Oltre la barriera del suono: la Cina lavora a un suo Concorde

Torneremo, un giorno, a volare con il Concorde? Riformuliamo: in futuro, il volo supersonico commerciale sarà (nuovamente) realtà? Boom Supersonic, fra gli altri, negli Stati Uniti sta spingendo, e non poco, per aggredire, a breve, il mercato con un velivolo: Overture. Il progetto, leggiamo, è a buon punto, a immagine degli ordini già piovuti in azienda: United Airlines, American Airlines e Japan Airlines. Detto questo, l'amministratore delegato e fondatore di Boom Supersonic, Black Scholl, ha avvertito che anche la Cina «è entrata in gara». Tramite, manco a dirlo, COMAC, l'azienda aerospaziale statale che, in questi anni, sta sfidando apertamente Airbus e Boeing nell'aviazione commerciale tradizionale con il suo modello a medio raggio, il C919.
A suggerire l'ingresso di Pechino nel settore è stato, lo scorso 29 marzo, il South China Morning Post. Il quotidiano, nello specifico, ha citato alcuni documenti legati, appunto, a piani per l'introduzione del C949 o, meglio, del volo commerciale supersonico made in China. Di più, il progettista di COMAC Wu Dawei ha presentato un progetto per fare della Cina il fiore all'occhiello dei (futuri) viaggi oltre la barriera del suono. Sempre secondo il South China Morning Post il jet che ha in mente l'azienda cinese avrebbe un'autonomia di quasi 11 mila chilometri e sarebbe configurato per 28-48 passeggeri. Tradotto: potrebbe viaggiare fra Shanghai e Los Angeles in cinque ore. Quanto al rumore, vero e proprio cruccio ai tempi del Concorde, tant'è che la legislazione in molti Paesi autorizza il volo supersonico soltanto sopra gli oceani, il COMAC 949 sembrerebbe promettere velocità e, soprattutto, silenzio.
Scholl, la cui azienda, Boom, come detto sta sviluppando un proprio velivolo supersonico commerciale chiamato Overture, ha parlato dei piani di COMAC su X: «Va bene gente, non è una sorpresa, ma la Cina è ora ufficialmente entrata nella corsa supersonica. Il gioco è iniziato. Battiamoli». Scholl, in seguito, ha aggiunto: «Chiunque sia esperto nell'arte della progettazione di jet supersonici noterà molti, molti problemi con quel rendering. Sembra buttato insieme molto velocemente e non molto attentamente». Il punto, tuttavia, resta: Boom presto o tardi dovrà fare i conti (anche) con la Cina. Anche, se non soprattutto, nell'aviazione «tradizionale»: «Né Boeing né Airbus hanno lanciato un nuovo jet in vent'anni» ha detto, ancora, Scholl. «L'aereo è stato inventato qui negli Stati Uniti, ma stiamo assistendo a un crollo al rallentatore, mentre il primato dell'Occidente nell'aviazione viene sprecato senza una buona ragione. Dobbiamo inventare e costruire la prossima generazione di jet qui negli Stati Uniti».
Scholl, tornando al volo supersonico, si è chinato altresì sulla problematica delle normative vigenti: «Il jet supersonico della Cina non sarà ostacolato da una normativa degli anni Settanta che impedisce voli più veloci» ha spiegato il fondatore di Boom, riferendosi al divieto di superare la barriera del suono, negli Stati Uniti, via terra. «Dobbiamo uscire dai nostri schemi per mantenere la leadership americana nell'aviazione».
Lo scorso gennaio, Boom Supersonic ha visto il suo dimostratore XB-1 infrangere la barriera del suono durante un volo di prova. Il volo è stato utilizzato anche per testare la cosiddetta «crociera senza boom», una modalità di volo in cui, pur viaggiando a velocità supersonica, il boato sonico non raggiunge il suolo. Grazie alla quale i legislatori potrebbero rivedere le restrizioni attualmente in vigore.