Italia

La speleologa intrappolata: «Non tornerò mai più in una grotta»

Cento metri da allargare per raggiungerla, tre squadre del Soccorso alpino al lavoro – Per la 32.enne è il secondo incidente nello stesso luogo, l'Abisso di Bueno Fonteno
© Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico - CNSAS
Red. Online
16.12.2024 20:13

«Parla molto poco, ma dice che non entrerà più in una grotta». È quanto ha riferito il responsabile del Soccorso alpino che ha visitato la speleologa 32.enne rimasta intrappolata e ferita nella grotta Bueno Fonteno, in provincia di Bergamo.

Le operazioni del Soccorso alpino e speleologico per riuscire a metterla in salvo potrebbero durare giorni. L'operazione è complessa: per ora è stata installata una linea telefonica attraverso un cavo lungo circa 3 chilometri, grazie al quale è possibile comunicare tra l'interno e l'esterno.  «L'infortunata è vigile e collaborativa – dicono i soccorritori –. All'interno della grotta sono presenti circa 20 persone per il trasporto della barella e per le attività di disostruzione dei meandri più stretti». Nel team di soccorso è presente anche personale sanitario che si occupa di monitorare le condizioni sanitarie della donna, che ha riportate fratture.

«Le sue condizioni di salute sono stabili. Contiamo di portarla in salvo entro mercoledì», ha confermato uno dei soccorritori in azione nell'enorme grotta che si trova tra i laghi d'Iseo e di Endine e che è per buona parte inesplorata.

La trentaduenne sta bene, come detto, ha spiegato ai due medici che l'hanno raggiunta di voler abbandonare la speleologia. Già nel luglio 2023 era rimasta bloccata all'interno della stessa grotta. Dopo quell'infortunio – per il quale erano servite 48 ore di tempo perché venisse riportata fuori – aveva comunque ripreso l'attività. «Queste esplorazioni non sono solo un'impresa sportiva, ma rappresentano un contributo fondamentale alla mappatura del sottosuolo e all'analisi di risorse vitali come l'acqua che beviamo», ha spiegato il presidente della Società speleologica italiana.

I soccorsi

Sono un centinaio i soccorritori impegnati nel recupero della 32.enne, precipitata per 8 metri. La Prefettura di Bergamo, che coordina l'attività di soccorso, ha dovuto autorizzare la Questura del capoluogo orobico per consentire ai vigili del fuoco l'utilizzo di micro cariche esplosive e allargare i punti più stretti della cavità nel percorso verso l'uscita. I soccorritori hanno portato nella cavità due piccole bombole di ossigeno, ma anche coperte e piumini in vista del freddo. La temperatura nella grotta è sempre stata costante, attorno agli 8 gradi, ma è alta l'umidità. Nel contempo, i vigili del fuoco hanno installato dei fari per illuminare l'imbocco della grotta.

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