Il punto

L'UE vuole attaccare i dazi di Donald Trump, ma prima cerca «unità»

All'interno dei 27 Stati membri le opinioni sono ancora divergenti, ma un primo pacchetto verrà presentato domani e comprenderà carne, cereali, vino, legno, abbigliamento, gomme da masticare, filo interdentale, aspirapolvere e carta igienica
©Richard Drew
Red. Online
06.04.2025 17:00

L'unione fa la forza, verrebbe da dire. Gli Stati membri dell'Unione Europea, nei prossimi giorni, cercheranno di fare quadrato in risposta ai dazi varati da Donald Trump. Bruxelles, scrive Reuters, dovrebbe approvare una prima serie di contromisure sulle importazioni statunitensi per un valore, leggiamo, che potrebbe toccare i 28 miliardi di dollari. Se confermata, la mossa rappresenterebbe una vera e propria escalation. Non solo, l'UE si unirebbe a Canada e Cina nell'applicazione di dazi ritorsivi. Il blocco dei 27 Stati membri, al momento, è confrontato a tariffe d'importazione del 25% su acciaio, alluminio e automobili mentre le misure cosiddette «reciproche», del 20%, entreranno in vigore mercoledì. 

I dazi di Trump colpiscono circa il 70% delle esportazioni dell'UE verso gli Stati Uniti, con possibili e ulteriori misure su rame, prodotti farmaceutici, semiconduttori e legname all'orizzonte. Lo scorso anno, le esportazioni europee in America avevano toccato i 532 miliardi di euro. La Commissione Europea, responsabile della politica commerciale di Bruxelles, domani in tarda serata proporrà un elenco di prodotti statunitensi da colpire con controdazi in risposta alla prima ondata di dazi annunciata da Trump, quella che colpiva acciaio e alluminio. L'elenco, scrive sempre Reuters, comprenderà la carne, i cereali, il vino, il legno, l'abbigliamento, le gomme da masticare, il filo interdentale, gli aspirapolvere e la carta igienica.

Un capitolo a parte, evidentemente, lo merita il bourbon, per il quale la Commissione avrebbe previsto una tariffa del 50%. Trump, di rimando, ha minacciato una controtariffa del 200% su tutte le bevande alcoliche dell'Unione Europea. Gli esportatori francesi e italiani attivi nel vino, al riguardo, hanno espresso forte preoccupazione. L'UE, la cui economia dipende in larga misura dal libero scambio, in ogni caso vuole assicurarsi di avere un ampio sostegno per qualsiasi risposta, in modo da mantenere alta la pressione su Trump affinché avvii i negoziati.

Domani, lunedì, il Lussemburgo ospiterà la prima riunione politica dell'UE dopo il Liberation Day di Trump: i ministri responsabili del commercio dei 27 Paesi membri si scambieranno opinioni sull'impatto e sul modo migliore di reagire. I diplomatici dell'UE hanno dichiarato che l'obiettivo principale dell'incontro sarà trasmettere un messaggio unitario sulla volontà di negoziare con Washington la rimozione dei dazi, ma – in caso di fallimento – la stessa unità dovrà emergere pure in termini di contromisure. Tra i membri dell'UE, al momento, vi è un ampio spettro di opinioni su come rispondere. La Francia ha affermato che l'UE dovrebbe lavorare su un pacchetto che vada ben oltre le tariffe: il presidente francese Emmanuel Macron ha suggerito alle aziende europee di sospendere gli investimenti negli Stati Uniti finché «le cose non saranno chiarite». L'Irlanda, che esporta quasi un terzo delle sue merci negli Stati Uniti, ha chiesto una risposta «ponderata e misurata», mentre l'Italia, terzo esportatore dell'UE negli Stati Uniti, punta di fatto a una non reazione. Così un diplomatico UE a Reuters: «È un equilibrio difficile. Le misure non possono essere troppo morbide per portare gli Stati Uniti al tavolo delle trattative, ma nemmeno troppo dure da portare a un'escalation».

Finora, i colloqui con Washington non hanno dato alcun frutto. Maros Sefcovic, commissario europeo per il Commercio, ha descritto come «franco» il recente scambio di due ore con la controparte statunitense, cui è stato detto e ribadito un concetto chiave: i dazi americani sono «dannosi e ingiustificati». Le prime controtariffe dell'UE saranno comunque messe ai voti mercoledì e, verosimilmente, verranno approvate. L'entrata in vigore avverrà in due fasi: una parte minore il 15 aprile e il resto un mese dopo. La presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, terrà inoltre colloqui separati lunedì e martedì con i dirigenti dei settori siderurgico, automobilistico e farmaceutico per valutare l'impatto dei dazi e stabilire le prossime mosse.