della società hanno perso oltre il 90% negli scambi londinesi prima di essere sospese, nonostante l'impennata dei prezzi delle sue materie prime.

(AGGIORNAMENTO 19.22)
L'accesso a Instagram in Russia sarà definitivamente bloccato a mezzanotte del 14 marzo. Lo annuncia la Tass citando il regolatore russo dei media Roskomnadzor.

«Poiché gli utenti attivi di Instagram avranno bisogno di tempo per copiare le proprie foto e video su altri social network, per avvisare i propri contatti e iscritti, Roskomnadzor ha deciso di completare la procedura di blocco dell'accesso a Instagram alle 00 del 14 marzo, concedendo 48 ore di un periodo di transizione», ha scritto Roskomnadzor sul suo canale Telegram.

(AGGIORNAMENTO 19.20)
«Per la prima volta dalla Seconda Guerra mondiale le persone uccise in Ucraina vengono seppellite in fosse comuni». Lo ha detto l'inviato ucraino all'ONU, Sergiy Kyslytsya durante una riunione del Consiglio di Sicurezza.

(AGGIORNAMENTO 19.14)
YouTube ha deciso di bloccare in tutto il mondo l'accesso ai canali dei media finanziati dallo stato russo. Lo ha annunciato il portavoce di YouTube Farshad Shadloo citato dal Guardian.

«Le nostre linee guida della comunità vietano ai contenuti di negare, minimizzare o banalizzare eventi violenti ben documentati e rimuoviamo i contenuti sull'invasione russa in Ucraina che violano questa norma. In linea con ciò, con effetto immediato, stiamo anche bloccando i canali YouTube associati ai media russi finanziati dallo stato, a livello globale», ha spiegato Shadloo.

(AGGIORNAMENTO 19.09)
L'inviato russo all'ONU, Vasily Nebenzya, ha mostrato alla riunione del Consiglio di sicurezza delle presunte foto dell'ospedale pediatrico. «Non è stato distrutto, vedete?», ha detto sventolando le immagini e chiedendo agli altri rappresentanti. «Vi sembra distrutto? Vi sembra un edificio colpito da bombe a grappolo?».

E poi ha mostrato una foto della donna incinta ferita insistendo che si tratta di una «foto falsa» costruita ad arte da una fashion blogger. «Questa è sporca propaganda di cui siamo stufi».

(AGGIORNAMENTO 18.41)
I colloqui fra Russia e Ucraina finora hanno prodotto «progressi zero»: lo ha detto il ministro degli esteri ucraino Dmytro Kuleba in un'intervista a Bloomberg Television.

«È difficile per me capire a che genere di progressi si riferisca il presidente Putin», ha detto Kuleba ribadendo la disponibilità di Kiev a fare un compromesso accettando uno status neutrale del paese in cambio di garanzie sulla sicurezza.

(AGGIORNAMENTO 18.27)
L'ambasciatore russo all'Onu ha sostenuto che le forze di Mosca hanno trovato in Ucraina prove della presenza di armi chimiche. Parlando ad una riunione del Consiglio di sicurezza dell'Onu richiesto dalla Russia Vasily Nebenzya ha parlato di una rete di «almeno 30» laboratori di ricerca biologica volti a rafforzare diverse «malattie letali».

L'inviato di Mosca ha anche sostenuto che nei laboratori vengono condotti «esperimenti biologici molto pericolosi» in coordinamento con gli Stati Uniti. L'ambasciatore tuttavia non ha fornito alcuna prova a dimostrazione delle sue affermazioni.

(AGGIORNAMENTO 18.23)
La Bielorussia potrebbe attaccare l'Ucraina oggi alle 21 ora locale (le 20 in Svizzera). Lo annuncia il Centro ucraino per le comunicazioni strategiche e la sicurezza delle informazioni, affermando che «secondo i dati preliminari, le truppe bielorusse potrebbero essere coinvolte nell'invasione l'11 marzo alle 21».

Secondo Kiev l'invasione sarebbe la risposta di Minsk al presunto raid aereo partito dall'Ucraina e che, secondo Kiev, sarebbe stato pianificato dalla Russia. Il ministero della difesa bielorusso ha già smentito l'attacco con un comunicato ufficiale.

(AGGIORNAMENTO 18.08)
Stop alle esportazioni di beni di lusso, sospensione da FMI e Banca mondiale, revoca delle condizioni speciali riconosciute al WTO: sono alcune delle sanzioni che l'Ue intende adottare domani secondo quanto annunciato dalla presidente della Commissione Ursula von der Leyen.

(AGGIORNAMENTO 18.07)
Le condizioni avanzate dalla Russia all'Ucraina per mettere fine alla cosiddetta «operazione militare speciale» sono «il riconoscimento della Crimea come terra russa e la fine dell'avanzamento della Nato» verso i confini russi. Lo ha sottolineato oggi il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, aggiungendo che ora Kiev ne sta discutendo «con i suoi consiglieri, in primo luogo gli Usa e i Paesi dell'Unione europea». Lo riferisce l'agenzia Ria Novosti.

«Speriamo bene», ha aggiunto Peskov. «Questo è ciò che va fatto, e allora tutto finirà».

(AGGIORNAMENTO 18.06)
Il ministero della difesa bielorussa definisce «false» le notizie riportate dal ministro della difesa ucraino sul presunto attacco missilistico su un villaggio bielorusso condotto dalla Russia sul territorio ucraino.

«Il ministero della difesa dichiara inequivocabilmente che le informazioni su un attacco missilistico a un villaggio bielorusso sono una vera sciocchezza», ha detto all'agenzia Belta Inna Gorbacheva, rappresentante ufficiale del ministero della difesa di Minsk.

(AGGIORNAMENTI 17.43)
Nessun sorvolo della Svizzera da parte di velivoli coinvolti nella guerra in Ucraina, specie se destinati a portare sostegno militare alle parti belligeranti, in particolare mediate la fornitura di armi. Lo ha deciso oggi il Consiglio federale.

In relazione all'aggressione russa in Ucraina, il governo ha stabilito che saranno respinte tutte le domande di sorvolo del territorio elvetico presentate da parti al conflitto e da altri Stati. Fanno eccezione i voli destinati - anche militari - a scopi umanitari, di assistenza medica e al trasporto di feriti.

Alla luce di quanto sta accadendo in Ucraina, la Svizzera respingerà le richieste si sorvolo da parte di velivoli militari delle parti belligeranti effettuati a scopo militare e i sorvoli da parte di aeromobili di altri Stati destinati a prestare sostegno militare alle parti al conflitto, in particolare tramite la fornitura di materiale bellico.

(AGGIORNAMENTO 17.31)
Oltre al bando sulle importazioni di alcuni prodotti dalla Russia, gli Stati Uniti hanno deciso il divieto di esportazioni di beni di lusso verso Mosca e la Bielorussia. Lo si legge in un comunicato del dipartimento del Commercio.

La misura era stata anticipata dal presidente Joe Biden dopo aver annunciato la revoca dei privilegi commerciali alla Russia. Parlando degli oligarchi russi il presidente aveva detto: «Mentre continuiamo a cercare loro superyacht e le loro case per le vacanze, renderemo più difficile l'acquisto di prodotti di fascia alta fabbricati nel nostro paese, vietando l'esportazione di beni di lusso in Russia».

(AGGIORNAMENTO 17.12)
Quasi 1.600 persone sono state uccise a Mariupol dall'inizio dell'invasione russa. Lo annuncia il municipio cittadino sul proprio profilo Telegram.

«1.582 pacifici residenti di Mariupol sono stati uccisi dalle forze di occupazione russe in 12 giorni di blocco della città e bombardamenti spietati dei quartieri residenziali».

«Ogni occupante brucerà all'inferno», si legge nel messaggio. «Non dimenticheremo e non perdoneremo mai questo crimine contro l'umanità, contro l'Ucraina, contro Mariupol».

(AGGIORNAMENTO 17.05)
Volodymyr Zelensky ha avuto un colloquio telefonico con il presidente degli Stati Uniti Joe Biden. Lo annuncia lo stesso presidente ucraino in un tweet.

«Gli ho fatto il quadro della situazione sul campo, l'ho informato sui crimini della Russia contro i civili», scrive Zelensky. «Siamo d'accorso per ulteriori passi a sostegno della difesa dell'Ucraina e per l'aumento delle sanzioni sulla Russia».

(AGGIORNAMENTO 17.03)
Il presidente finlandese Sauli Niinistö ha avuto oggi una conversazione telefonica di un'ora con Vladimir Putin, durante la quale ha fatto appello al capo del Cremlino perché accetti di incontrare il presidente ucraino Volodymyr Zelensky.

Lo rende l'ufficio di Niinistö, aggiungendo che il presidente finlandese ha sottolineato come Zelensky, con il quale ha parlato in precedenza, sia pronto ad un vertice con il suo omologo russo.

Ieri il ministro degli esteri russo Serghei Lavrov aveva detto che Putin non è contrario ad un incontro con Zelensky, affermando tuttavia che il vertice dovrebbe essere preparato da negoziatori dei due Paesi attraverso trattative in Bielorussia.

Il servizio stampa del Cremlino, citato dalla Tass, ha affermato da parte sua che nella conversazione telefonica Putin ha «spiegato le ragioni della operazione speciale della Russia» in Ucraina, e «i suoi obiettivi», e ha informato Niinistö sui «progressi nei negoziati con i rappresentanti ucraini».

(AGGIORNAMENTO 16.56)
Gli Stati Uniti revocano alla Russia lo clausola di nazione favorita, mettendo di fatto fine a rapporti commerciali normali e aprendo a dazi pesanti sui prodotti Made in Russia. Lo ha annunciato il presidente americano Joe Biden.

Gli USA vietano inoltre le importazioni di bevande alcoliche, caviale e diamanti dalla Russia.

«Il mondo libero si è unito contro Putin», ha detto Biden. «Difenderemo ogni singolo centimetro della Nato», ha ribadito. «Se userà armi chimiche, Mosca pagherà un prezzo elevato».

(AGGIORNAMENTO 16.09)
La città di Mariupol è completamente bloccata e circondata dalle forze russe. Lo afferma il ministero della difesa di Mosca, citato dalla Tass, secondo cui «tutti i ponti sono stati distrutti e le strade minate dai nazionalisti» ucraini.  

(AGGIORNAMENTO 16.06)
Roskomnadzor, il regolatore russo dei media, ha deciso di limitare l'accesso al social network Instagram dopo che il gruppo Meta ha scelto di non vietare agli utenti di esprimersi negativamente nei confronti delle forze armate russe.

«Sulla base della decisione dell'Ufficio del procuratore generale della Federazione Russa, l'accesso al social network Instagram (di proprietà di Meta Platforms, Inc.) sul territorio della Federazione Russa sarà limitato», ha sottolineato Roskomnadzor secondo quanto riferisce l'agenzia russa 'Tass'.

Di conseguenza sono tanti i russi che stanno lasciando Instagram in queste ore. L'Ufficio del procuratore generale russo ha cancellato il proprio account accusando l' «indulgenza» di Instagram nei confronti dei post che incitano alla violenza (uccisione) dei cittadini della Federazione Russa, inclusi i militari«. Stessa decisione, come rende noto l'agenzia Tass, è stata presa anche dal ministero dell'Interno e dal sindaco di Mosca, Sergei Sobyanin.

(AGGIORNAMENTO 16.02)
«Non siamo in guerra con la Russia. Sul terreno c'è una guerra ma noi non siamo in guerra. Non abbiamo una risposta sul teatro di guerra, perché non siamo in guerra sul terreno. Ma non escludiamo ulteriori sanzioni, se la cose continuano così sul piano militare prenderemo sanzioni ulteriori»: lo ha detto il presidente francese Emmanuel Macron al termine del vertice Ue a Versailles.

(AGGIORNAMENTO 16.00)
Le forze russe si stanno preparando a sparare dall'Ucraina contro il territorio della Bielorussia con l'obiettivo di trascinare Minsk nel conflitto. Lo sostiene su Twitter il ministro della difesa ucraino Oleksiy Reznikov.

Secondo alcune fonti i bombardamenti sarebbero già iniziati, riportano alcuni media internazionali. Le forze armate ucraine parlano di «provocazione» e il parlamento di Kiev assicura che l'esercito ucraino non ha pianificato né prevede di intraprendere azioni aggressive contro la Bielorussia.

(AGGIORNAMENTO 15.46)
I danni complessivi subiti finora dall'economia ucraina a seguito dell'invasione russa ammontano a circa 120 miliardi di dollari. È la stima fatta a Radat Tv dal primo viceministro dell'economia di Kiev, Denys Kudin, citato dall'Ukrainska Pravda. Il calcolo, ha spiegato, è stato fatto mettendo insieme i danni diretti alle infrastrutture e le perdite del prodotto interno lordo.

(AGGIORNAMENTO 15.39)
«Abbiamo avuto tre pacchetti di sanzioni. Adesso dovremo andare avanti con un quarto pacchetto di sanzioni, che isoleranno ulteriormente la Russia dal sistema economico globale e faranno pagare un prezzo ancora più chiaro dell'invasione di Putin». Lo ha detto la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen alla conferenza stampa al termine del vertice informale dei capi di stato e di governo dell'Unione europea a Versailles.

(AGGIORNAMENTO 15.15)
Le forze armate russe non hanno fatto progressi in Ucraina nelle ultime 24 ore. Lo ha affermato il consigliere presidenziale ucraino Oleksiy Arestovych, riporta il Guardian.

«I progressi russi in Ucraina si sono bloccati», ha detto oggi Arestovych in una conferenza stampa. «Il nostro avversario è stato fermato praticamente in ogni direzione da attacchi aerei, missili e attacchi a terra».

Le forze armate ucraine, ha aggiunto, hanno organizzato contrattacchi vicino alla capitale Kiev e Kharkiv nell'Ucraina orientale.

(AGGIORNAMENTO 15.13)
Il governo ucraino ritiene che il presidente russo Vladimir Putin abbia «ordinato la preparazione di un attacco terroristico» nel sito della centrale nucleare di Chernobyl. Lo scrive il New York Times citando i ministeri della difesa e dell'intelligence ucraini e spiegando di non avere conferme sul campo.

Il NYT cita un comunicato dei ministeri, secondo cui si tratterebbe di un'operazione 'false flag': le forze di occupazione russe - dice la nota - «cercheranno di causare una catastrofe alla centrale nucleare di Chernobyl controllata dalla Russia, per poi accusare l'Ucraina del disastro».

(AGGIORNAMENTO 14.44)
«Ieri c'è stato un incontro molto importante dei leader UE. Sappiamo cosa hanno detto, chi è intervenuto, chi ci ha sostenuto, chi è stato in silenzio e chi ha cercato di rendere la formulazione insufficiente per l'Ucraina: abbiamo bisogno di più forza. Non è quello che ci aspettiamo». Lo ha detto il presidente ucraino Zelensky commentando - riporta l'agenzia ucraina Unian - il vertice UE a Versailles. «Le decisioni dei politici devono coincidere con l'umore dei loro popoli, tra i quali c'è molto sostegno: almeno il 60% degli europei è a favore. L'UE deve fare di più per noi. Ce lo aspettiamo», ha aggiunto il 44enne.

(AGGIORNAMENTO 14.30)
«È impossibile dire quanti giorni serviranno per liberare la terra ucraina. Ma posso dire che lo faremo». È uno dei passaggi del discorso alla nazione del presidente Volodymy Zelensky, che nel video di oggi ha deciso di farsi immortalare per le strade di Kiev. Nel video ha anche accusato la Russia di aver assoldato mercenari siriani. Il presidente ha chiesto all'Occidente sanzioni più severe e all'Unione Europea azioni «più forti» contro la Russia.

(AGGIORNAMENTO 14.25)
Sono almeno 78 i bambini uccisi in Ucraina dall'invasione russa del 24 febbraio, secondo il difensore civico ucraino per i diritti umani Lyudmyla Denisova. Lo riporta il Guardian precisando che non è in grado di verificare questa notizia indipendentemente.

(AGGIORNAMENTO 13.59)
L'Organizzazione mondiale della sanità (OMS) ha raccomandato all'Ucraina di distruggere gli agenti patogeni ad alto rischio nei laboratori sanitari per prevenire potenziali fuoriuscite. Lo riferisce la CNN. L'Organizzazione Mondiale della Sanità ha «fortemente raccomandato» al Ministero della Salute in Ucraina di distruggere in sicurezza «agenti patogeni ad alta minaccia» che potrebbero essere ospitati nei laboratori di salute pubblica del paese al fine di prevenire «eventuali fuoriuscite. L'OMS ha anche incoraggiato »lo smaltimento sicuro e protetto di qualsiasi agente patogeno« e si è messa a disposizione per assistere se necessario e ove possibile.

(AGGIORNAMENTO 13.37)
L'ufficio del procuratore generale russo chiede che Meta, la società che detiene Facebook e Instagram, venga riconosciuta come organizzazione estremista. Lo riferisce l'agenzia Tass citando un comunicato della Procura. La decisione arriva dopo che Facebook e Instagram hanno deciso di togliere la censura ai post contro la Russia. «Quello che Meta sta facendo è chiamato 'incitamento all'odio razziale' che nella legislazione russa si qualifica come estremismo», ha detto il vicecapo del comitato russo sulle tecnologie e le comunicazioni, Anton Gorelkin. Il comitato investigativo di Russia, che indaga su crimini più gravi, ha detto che è stato avviato un procedimento «per istigazione all'odio contro i russi da parte della compagnia americana Meta». L'ufficio del procuratore generale ha anche chiesto che il colosso internet venga riconosciuto come «estremista» e che Instagram venga bloccato nel Paese. «Su Instagram - si legge in una nota della procura - viene pubblicato materiale che contiene l'invito a commettere atti di violenza contro i cittadini russi, compreso il personale militare».

(AGGIORNAMENTO 13.34)
Il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, ha avuto un colloquio con il suo omologo finlandese, Sauli Niinisto. Lo annuncia lo stesso Zelensky su Twitter. «Abbiamo parlato delle prospettive per i negoziati di pace», scrive. «Dobbiamo fermare la guerra insieme. Grazie alla Finlandia per il supporto all'Ucraina nella lotta contro l'aggressione. Questo è più importante che mai. Dobbiamo essere uniti per mettere fine alla catastrofe umanitaria causata dalla Russia».

(AGGIORNAMENTO 13.33)
«Abbiamo già raggiunto una svolta strategica. Siamo già sulla strada per la vittoria». Così il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, in un videomessaggio pubblicato sul proprio profilo Telegram. 

(AGGIORNAMENTO 13.18)
A Kharkiv sono state distrutte 48 scuole. Lo ha riferito il sindaco della città, Ihor Terekhov, in un discorso televisivo. Lo riporta il Guardian. Terekhov ha aggiunto che la città è sotto incessante bombardamento: in un solo giorno le forze russe hanno compiuto 89 attacchi sulle aree residenziali, ha aggiunto il governatore locale, Oleh Synegubov.

(AGGIORNAMENTO 13.15)
L'economia russa è sotto «pesante attacco». Lo ha detto il presidente russo Vladimir Putin citato dall'agenzia Tass.

(AGGIORNAMENTO 13.11)
«Fonti ufficiali russe, incluso il ministro Shoigu, ha annunciato il frettoloso reclutamento di 16'000 ex combattenti dell'Isis da usare contro i civili ucraini». Lo annuncia su Twitter il consigliere di Zelensky, Mykhailo Podolyak. «Ingaggiare l'Isis e la propaganda russa sulle armi chimiche testimonia il tentativo di portare in Ucraina uno 'scenario siriano'», aggiunge Podolyak.

(AGGIORNAMENTO 13.00)
I principali canali TV ucraini si sono uniti in un unico canale, 'United news', per trasmettere 24 ore su 24 tutte le informazioni sulla crisi. Lo si legge in un annuncio sul loro canale. «Al fine di garantire una informazione coordinata e senza interruzioni delle notizie, i gruppi media parleranno alternativamente all'interno di un unico programma televisivo», sottolineano precisando che saranno forniti aggiornamenti e la copertura di tutti gli eventi «sull'aggressione militare della Federazione Russa».

(AGGIORNAMENTO 12.55)
«Ci sono alcuni progressi nei colloqui russo-ucraini che si svolgono praticamente ogni giorno». Lo ha detto il presidente russo Vladimir Putin incontrando il leader bielorusso Alexander Lukashenko, secondo quanto riferisce l'agenzia Tass. «Alcuni progressi sono stati compiuti nei colloqui con l'Ucraina. Senza dubbio - ha detto Putin rivolgendosi a Lukashenko - ti informerò sulla situazione in Ucraina, in primo luogo sull'andamento attuale dei negoziati che vengono condotti praticamente su base giornaliera. Come mi hanno riferito i nostri negoziatori, c'è stato qualche sviluppo positivo».L'Ucraina avrebbe voluto attaccare la Bielorussia se non fosse stato per l'attacco preventivo della Russia, ha detto da parte sua Lukashenko al termine del colloquio con Putin, citato dalle agenzie russe Tass e Interfax.

(AGGIORNAMENTO 12.41)
La ministra degli Esteri britannica, Liz Truss, ha imposto sanzioni a 386 membri della Duma russa per il loro sostegno alle regioni separatiste filorusse di Luhansk e Donetsk, e all'invasione dell'Ucraina da parte delle truppe di Mosca. Ne dà notizia il Foreign Office. Questo avviene sulla scia di quanto già fatto dall'UE e grazie alla stretta legislativa recente rispetto alle tutele garantite in passato nel Regno agli eletti anche di Paesi stranieri.

(AGGIORNAMENTO 12.39)
Non ci sono le condizioni per il default della Russia. A dirlo è il Cremlino, secondo quanto riporta l'agenzia Tass, che ha corretto una notizia diffusa precedentemente che diceva l'esatto contrario. Non ci sono le condizioni per il default della Russia in quanto tale, a meno che le stesse condizioni «non vengano create artificialmente». Lo ha detto ai giornalisti il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov. «Abbiamo ascoltato i responsabili dei dipartimenti finanziari e il ministero delle Finanze sull'esistenza e disponibilità dei margini di sicurezza necessari per pagare tutti i debiti esteri in rubli. E non ci sono le condizioni per un default in quanto tale a meno che non siano create e imputate a noi artificialmente».

(AGGIORNAMENTO 12.37)
Le sirene antiaereo stanno suonando in questo momento a Kiev. Lo annuncia il municipio su Telegram invitando i cittadini a nascondersi nei rifugi.

(AGGIORNAMENTO 12.30)
«Nessuno esclude» un incontro tra il presidente russo Vladimir Putin e quello ucraino Volodymyr Zelensky, i quali «si dovrebbero incontrare per ottenere qualche risultato»: lo afferma il Cremlino, citato dall'agenzia Tass.

(AGGIORNAMENTO 12.24)
«La Russia sta ripristinando e riposizionando le sue forze in campo per una nuova offensiva nei prossimi giorni. Questo probabilmente includerà anche operazioni contro la capitale Kiev». Lo scrive il servizio di intelligence del ministero della Difesa britannico sul proprio profilo Twitter aggiornando sulla situazione della crisi in Ucraina. «Le forze di terra russe - si legge ancora - continuano a fare progressi limitati. Persistono problemi logistici che hanno ostacolato l'avanzata russa, così come la forte resistenza ucraina»

(AGGIORNAMENTO 12.16)
Una casa di cura per disabili vicino Kharkiv, nell'area orientale dell'Ucraina, è stata colpita da un raid aereo russo. Lo ha reso noto una fonte locale, specificando che non ci sono state vittime. «Il nemico oggi ha colpito un edificio specializzato per la cura di persone disabili vicino Oskil - ha detto il governatore di Kharkiv Oleg Sinegubov su Telegram -. Al momento dell'attacco nell'edificio c'erano 330 persone, di cui 10 su sedia a rotelle e 50 con mobilità ridotta. In 63 sono stati evacuati». Successivamente, il servizio di emergenza locale, citato dall'agenzia Interfax ucraina, ha specificato che tutti i residenti della casa di cura sono riusciti a nascondersi nei rifugi. Cinque abitazioni sono state coinvolte nelle esplosioni e, anche in questo caso, non si registrano vittime.

(AGGIORNAMENTO 12.15)
Le emittente televisive pubbliche tedesche Ard e Zdf hanno ripreso a trasmettere e a dare notizie dalla Russia, annunciano in un comunicato.

(AGGIORNAMENTO 12.11)
«La guerra di Putin esercita una brutale pressione militare ed economica sul coraggioso popolo ucraino. L'Europa è fermamente al fianco» di Kiev. «Oggi esborsiamo 300 milioni nell'emergenza per l'assistenza macro-finanziaria all'Ucraina. È il primo pagamento previsto nel pacchetto da 1,2 miliardi. Quindi ancora più risorse sono in arrivo». Lo scrive la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen in un tweet.

(AGGIORNAMENTO 12.07)
La NATO non vuole una guerra con la Russia né un'estensione del conflitto al di là dell'Ucraina. Lo ha detto il segretario generale della NATO Jens Stoltenberg in un'intervista all'agenzia AFP in occasione della sua partecipazione al Forum diplomatico di Antalya, in Turchia. Per Stoltenberg una no-fly zone sull'Ucraina porterebbe con molta probabilità a un conflitto diretto tra la Russia e la NATO.

(AGGIORNAMENTO 12.05)
Non ci sono le condizioni per il default della Russia. A dirlo è il Cremlino, secondo quanto riporta l'agenzia Tass, che ha corretto una notizia diffusa precedentemente che diceva l'esatto contrario.

(AGGIORNAMENTO 11.48)
Mosca agirà «con decisione contro Facebook e Instagram se i due social non bloccheranno «le incitazioni alla violenza contro la Russia»: lo dice il Cremlino, citati dall'agenzia Tass.

(AGGIORNAMENTO 11.47)
I piani per rinforzare la sicurezza nelle frontiere occidentali della Russia non prevedono la chiusura dei confini. Lo ha detto il portavoce del Cremlino, secondo quanto riporta l'agenzia Tass.

(AGGIORNAMENTO 11.45)
Il ministero dell'Interno russo ha inserito Kira Yarmysh, addetta stampa di Alexei Navalny, nella lista dei ricercati. Lo rende noto l'agenzia di stampa russa Tass.

(AGGIORNAMENTO 11.42)
Il numero di rifugiati dall'Ucraina - tragicamente - ha raggiunto oggi i 2,5 milioni. Stimiamo inoltre che circa due milioni di persone siano sfollate all'interno dell'Ucraina. Milioni di persone costrette a lasciare le loro case da questa guerra senza senso». È il tweet di Filippo Grandi, Alto Commissario ONU per i Rifugiati, dopo l'annuncio del nuovo numero di persone fuggite dall'Ucraina invasa dalla Russia.

(AGGIORNAMENTO 11.40)
La Russia sta valutando di distribuire ai miliziani filorussi del Donbass le armi ucraine prede di guerra, in particolare i missili anticarro Javelin e quelli antiaerei Stinger, che secondo Kiev e i media occidentali stanno dando filo da torcere alle forze russe. Lo ha detto il ministro della Difesa russo, Seghei Shoigu, alla riunione del Consiglio di sicurezza russo. «Abbiamo ammassato enormi quantità di armi ucraine: tank, veicoli corazzati e ogni genere di armi leggere, in grande quantità. Ci sono anche molti sistemi Javelin e Stinger», ha detto Shoigu, citato dalle agenzie russe.

(AGGIORNAMENTO 11.25)
Oltre 16.000 «volontari» da vari Paesi del Medio Oriente hanno espresso la volontà di essere arruolati per combattere nel Donbass con le autoproclamate repubbliche separatiste di Donetsk e Lugansk: lo ha dichiarato il ministro della Difesa russo, Serghei Shoigu. Stiamo ricevendo - ha dichiarato Shoigu citato dall'agenzia Interfax - un numero colossale di richieste da volontari di vario tipo da vari Paesi che vogliono andare nelle Repubbliche popolari di Donetsk e Lugansk per unirsi a quello che chiamano un movimento di liberazione. Il numero maggiore proviene dal Medio Oriente, da dove abbiamo ricevuto ben 16.000 richieste. «Riteniamo ovviamente che sia giusto esaudire queste domande, in quanto queste persone non vogliono denaro ma parlano dal cuore», ha aggiunto Shoigu, secondo il quale molti di questi volontari hanno combattuto contro l'ISIS nell'ultimo decennio.

(AGGIORNAMENTO 11.00)
«Questo conflitto non è iniziato oggi. Sono fermamente convinto che i suoi promotori non siano i popoli di Russia e Ucraina» che «sono uniti da fede comune, santi e preghiere comuni e condividono un destino storico comune. Le origini del confronto risiedono nei rapporti tra Occidente e Russia. Negli anni '90 alla Russia era stato promesso che la sua sicurezza e dignità sarebbero state rispettate» ma «anno dopo anno, mese dopo mese, gli Stati membri della NATO hanno rafforzato la loro presenza militare, ignorando le preoccupazioni della Russia». Lo dice il Patriarca di Mosca Kirill in una lettera al World Council of Churches.

Il Patriarca di Mosca Kirill torna dunque a difendere la guerra del presidente russo Vladimir Putin in risposta ad una lettera del WCC, l'organizzazione delle Chiese cristiane che gli aveva chiesto di intercedere con Mosca per la fine del conflitto ai danni dell'Ucraina. Riferendosi sempre ai Paesi NATO, il Patriarca ortodosso dice che «hanno cercato di rendere nemici popoli fraterni, russi e ucraini. Non hanno risparmiato sforzi, né fondi per inondare l'Ucraina di armi e istruttori di guerra. Tuttavia, la cosa più terribile non sono le armi, ma il tentativo di 'rieducare', di trasformare mentalmente gli ucraini e i russi che vivono in Ucraina in nemici della Russia». Poi Kirill parla dello «scisma ecclesiastico creato dal patriarca Bartolomeo di Costantinopoli nel 2018. Ha messo a dura prova la Chiesa ortodossa ucraina». E ancora: «Già nel 2014, quando il sangue veniva versato a Maidan, e a Kiev e ci furono le prime vittime, il WCC espresse la sua preoccupazione». «Fu allora che scoppiò un conflitto armato nella regione del Donbass, la cui popolazione difendeva il proprio diritto a parlare la lingua russa, chiedendo il rispetto della propria tradizione storica e culturale. Tuttavia, le loro voci sono rimaste inascoltate, così come migliaia di vittime tra la popolazione del Donbass sono passate inosservate nel mondo occidentale». «Questo tragico conflitto è diventato parte della strategia geopolitica su larga scala volta, in primo luogo, a indebolire la Russia. E ora i leader occidentali stanno imponendo tali sanzioni economiche alla Russia che saranno dannose per tutti. Rendono palesemente ovvie le loro intenzioni: portare sofferenze non solo ai leader politici o militari russi, ma in particolare al popolo russo. La russofobia si sta diffondendo nel mondo occidentale a un ritmo senza precedenti», conclude Kirill auspicando che «il Consiglio ecumenico delle Chiese possa rimanere una piattaforma per un dialogo imparziale, libero da preferenze politiche e da un approccio unilaterale».

(AGGIORNAMENTO 10.50)
La Confederazione stanzierà 80 milioni di franchi per l'aiuto umanitario in Ucraina, flagellata dalla guerra, e nella regione. Lo ha deciso durante la sua seduta odierna il Consiglio federale, sottolineando che a causa dell'invasione russa circa 12 milioni di persone sono in situazione di emergenza.

(AGGIORNAMENTO 10.45)
Il ministro della Difesa russo, Serghei Shoigu, ha fatto sapere che lo stato maggiore militare è al lavoro per rinforzare la difesa dei «confini occidentali della Russia» con il ridispiegamento di unità militari e con armi avanzate, come contromisura al rafforzamento delle NATO dei suoi confini orientali, aggiungendo che il presidente russo Vladimir Putin ha chiesto un rapporto in merito. Lo scrivono le agenzie Tass e Interfax, citando Shoigu alla riunione del Consiglio di sicurezza russo. Non è chiaro se il rafforzamento faccia riferimento solo al confine con l'Ucraina, o anche con la Lettonia e l'Estonia, a nord-ovest, entrambi Paesi membri della NATO.

(AGGIORNAMENTO 10.29)
Sono due milioni e mezzo le persone fuggite dall'Ucraina da quando la Russia ha invaso il paese il 24 febbraio scorso. Lo hanno annunciato le Nazioni Unite. «Due milioni e mezzo di persone sono fuggite dall'Ucraina, inclusi 116.000 cittadini di paesi terzi», lo ha scritto su Twitter Paul Dillon, portavoce dell'Organizzazione internazionale per le migrazioni delle Nazioni Unite.

(AGGIORNAMENTO 10.05)
Il presidente bielorusso Alexander Lukashenko è partito per Mosca, dove terrà colloqui con il suo omologo russo Vladimir Putin. Lo ha riferito l'agenzia Belta ripresa dalla Tass. In precedenza, il servizio stampa del presidente bielorusso aveva annunciato che Lukashenko e Putin avrebbero discusso «questioni rilevanti sulle relazioni bilaterali e sull'espansione della cooperazione alleata e della cooperazione economica nel mezzo della pressione delle sanzioni».

(AGGIORNAMENTO 09.55) 
Le forze russe in Ucraina hanno finora ucciso più civili che militari, secondo quanto afferma il ministro della difesa ucraino, Oleksij Reznikov. «Voglio che questo sia noto non solo a Kiev, ma in tutto il mondo», ha detto Reznikov, citato da vari media. Secondo i numeri dell'Alto Commissariato dell'ONU per i Diritti umani, il 9 di marzo erano stati uccisi 549 civili ucraini e 957 di loro feriti.

(AGGIORNAMENTO 09.51)
La città di Riga rinomina la strada che ospita l'Ambasciata Russa in «Via dell'Ucraina Indipendente». Le autorità della capitale della Lettonia hanno adottato la decisione il ieri, secondo quanto riporta il sito di notizie lettone Delfi. Ora la strada sarà ora conosciuta come «Ukrainas cleankarības iela» in lettone.

(AGGIORNAMENTO 09.50)
Il Segretario generale della NATO Jens Stoltenberg è arrivato in Turchia dove ha in programma un incontro con il presidente turco Recep Tayyip Erdogan nel pomeriggio durante il forum diplomatico di Antalya. Lo fanno sapere media turchi secondo cui il segretario generale ha appena avuto un incontro con il ministro degli Esteri turco Mevlut Cavusoglu. Durante la conversazione con il capo della diplomazia di Ankara, Stoltenberg ha lodato l'impegno della Turchia e della sua leadership all'interno della NATO e «accolto gli sforzi della Turchia per mediare tra Mosca e Kiev e la sua prontezza nel fornire assistenza all'Ucraina», si apprende da un comunicato dell'Alleanza Atlantica. Secondo la TV di Stato turca TRT, nel pomeriggio Stoltenberg ha in programma di partecipare a un dibattito al forum di Antalya dove è atteso un collegamento in videoconferenza con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky.

(AGGIORNAMENTO 09.45)
I cittadini ucraini riceveranno direttamente sui loro smartphone Android avvisi di raid aerei. Lo ha annunciato Google, precisando che sta collaborando con il governo ucraino per implementare un sistema di allerta per i telefoni Android nel Paese sotto attacco russo da oltre due settimane. «Purtroppo milioni di persone in Ucraina dipendono ora dagli avvisi di attacco aereo per cercare di mettersi in salvo. Su richiesta e con l'aiuto del governo ucraino, abbiamo iniziato a implementare un sistema di avvisi di raid aerei per gli smartphone Android in Ucraina», spiega Kent Walker, presidente di Google per gli affari globali, sul sito della compagnia. «L'iniziativa - aggiunge - è complementare rispetto ai sistemi di allarme antiaereo già esistenti nel Paese e si basa sugli avvisi trasmessi dal governo ucraino».

(AGGIORNAMENTO 09.35)
I raid della scorsa notte hanno provocato l'interruzione della distribuzione dell'acqua corrente nella cittadina ucraina di Chernihiv. Lo fa sapere - citata dalla BBC - la compagnia dell'acqua, Chernihivvodokanal, che aggiunge che si sta cercando di riparare i danni.

(AGGIORNAMENTO 09.25)
La compagnia aerea privata turca Pegasus airlines ha temporaneamente cancellato tutti i voli in programma da e per la Russia dal 13 al 27 marzo compresi. Lo si apprende da un comunicato diffuso dalla stessa Pegasus che cita la direttiva dell'Unione europea No. 2022/328 per cui «sanzioni e restrizioni sono messe in pratica in riferimento ad assicurazioni, noleggio, operazioni e servizi di mantenimento su voli per e dalla Federazione russa». In linea con il regolamento europeo, la compagnia turca ha citato «rischi riguardo alle operazioni derivanti dalla situazione» e per questo motivo ha temporaneamente cancellato i voli da e per la Russia garantendo rimborsi totali o biglietti omaggio per coloro che hanno già acquistato biglietti. Pegasus airlines è la principale compagnia di voli low-cost turca.

(AGGIORNAMENTO 09.23)
Almeno due persone sono rimaste uccise e altre sei ferite nel raid missilistico russo sulla città di Lutsk, nell'Ucraina occidentale, secondo il presidente della locale amministrazione regionale, Yuriy Pohulyayko, secondo il quale le vittime sono soldati ucraini. Poco prima il sindaco di Lutsk aveva parlato di un morto. «Oggi alle 05.45 circa (le 04.45 svizzere) ci sono state tre esplosioni. Tre missili hanno colpito il nostro aeroporto. C'è un morto. Le informazioni sui feriti non sono ancora chiare, ma i servizio di emergenza sanitaria sono al lavoro», ha dichiarato il sindaco, Ihor Polishchuk, su Facebook. Il primo cittadino ha anche detto che il sistema di allarme «non ha funzionato affatto», aggiungendo che questo problema bisogna va risolto dai militari. Polishchuk ha invitato la popolazione a tenersi lontana dalle finestre e a non postare foto e video sui social, per non offrire informazioni al nemico. «Se sentite esplosioni, recatevi nei rifugi» antiaerei, ha scritto. Gli attacchi di questa notte a Lutsk e a Ivano-Frankivsk, rispettivamente a nord e a sud di Leopoli, segnano l'inizio dello spostamento dell'offensiva russa alla zona occidentale dell'Ucraina, a centinaia di chilometri a ovest di Kiev.

(AGGIORNAMENTO 08.48)
Energoatom, il gestore pubblico delle quattro centrali nucleari dell'Ucraina, ha annunciato che non acquisterà più combustibile nucleare dalla Russia, secondo quanto scrive il Guardian. Kiev al momento importa il combustibile dei suoi impianti da Mosca e dagli Stati Uniti.

(AGGIORNAMENTO 08.32)
Il ministero della Difesa dell'Ucraina afferma di avere notizia che i russi starebbero obbligando alcuni prigionieri di guerra ucraini a combattere per loro, nella regione russa di confine a Rostov, dove Mosca avrebbe scarsità di forze. Lo scrive la BBC, aggiungendo di non avere modo di verificare l'affermazione. Lo stesso ministero afferma che ci sono segnalazioni di civili ucraini rapinati e perfino assassinati dalle forze armate russe, in violazione di qualsiasi legge internazionale. Si afferma anche che nei territori ucraini militarmente occupati dai russi si chiede alla popolazione di collaborare e che in alcune di queste zone, in particolare a Kherson, i russi starebbero cercando di installare una sorta di sistema di polizia per mantenere l'ordine. Tutte informazioni, ribadisce la BBC, non verificabili.

(AGGIORNAMENTO 08.30)
In Ucraina le milizie filorusse del Donbass rivendicano di avere conquistato Volnovakha, cittadina strategica a nord della città assediata di Mariupol. Lo afferma il ministero della Difesa russo, citato dalla BBC.

(AGGIORNAMENTO 08.25)
Oltre 220 mila persone sono state evacuate verso la Russia dal Donbass e dal resto dell'Ucraina, secondo quanto rende noto l'agenzia Tass, citando diverse agenzie di sicurezza regionali. «Ad oggi - ha precisato - circa 222 mila persone hanno attraversato il confine russo. Tra loro, 50.mila bambini». «Più di 193 mila persone sono arrivate in Russia da Donetsk e Lugansk dal 18 febbraio», quando l'evacuazione fu annunciata dalle autorità di queste autoproclamate repubbliche separatiste. Inoltre, circa 30.mila hanno lasciato il territorio ucraino attraverso i posti di blocco nelle regioni di Belgorod, Bryansk, Kursk e Crimea.

(AGGIORNAMENTO 08.24)
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha respinto le accuse russe di sviluppare armi chimiche: «Sono il presidente di un paese degno, di una nazione degna. E padre di due bambini. E nella mia terra non sono state sviluppate armi chimiche o altre armi di distruzione di massa», ha affermato in un suo video intervento. La Russia ha riferito di avere trovato documenti che mostrerebbero componenti di armi biologiche realizzati in laboratori ucraini con il finanziamento del Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti. Su questo Zelensky ha risposto: «Mi preoccupa molto: perché se vuoi conoscere i piani della Russia, guarda a cosa la Russia accusa gli altri di pianificare».

(AGGIORNAMENTO 08.18)
Esplosioni di missili e di cannonate sono segnalate nella città di Ivano-Frankovsk, nel sud-ovest dell'Ucraina. Si tratta della terza località dell'ovest dell'Ucraina, quindi lontano dalle aree di guerra fino a questo momento, dopo Lutsk e Dnipro. Ivano-Frankovsk si trova a un centinaio di chilometri a sud di Leopoli. Mosca intanto ha confermato dal canto suo i bombardamenti a Lutsk e a Ivano-Frankovsk, affermando che si tratta di «attacchi (missilistici) di lungo raggio ed alta precisione contro altrettanti piccoli aeroporti.»

(AGGIORNAMENTO 08.05)
Il Senato americano, con 68 voti a favore e 31 contrari, dà il via libera al provvedimento di 1.500 miliardi di dollari che evita lo shutdown del governo e stanzia 13,6 miliardi di dollari per l'Ucraina. La misura approda ora sul tavolo del presidente Joe Biden per la firma.

(AGGIORNAMENTO 07.15)
I servizi di emergenza statali ucraini (SES) a Dnipro hanno riferito che tre attacchi aerei stamane hanno colpito un asilo nido e un condominio, e una persona è rimasta uccisa. Lo riporta la BBC. «Intorno alle 6.10 ci sono stati tre attacchi aerei in città, che hanno colpito un asilo nido e un condominio», hanno riferito i servizi di emergenza. Colpita anche una fabbrica di scarpe, che è in fiamme.

(AGGIORNAMENTO 07.01)
La TV e i media ucraini hanno riferito di esplosioni a Lutsk, nel nord-ovest dell'Ucraina, così come a Dnipro, una città dell'entroterra situata sul fiume Dnepr, nella parte centro orientale del Paese. Lo riferisce la BBC, sottolineando che in queste città non c'erano stati bombardamenti russi finora. L'attacco a Lutsk ha preso di mira un aeroporto, secondo gente del posto. E ci sono anche notizie che l'attacco russo avrebbe colpito una fabbrica, l'unico luogo in cui è possibile riparare alcuni motori di aerei da combattimento. Il sindaco di Lutsk ha confermato che le esplosioni sono avvenute vicino all'aeroporto ed ha invitato i cittadini a mettersi al riparo. Il canale ucraino ICTV ha riferito che uno stabilimento vicino all'aeroporto è in fiamme. Lutsk una città dell'Ucraina nord-occidentale, capoluogo dell'oblast di Volinia, che si trova a 150 km a nord di Leopoli, dove si sono spostate molte ambasciate occidentali. A Dnipro, i media ucraini hanno parlato di tre esplosioni, di cui una avrebbe colpito una fabbrica di scarpe di due piani. Le altre due esplosioni sono avvenute vicino a un asilo nido e a un condominio, secondo i rapporti diffusi dalla BBC.

(AGGIORNAMENTO 07.00)
L'Occidente punta ad isolare sempre di più la Russia sul fronte economico, in risposta all'invasione dell'Ucraina. Con gli USA capofila, che vogliono togliere tutti i privilegi commerciali a Mosca. Dopo il sostanziale fallimento dell'incontro tra i ministri degli esteri di Mosca e Kiev, Serghiei Lavrov e Dmytro Kuleba, ieri in Turchia, gli spiragli di una tregua si sono chiusi. Anzi, la Difesa americana ha registrato un ulteriore avvicinamento dell'Armata a Kiev, di circa 5 chilometri. E le immagini satellitari di un convoglio russo hanno mostrato le forze armate che si stanno ridistribuendo nelle aree vicine: un segnale di una rinnovata pressione verso la capitale ucraina. Mentre più a nord la città Chernihiv ha subito danni significativi. Sugli altri fronti, le autorità ucraine hanno denunciato un attacco all'istituto di ricerca nucleare di Kharkiv, che ospita un reattore sperimentale.

La situazione più drammatica per le città assediate resta quella di Mariupol. Dove il vicesindaco ha riferito che oltre 1.200 corpi sono stati rimossi dalle strade e si è iniziato a seppellire i corpi in fosse comuni.

Da Kiev il presidente Volodymyr Zelensky ha accusato i russi di aver sferrato un attacco sul corridoio umanitario della città del sud. «Stiamo affrontando uno stato terrorista», ha tuonato il presidente ucraino, secondo cui centomila civili sono stati evacuati dalle zone dei combattimenti.

Mosca invece ha chiesto la convocazione di un Consiglio di Sicurezza dell'ONU per discutere le «attività biologiche militari americane in Ucraina». Zelensky ha replicando dicendosi preoccupato che si tratti di un pretesto di Mosca per condurre attacchi con armi proibite: «Se vuoi conoscere i piani della Russia, guarda cosa la Russia accusa gli altri di pianificare». La riunione del Consiglio ONU su questo dossier è stata convocata per oggi.

Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden, intanto, dopo aver già colpito la Russia con dure sanzioni, fermando anche l'import di gas e petrolio, vuole andare oltre. Il presidente degli Stati Uniti, riporta Bloomberg, si appresta a chiedere la fine delle normali relazioni commerciali con la Russia, aprendo la strada a un aumento dei dazi sulle importazioni.

L'annuncio della revoca dei privilegi commerciali arriverà insieme al G7 e ai leader dell'UE. La sospensione dei normali rapporti commerciali, conosciuta anche come la clausola della nazione più favorita, metterà la Russia alla pari di paesi come Cuba e Corea del Nord. E consentirà agli USA di imporre dazi molto più alti rispetto agli altri membri WTO.

Sono pronti a nuove sanzioni anche i leader UE, che si sono riuniti a Versailles sotto la presidenza del semestre francese. Nel comunicato finale i capi di Stato e di governo dei 27 hanno chiesto alla Russia di fermare le operazioni militari, garantire gli accessi umanitari e la sicurezza delle centrali nucleari.

Più interlocutoria, invece, la posizione sulla richiesta di adesione presentata da Kiev. Nel comunicato si spiega che «il Consiglio ha invitato la Commissione a presentare il suo parere su tale domanda conformemente alle pertinenti disposizioni dei trattati. In attesa di ciò e senza indugio, rafforzeremo ulteriormente i nostri legami e approfondiremo la nostra partnership per sostenere l'Ucraina nel perseguire il suo percorso europeo».

La Cina invece ha definito le sanzioni un «danno per la ripresa mondiale» ed ha fatto sapere che «lavorerà con la comunità internazionale per evitare l'ulteriore escalation».

E resta l'allarme internazionale per lo stato delle centrali nucleari. L'Agenzia internazionale per l'energia atomica (AIEA) ha annunciato ispezioni, dopo che Kiev ha fatto sapere di aver perso le comunicazioni con Chernobyl. L'agenzia internazionale per l'energia atomica non è ancora stata in grado di confermare i rapporti secondo cui le linee elettriche della centrale sarebbero state riparate, il giorno dopo la perdita degli alimentatori esterni.

(AGGIORNAMENTO 06.22)
La TV e i media ucraini hanno riferito di esplosioni a Lutsk, nel nord-ovest dell'Ucraina, così come a Dnipro, una città dell'entroterra situata sul fiume Dnepr, nella parte centro orientale del Paese. Lo riferisce la Bbc, sottolineando che in queste città non c'erano stati bombardamenti russi finora. L'attacco a Lutsk ha preso di mira un aeroporto, secondo gente del posto. E ci sono anche notizie che l'attacco russo avrebbe colpito una fabbrica, l'unico luogo in cui è possibile riparare alcuni motori di aerei da combattimento.

IL PUNTO DELLE 06.00
La scorsa notte la Russia ha chiesto una riunione del Consiglio di Sicurezza dell'ONU per discutere le «attività biologiche militari americane in Ucraina». Lo afferma Dmitry Polyanskiy, della missione permanente russa all'ONU. Nel fratempo, il direttore generale dell'agenzia internazionale per l'energia atomica Rafael Grossi ha reso noto che l'organismo ha «programmato ispezioni fisiche» nei siti nucleari ucraini. Lo riferisce la BBC, aggiungendo che l'Ucraina ha comunicato all'AIEA di aver perso le comunicazioni con la centrale di Chernobyl. Grossi ha aggiunto che l'AIEA non è ancora stata in grado di confermare i rapporti secondo cui le linee elettriche della centrale di Chernobyl sarebbero state riparate, il giorno dopo la perdita degli alimentatori esterni. A Kharkiv, nel cuore della notte, è stato colpito in un raid russo l’istituto di fisica e tecnologia, sede di un reattore nucleare sperimentale. L'Ispettorato statale per la regolamentazione nucleare dell'Ucraina - riporta il Kyiv Independent - ha annunciato che la struttura è stata colpita, danneggiando l'esterno e forse numerosi laboratori in tutto l'edificio.

I leader dell’Unione europea si stanno invece preparando a nuove sanzioni contro la Russia. «Lodiamo il popolo ucraino per il coraggio dimostrato nel difendere il proprio paese e i nostri valori condivisi di libertà e democrazia. Non li lasceremo soli. Continueremo a fornire sostegno politico, finanziario, materiale e umanitario coordinato». Lo si legge nella dichiarazione dei leader UE dopo il vertice di Versailles. «Ci impegniamo a fornire sostegno per la ricostruzione di un'Ucraina democratica una volta cessato l'assalto russo. Siamo determinati ad aumentare ulteriormente la nostra pressione su Russia e Bielorussia. Abbiamo adottato sanzioni significative e restiamo pronti a procedere rapidamente con ulteriori sanzioni». Sempre dai leader UE, viene ribadita la richiesta alla Russia di garantire i corridoi umanitari. «Chiediamo alla Russia di rispettare pienamente i suoi obblighi ai sensi del diritto umanitario internazionale». Il Consiglio ha inoltre invitato la Commissione a presentare il suo pare sulla domanda dell'Ucraina di adesione all'Unione europea.

Joe Biden si appresta a chiedere la fine delle normali relazioni commerciali con la Russia, aprendo la strada a un aumento dei dazi sulle importazioni russe. Lo riporta l'agenzia Bloomberg citando alcune fonti, secondo le quali l'annuncio della revoca dei privilegi commerciali arriverà insieme al G7 e ai leader dell'UE. La sospensione dei normali rapporti commerciali, conosciuta anche come la clausola della nazione più favorita, metterà la Russia alla pari di Paesi come Cuba e Corea del Nord. E consentirà agli Stati Uniti di imporre dazi significativamente più alti rispetto agli altri membri della WTO.

La Cina dal canto suo si è detta «profondamente preoccupata per la situazione in Ucraina e spera che la pace possa tornare il prima possibile». Pechino ha dichiarato di essere pronto a lavorare «con la comunità internazionale per evitare l'ulteriore escalation e che la situazione vada del tutto fuori controllo».

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