Stati Uniti

Pubbliche, private, riflessive o ironiche: le lettere dei presidenti USA ai loro successori

Anche quest'anno, Biden ha scritto un messaggio a Trump in occasione del suo insediamento alla Casa Bianca: una tradizione iniziata, inconsapevolmente, da Reagan nel 1989
© AP Photo/Jon Elswick (Keystone)
Federica Serrao
21.01.2025 22:00

In principio era nato come gesto spontaneo, sentito. Ma oggi, tra i presidenti degli Stati Uniti, quella di scrivere una lettera al proprio successore è diventata una vera e propria tradizione. Tradizione a cui, ieri, non ha mancato di dare seguito persino Biden. Il presidente uscente – questa volta a parti invertite – ha infatti dedicato a Trump alcune righe, da leggere nel giorno del suo insediamento alla Casa Bianca. Un gesto che anche il nuovo presidente degli Stati Uniti aveva fatto nei confronti di Biden, in occasione della sua elezione, nel 2021. Di quella lettera, l'81.enne conserva ancora un bel ricordo, a giudicare dalle parole che aveva usato per descriverla. «Era una lettera molto generosa», aveva dichiarato Biden, senza divulgarne il contenuto nello specifico. «Dato che è privata non voglio rivelare cosa c'è scritto». Una riservatezza che ha mantenuto anche quest'anno, confermando di aver scritto, a sua volta, a Donald Trump, seppur dichiarando di voler mantenere il messaggio «privato». 

Ma facciamo un passo indietro. Come detto, quella di scrivere al presidente in entrata alla Casa Bianca è frutto di un semplice gesto, compiuto senza la consapevolezza di dare vita a quella che oggi viene identificata come una «tradizione moderna della Casa Bianca». La prima lettera scritta in tal senso fu infatti quella di Ronald Reagan a George H.W. Bush, nel 1989. Quell'anno, al termine del suo mandato come presidente, Reagan «scarabocchiò» qualche riga al suo successore ed ex vicepresidente su un'illustrazione di un elefante – animale mascotte del partito Repubblicano – travolto dai tacchini. «Non lasciarti abbattere dai tacchini», si leggeva sulla didascalia della cartolina. A seguire, alcune parole di Reagan al suo successore.

Caro George, avrai dei momenti in cui vorrai usare questa particolare carta da lettere. Allora fallo. George, faccio tesoro dei ricordi che abbiamo condiviso e ti auguro il meglio. Sarai nelle mie preghiere. Dio benedica te e Barbara. Mi mancheranno i nostri pranzi del giovedì. Ron

Un messaggio sentito. L'unico, finora, scritto da un presidente dello stesso partito del suo successore. Nel corso degli anni, i vari scritti – a volte privati, altre volte pubblici, alcune volte discreti e riflessivi, altre ancora più ironici – sono stati inviati e ricevuti sempre da presidenti di partiti opposti. Ma, in ogni occasione, i toni usati per augurare buona fortuna al proprio successore sono stati decisamente più pacati rispetto a quelli utilizzati nel corso della stagione elettorale. 

Dopo Reagan, nel 1993, Bush prese spunto dalla lettera ricevuta e ne scrisse una indirizzata a Bill Clinton. Il suo successore democratico, che lo aveva appena sconfitto. «In un certo senso, è stata la nota più difficile da scrivere. Ma è ciò che ha consolidato la tradizione», aveva confessato Bush all'epoca. Il presidente uscente aveva lasciato un bigliettino in cui sosteneva il successo del suo rivale. Una lettera che fece il giro del mondo e ricevette molte approvazioni, soprattutto per «l'umiltà e la civiltà» che trasparivano dallo scritto. Lo stesso Clinton, anni dopo, dichiarò che quel messaggio aveva dimostrato «il cuore di Bush». 

Caro Bill, quando sono entrato in questo ufficio ho provato lo stesso senso di meraviglia e di rispetto che ho provato quattro anni fa. So che lo proverai anche tu. Ti auguro di essere felice qui. Non ho mai provato la solitudine che alcuni Presidenti hanno descritto. Ci saranno momenti molto duri, resi ancora più difficili dalle critiche che potresti non ritenere giuste. Non sono molto bravo a dare consigli, ma non lasciarti scoraggiare dalle critiche e non lasciare che ti portino fuori strada. Sarai il nostro Presidente quando leggerai questa nota. Ti auguro ogni bene. Auguro il meglio alla tua famiglia. Il tuo successo adesso è il successo del nostro Paese. Faccio il tifo per te. Buona fortuna. George

2001. Al momento di lasciare la Casa Bianca, anche Clinton continuò la tradizione delle lettere, scrivendo a George W. Bush. 

Caro George, oggi ti imbarchi nella più grande impresa, con il più grande onore, che possa capitare a un cittadino americano. Come me, sei particolarmente fortunato a guidare il nostro Paese in un periodo di profondi cambiamenti, in gran parte positivi, in cui vecchie domande, non solo sul ruolo del governo, ma sulla natura stessa della nostra nazione, devono trovare una nuova risposta. Sei alla guida di un popolo fiero, onesto e buono. E da oggi lei è il presidente di tutti noi. La saluto e le auguro successo e felicità. I compiti che assumi ora sono grandi, ma spesso esagerati. La pura gioia di fare ciò che credete sia giusto è inesprimibile. Le mie preghiere sono con te e con la tua famiglia. Buona fortuna. Cordiali saluti, Bill

Nel 2009, Bush infilò la sua lettera per Obama nel primo cassetto della Resolute Desk. Insieme a quella lettera, le figlie del presidente uscente, Barbara e Jenna Bush, all'epoca 27.enni, lasciarono un messaggio anche per le figlie di Obama, Natasha e Malia (7 e 10 anni nel 2009). Nel loro messaggio, invitarono le bambine a «ricordare chi fosse davvero il loro papà» e suggerirono loro di «circondarsi di amici fedeli, di giocare sul prato della Casa Bianca e di provare a scivolare lungo la balaustra del solarium». Questo, invece, il messaggio di George W. Bush a Barack Obama.

Caro Barack, congratulazioni per essere diventato il nostro Presidente. Hai appena iniziato un capitolo fantastico della tua vita. Pochi hanno avuto l'onore di conoscere la responsabilità che senti ora. Pochi conoscono l'eccitazione del momento e le sfide che dovrai affrontare. Ci saranno momenti difficili. I critici si scateneranno. I tuoi "amici" ti deluderanno. Ma avrai un Dio onnipotente a confrontarti, una famiglia che ti ama e un Paese che fa il tipo per te, me compreso. Qualunque cosa accada, sarai ispirato dal carattere e dalla compassione delle persone che ora guidi. Dio ti benedica. Cordiali saluti

L'ultima lettera di cui si conosce il contenuto è quella che scrisse Barack Obama a Donald Trump nel 2017. La più lunga, almeno tra quelle rese pubbliche. Un messaggio che lo stesso Trump descrisse come «bellissimo» e dichiarò ai giornalisti di voler conservare. 

Caro Signor Presidente, congratulazioni per la tua straordinaria corsa. Milioni di persone hanno riposto le loro speranze in te e tutti noi, indipendentemente dal partito, dovremmo sperare in una maggiore prosperità e sicurezza durante il tuo mandato. Si tratta di una carica unica, senza un chiaro progetto di successo, quindi non so se i miei consigli saranno particolarmente utili. Tuttavia, permettimi di offrire alcune riflessioni sugli ultimi 8 anni. Innanzitutto, siamo entrambi benedetti, in modo diverso, da una grande fortuna. Non tutti sono così fortunati. Sta a noi fare tutto il possibile per costruire più scale di successo per ogni bambino e famiglia disposti a lavorare sodo. In secondo luogo, la leadership americana nel mondo è davvero indispensabile. Sta a noi, attraverso l'azione e l'esempio, sostenere l'ordine internazionale che si è espanso costantemente dalla fine della Guerra Fredda e dal quale dipendono la nostra ricchezza e la nostra sicurezza. Come terza cosa, siamo solo occupanti temporanei di questa carica. Questo ci rende custodi di quelle istituzioni e tradizioni democratiche – come lo Stato di diritto, la separazione dei poteri, la pari protezione e le libertà civili – per le quali i nostri antenati hanno combattuto e sanguinato. A prescindere dalle spinte e dalle difficoltà della politica quotidiana, spetta a noi lasciare questi strumenti della nostra democrazia almeno forti come li abbiamo trovati. Infine, nella fretta degli eventi e delle responsabilità, prenditi del tempo per gli amici e la famiglia. Ti faranno superare le inevitabili difficoltà. Michelle e io auguriamo a te e Melania il meglio mentre vi imbarcate in questa grande avventura, e sappiate che siamo pronti ad aiutarvi in ogni modo possibile. Buona fortuna e che Dio vi aiuti