Argentina

La figlia di Maradona: «Doloroso sapere come lo hanno trattato»

«Papà mi manca ogni giorno della mia vita e se loro (i dottori) avessero fatto il loro lavoro, tutto questo si sarebbe potuto evitare»
© KEYSTONE (EPA/Juan Ignacio Roncoroni)
Ats
16.04.2025 10:15

«Ancora oggi veniamo a sapere cose nuove sul modo in cui (i medici) trattavano mio padre, come lo prendevano in giro e come gestivano il suo trattamento. È molto doloroso continuare a scoprire queste cose nuove ed è doloroso che vogliano puntare il dito contro di noi come se fossimo i responsabili».

Queste le parole di Dalma Maradona pronunciate oggi dal banco dei testimoni nel processo per la morte del padre che vede imputato l'intero staff medico per omicidio semplice con dolo eventuale.

Un momento durissimo per la più grande delle figlie di Diego, che in un passaggio della testimonianza ha trattenuto a stento le lacrime affermando che «papà mi manca ogni giorno della mia vita e se loro (i dottori) avessero fatto il loro lavoro, tutto questo si sarebbe potuto evitare».

«Quando ci hanno detto che stava morendo e nessuno si è offerto di aiutarci, è stato molto doloroso. Ho la serenità di sapere di aver fatto tutto il possibile. Se avessi saputo che questa sarebbe stata la fine, l'avrei gestita diversamente, ma non ho mai pensato che potesse succedere», ha affermato la figlia nata nel 1987 dalla relazione di Diego con Claudia Villafañe.

Oltre al neurochirurgo Leopoldo Luque, sono a giudizio anche altre sei persone incaricate di seguire la degenza del campione del mondo di Messico '86 dopo un intervento chirurgico per rimuovere un ematoma alla testa.

Maradona è morto il 25 novembre per un edema polmonare acuto dovuto a insufficienza cardiaca mentre si trovava in una residenza della località di Tigre per lo più isolato dalla famiglia.

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