Guerra

Se il dialogo tra Zelensky e Trump passa proprio da Roma

Il presidente ucraino e quello USA hanno avuto un colloquio di 15 minuti all'interno della Basilica di San Pietro: «Un incontro altamente simbolico che potrebbe diventare storico»
© KEYSTONE (EPA/PRESIDENTIAL PRESS SERVICE)
Red. Online
26.04.2025 12:49

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky e il suo omologo americano Donald Trump si sono incontrati a Roma in occasione dei funerali di papa Francesco.

La Casa Bianca ha parlato di «una discussione molto produttiva». E la conferma è arrivata anche dalla presidenza ucraina. «L'incontro ha avuto luogo ed è già terminato», ha dichiarato ai giornalisti il portavoce del presidente ucraino Sergei Nykyforov. Un incontro durato circa un quarto d'ora, all'interno della Basilica di San Pietro. Un momento importante, in un luogo inusuale, di cui il capo dell’Ufficio del presidente dell’Ucraina Andriy Yermak ha condiviso uno scatto sui social.

Il portavoce della presidenza ucraina avea pure fatto sapere che i due leader politici «si erano accordati» per un secondo incontro oggi. Ma non c'è stato, perché il presidente degli Stati Uniti aveva in programma di partire subito dopo i funerali.

«Un buon incontro, abbiamo avuto tempo di discutere molto a quattr'occhi. Ci auguriamo che tutto quanto detto abbia un risultato: proteggere la vita della nostra gente, un cessate il fuoco completo e incondizionato», ha scritto Zelensky. «Una pace affidabile e duratura che impedisca il ripetersi della guerra. Un incontro altamente simbolico che potrebbe diventare storico se si raggiungessero risultati congiunti. Grazie, presidente Trump!».

La sacralità del momento sembra voler far dimenticare le immagini dell'ultimo incontro-scontro del 28 febbraio tra Trump e Zelensky, nello studio Ovale.

E proprio oggi il New York Times scrive che il presidente ucraino ha presentato a quello americano la controproposta di Kiev per un accordo sul cessate il fuoco. Una controfferta che contraddirebbe le richieste di Donald Trump, ma che lascerebbe spazio anche spazio a possibili compromessi su questioni che da tempo sembrano irrisolvibili. Non ci sarebbero restrizioni alle dimensioni dell'esercito di Kiev, «un contingente di sicurezza europeo» sostenuto dagli USA verrebbe schierato sul territorio ucraino per garantire la sicurezza e i beni russi congelati verrebbero usati per riparare i danni di guerra in Ucraina.

Queste tre disposizioni potrebbero essere inapplicabili per il Cremlino, ma alcune parti del piano ucraino – secondo il NYT – suggeriscono la ricerca di un terreno comune. Non si fa menzione, ad esempio, della completa riconquista da parte dell'Ucraina di tutto il territorio conquistato dalla Russia o dell'adesione di Kiev alla NATO, due questioni che il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha a lungo dichiarato non negoziabili.

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