Luigi Mangione, gli USA e la minaccia delle armi fantasma

Luigi Mangione, il 26.enne incriminato per l'omicidio dell'amministratore delegato di UnitedHealthcare Brian Thompson, aveva con sé una cosiddetta arma fantasma (ghost gun) quando è stato arrestato, ieri, in Pennsylvania. Ne hanno dato notizia le forze dell'ordine. L'espressione ghost gun, generalmente, negli Stati Uniti è utilizzata per indicare le armi da fuoco senza numero di serie. Armi, leggiamo, sempre più popolari fra i criminali poiché, in mancanza di numero di serie, non sono rintracciabili. 

Le armi fantasma, leggiamo su Axios, di solito vengono acquistate e assemblate direttamente dal proprietario. Le singole parti, di per sé, non sono considerate armi da fuoco tout court. Non dappertutto, quantomeno. Il che, evidentemente, consente di evitare i regolari controlli imposti per le armi da fuoco serializzate. La commercializzazione di queste armi, di riflesso, fa leva proprio sul fatto che queste armi non siano né rintracciabili né regolamentate dal governo statunitense. Gli individui che assemblano o producono le proprie armi da fuoco non sono soggetti alle normative federali sul possesso delle armi e, in gran parte del Paese, neppure alle norme statali. Norme che, in genere, impongono dei controlli sulla vita e sul casellario giudiziale della persona. Le persone a cui è stato invece vietato di possedere armi da fuoco, scrive al riguardo Wikipedia,  sono legalmente precluse dal poter fabbricare, trasferire o possedere armi da fuoco (o munizioni), indipendentemente dal metodo di fabbricazione o acquisizione. Il Gun Control Act del 1968, riassumendo al massimo, consente ai privati cittadini di costruire armi per uso personale. Ci sono poche norme, per contro, che richiedono la registrazione o la tracciabilità di queste armi, a patto che non vengano vendute dal proprietario. Le armi da fuoco commerciali, invece, devono avere una licenza federale.

Nel 2022, il presidente degli Stati Uniti Joe Biden aveva proposto una modifica alla legge in vigore. Chiedendo, in particolare, che le armi fantasma venissero sottoposte alle medesime norme applicate alla vendita di armi da fuoco serializzate. La questione, da un punto di vista legale, si è trascinata fino alla Corte Suprema, che ha accettato di chinarsi sul caso ma non ha ancora emesso una sentenza. 

Secondo l'organizzazione Everytown for Gun Safety, citata sempre da Axios, le armi fantasma rappresentano il problema di sicurezza che sta crescendo maggiormente nel Paese. «Sono estremamente pericolose e dobbiamo fare di più a livello federale per ridurre la disponibilità di armi fantasma» ha dichiarato ieri il sindaco di New York Eric Adams a proposito del caso Mangione-Thompson.

In effetti, il numero di armi fantasma rintracciate e recuperate dal governo federale è più che raddoppiato nel 2021 rispetto all'anno precedente, secondo il Bureau of Alcohol, Tobacco, Firearms and Explosives, l'Agenzia governativa del Dipartimento della Giustizia statunitense responsabile per la prevenzione del crimine legato all'alcool, al tabacco, alle armi da fuoco e agli esplosivi. Secondo il Dipartimento di Giustizia, nel 2022 le forze dell'ordine hanno recuperato oltre 25 mila armi fantasma, con un aumento del 1300% rispetto al 2016. Solo 15 Stati, mentre scriviamo queste righe, hanno leggi sulle armi fantasma. La maggior parte richiede controlli sui precedenti degli acquirenti e la serializzazione di parti e componenti.

La pistola di Mangione, tornando all'attualità stretta, potrebbe essere stata realizzata con una stampante 3D, secondo quanto ha dichiarato il capo dei detective della polizia di New York Joe Kenny durante l'incontro con la stampa di ieri, lunedì. La tecnologia di stampa 3D ha prodotto armi da fuoco sempre più affidabili, secondo The Trace, un'organizzazione giornalistica che si occupa di armi da fuoco.