Il caso

Lo scandalo fa felice Signal: download in aumento negli USA (e nello Yemen)

Da quando l'Atlantic, lunedì, ha rivelato che il redattore capo Jeffrey Goldberg è stato inserito per errore in una chat del Pentagono nella quale si discutevano i piani per un attacco agli Houthi l'app di messaggistica ha conosciuto una forte crescita
©Kiichiro Sato
Marcello Pelizzari
27.03.2025 19:00

Era inevitabile, per certi versi. Che Signal, l'app utilizzata dai vertici della difesa statunitense per condividere i piani di guerra relativi a un attacco agli Houthi in Yemen, ai quali – per errore – ha avuto accesso anche un giornalista, avesse così tanti riflettori puntati addosso. Intendiamoci: Signal non ha avuto alcun malfunzionamento né, parallelamente, ha avuto un ruolo nella condivisione di questi piani con persone esterne al Pentagono. L'app, infatti, ha fatto il suo dovere. Il punto, semmai, è che qualcuno ha aggiunto per sbaglio un utente esterno, nello specifico il redattore capo dell'Atlantic Jeffrey Goldberg, in una chat di pianificazione militare. Com'è potuto succedere, a maggior ragione se pensiamo che, a livello governativo, gli Stati Uniti seguono rigidi protocolli in casi simili? Bella domanda. 

La notizia, a suo modo, ha avuto un effetto benefico per Signal. Lunedì, rivela fra gli altri Atlantic, alla pubblicazione della notizia i download dell'app in tutto il mondo, su iOS e Google Play, sono aumentati del 28% rispetto alla media giornaliera degli ultimi 30 giorni, stando a quanto rivelato dalla società specializzata Appfigures. Un dato, su tutti: i download sono aumentati tanto negli Stati Uniti (42%) quanto nello Yemen (42%). Paese, quest'ultimo, obiettivo dell'attacco americano del 15 marzo. Prima di quello che potremmo definire Signalgate, leggiamo, Signal occupava il cinquantesimo posto nella classifica di app social nello Yemen, mentre lunedì è balzata addirittura al nono posto.

La critica, pesante, rivolta ai vertici della difesa statunitense e all'amministrazione Trump è che Signal è sì stata pensata e concepita per consentire una messaggistica sicura e lontana da occhi indiscreti, sebbene la National Security Agency lo scorso febbraio avesse avvertito di alcune vulnerabilità legate all'uso dell'app, ma non per ospitare delicati (e segreti) piani militari del governo. Se è vero che il segretario alla Difesa, Pete Hegseth, si è affrettato a dire e ribadire che in quella chat non sono stati discussi «piani di guerra», l'Atlantic ha pubblicato gli screenshot della conversazione che mostrano, in maniera piuttosto limpida, i dettagli e la tempistica degli attacchi, nonché le armi e gli aerei che sarebbero stati utilizzati.