Stati Uniti

La risposta di Donald Trump a crisi e guerre? «Giocare a golf»

Stanno facendo discutere le cifre circolate in questi giorni e legate al passatempo preferito del tycoon: il presidente ha passato 10 dei suoi primi 40 giorni alla Casa Bianca su un campo
Il presidente Donald Trump in tenuta da golf lo scorso 17 febbraio. © AP/Ben Curtis
Red. Online
01.03.2025 14:45

Il mondo, in questi mesi, si è abituato (si fa per dire) alle dichiarazioni e alle provocazioni di Donald Trump. Il suo ritorno alla Casa Bianca, concretizzatosi a fine gennaio, ha segnato l’inizio di una nuova era. Muscolare e minacciosa, secondo i più. All’insegna del risparmio, rimanendo alla politica interna e pensando all’istituzione del famigerato DOGE, il Dipartimento per l’efficienza governativa.

Il mondo di Trump, però, in realtà è rimasto quello di sempre. E, di fatto, ruota attorno a una pallina da golf. Come testimonia un tool approntato dal portale indipendente The Alt Media, il tycoon ha passato 10 dei suoi primi 40 giorni di mandato su un campo a diciotto buche. Rispetto al totale, parliamo del 25% del tempo – durante la presidenza – dedicato appunto al golf. La distrazione sportiva era stato un tema molto dibattuto durante il primo mandato di Trump, durante il quale il tycoon aveva visitato una proprietà della Trump Organization – con campi annessi – più e più volte, per un totale di 428 giorni sui 1.461 totali della presidenza (30% del tempo). Addirittura 261 le partite, una ogni 5,6 giorni secondo le stime.

Anche all’inizio del secondo mandato vi sarebbe un certo squilibrio fra i giorni passati alla Casa Bianca o, effettivamente, al lavoro e quelli dedicati al golf. Un aspetto, questo, sottolineato fra gli altri dalla CNN. Non finisce qui: a proposito del DOGE e dell’efficienza governativa, è interessante notare come i viaggi golfistici di Trump sarebbero costati circa 10,7 milioni di dollari ai contribuenti. Detto in altri termini: malgrado le dichiarazioni sulla necessità di ridurre la spesa, l’amore per il golf sembra più forte di qualsiasi mannaia o promessa elettorale.

Altro paradosso: Trump ha criticato gli impiegati federali per la loro abitudine, pessima a suo dire, di lavorare da casa o a distanza. Insinuando che così mai e poi mai sarebbero stati produttivi. In una recente conferenza stampa, ad esempio, ha spiegato che questi impiegati passavano il tempo a divertirsi invece di lavorare. «Non si può lavorare da casa» le parole di Trump. «Gli impiegati sfruttano il tempo per giocare a tennis, a golf o a fare un altro lavoro. Di sicuro, non si impegnano duramente per l’amministrazione federale. Così, però, non si può costruire un’azienda o un Paese». Fra il 2017 e il 2021, le giornate lavorative di Trump in media sono durate 6,03 ore. Dati alla mano, è stato il presidente meno produttivo dai tempi di Franklin Delano Roosevelt.

Dopo lo scontro, senza precedenti, di venerdì con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, Trump ha lasciato Washington per dirigersi in Florida. «To golf» hanno riportato in molti, ovvero per giocare a golf. Dicevamo, d’altro canto, della Trump Organization: il presidente repubblicano in effetti possiede numerose proprietà in Florida, New York, New Jersey e Washington DC, dove gioca spesso a golf con i membri della sua famiglia – come la nipote Kai, giocatrice universitaria dei Miami Hurricanes, o il figlio Don Jr. – o con i membri del Congresso, in particolare Lindsey Graham.

Nel primo mese del suo secondo mandato, al di là dei colpi sui campi, il presidente americano ha trascorso 15 giorni alla Casa Bianca e 16 giorni nelle sue proprietà di Las Vegas, Palm Beach o Miami. I frequenti viaggi di Trump tra Washington DC e la Florida hanno provocato anche non poche interruzioni nello spazio aereo della capitale federale: il 14 febbraio, ad esempio, mentre Trump si recava a Mar-a-Lago una trentina di aerei di linea che dovevano atterrare all’aeroporto nazionale Ronald Reagan hanno dovuto volteggiare nel cielo in attesa che l’elicottero presidenziale completasse il suo volo, mentre almeno altri nove voli sono stati dirottati verso altri aeroporti.