L'acqua verde fluo del Canal Grande? «Improbabile sia stato un incidente»

«Difficile che sia stato un incidente, quantomeno molto improbabile». I tecnici dell’ARPAV, l’Agenzia regionale per l’ambiente, pur mantenendo aperta la porta tendono a escludere che la colorazione verde fluo del Canal Grande a Venezia, ieri, sia imputabile a un banale errore umano o a semplice distrazione.
«Abbiamo i campioni in analisi – ha detto Loris Tomiato, direttore generale dell’Agenzia – ma comunque immaginiamo si tratti di fluoresceina, sostanza solitamente utilizzata come tracciante, in polvere, che si diluisce in acqua e usata per individuare il regolare funzionamento di una rete fognaria. Intanto possiamo dire che finora non risultano sostanze di particolare tossicità».
La stessa sostanza, ricordiamo, adoperata da Extinction Rebellion a Zurigo, sulla Limmat, nel 2019. La chiusura delle analisi è prevista oggi. Sempre oggi, riferisce il Gazzettino, ci sarà un incontro in Prefettura. «Poi vedremo come completare i rapporti di prova – ha spiegato ancora Tomiato – per dare la completa certezza che non si sia verificato lo sversamento di sostanze tossiche».
Le tempistiche
Detto questo, quanto ci metterà il Canal Grande a recuperare il suo colore standard? Ancora il direttore: «Sotto la luce del sole la fluoresceina ha bisogno, per dissolversi, anche di qualche giorno in funzione dei quantitativi di polvere utilizzati». E di fluorescina, ieri, sembra ne sia stata molta. «La sostanza presente soprattutto in superficie risultava ben solubile in acqua, ma sono comunque stati eseguiti dei campioni a diverse quote del corpo idrico superficiale, per valutare quanto della sostanza tendesse effettivamente a depositarsi sul fondale».
In una nota, l’ARPAV ha comunicato di aver prelevato dei campioni anche in alcuni canali limitrofi al ponte di Rialto. Nei quali, anche a causa della marea, la sostanza si è diffusa.
Ma chi è stato?
Resta da capire, al netto del responso definitivo dei laboratori, che cosa sia realmente successo o, meglio, chi sia stato. La polizia ha fatto sapere di essere al lavoro sulle immagini delle telecamere di sicurezza. Inizialmente, si è pensato a un gesto dei movimenti ambientalisti. Ultima Generazione, il principale gruppo attivo in Italia, ha tuttavia negato il proprio coinvolgimento. Il Corsera, per contro, ha riportato la testimonianza di un gondoliere secondo cui alcuni turisti norvegesi avrebbero gettato pastiglie nel canale. Ma non vi sarebbe alcun nesso con la colorazione dello stesso.
Luca Zaia, presidente della Regione Veneto, ha comunque messo le mani avanti. Affermando che, ambientalisti o non ambientalisti, «purtroppo Venezia è diventata palcoscenico di azioni ben sopra le righe: servono risposte adeguate e forti. Dobbiamo tutelare la città, i beni monumentali, il diritto di tutti di poter godere delle bellezze storiche senza sfregi di singoli scalmanati».