Lo scontro tra Elon Musk e il giudice de Moraes per il blocco di X in Brasile: «Renderò noti tutti i tuoi crimini»
È guerra aperta tra Elon Musk e il giudice Alexandre de Moraes della STF (Corte Suprema Federale), dopo che quest’ultimo ha ordinato il blocco del social network X su tutto il territorio del Brasile. La piattaforma del patron di Tesla avrebbe dovuto nominare un rappresentante legale nel Paese sudamericano, cosa che non è avvenuta entro i termini prescritti dal tribunale.
La decisione di bloccare X è arrivata dopo che giovedì la Corte aveva utilizzato il proprio profilo su X per pubblicare un documento firmato da Alexandre de Moraes, in cui chiedeva a Elon Musk di presentare entro 24 ore il nome del nuovo rappresentante legale di X in Brasile, pena la messa offline del social network nel Paese.
Il miliardario fondatore di SpaceX non ha ottemperato alla richiesta e, come atteso, è arrivato lo stop nel pomeriggio. De Moraes ha anche imposto multe giornaliere di 50 mila real brasiliani (circa 7.600 franchi) a chi userà una VPN per aggirare il blocco. Il presidente dell'Anatel (Agenzia nazionale delle telecomunicazioni), Carlos Baigorri, ha dichiarato che i principali operatori di telecomunicazioni del Brasile – Vivo, Claro e Tim – sono già stati informati della decisione della Corte Suprema Federal per mettere X (ex Twitter) offline. Le modalità di spegnimento della piattaforma tuttavia avverranno con tempistiche diverse a seconda della compagnia telefonica, anche se questa mattina già moltissimi utenti brasiliani non sono riusciti ad accedere all’ex Twitter.
Lo scorso aprile il giudice Alexandre de Moraes aveva ordinato il blocco di circa un centinaio di account su X, accusati di diffondere disinformazione. L’ordine imposto a Elon Musk faceva parte di un’indagine sulle notizie false e sui messaggi d’odio diffusi sul social da profili legati all’ex presidente brasiliano Jair Bolsonaro. La grande diffusione di messaggi d’odio era arrivata a gennaio del 2023 in concomitanza con l’assalto da parte dei sostenitori dell’ex capo di Stato al Parlamento e ad altri edifici governativi. Nonostante l’ordine del giudice, Musk si era rifiutato di chiudere gli account segnalati, affermando di voler combattere in ogni sede legale in nome della libertà di espressione. Moraes, in tutta risposta, aveva stabilito una multa di circa 17 mila franchi al giorno per ogni profilo di X non bandito dal social network.
Il Brasile conta circa 24 milioni di account su X ed è uno dei Paesi più attivi sul social network. Date simili premesse, Elon Musk quest’oggi è tornato all’attacco, minacciando di pubblicare, a partire da domani, la «lunga lista dei crimini» commessi dal giudice Alexandre de Moraes, accompagnata dall'elenco delle «leggi brasiliane che ha infranto» con la sua sentenza relativa a X.
«È chiaro che non deve rispettare le leggi degli Stati Uniti, ma deve rispettare quelle del suo Paese», ha aggiunto Musk in messaggi pubblicati sul suo account di X, dove ha anche definito de Moraes «un dittatore e un impostore». «Il popolo brasiliano conoscerà i tuoi crimini. Non importa quanto cerchi di prevenirlo», ha aggiunto, prima di scrivere che «X è la fonte di notizie più utilizzata in Brasile ed è ciò che la gente vuole».