Spunta la petizione contro la «tassa sulla salute» dei frontalieri

La «tassa sulla salute» dei frontalieri, da settimane, fa discutere. Ma nelle scorse ore è stato raggiunto un gradino successivo. Su change.org è stata infatti lanciata una petizione che chiede di annullare la legge del governo Meloni, la quale prevede una trattenuta dagli stipendi dei frontalieri, per aumentare gli incentivi destinati a medici e infermieri attivi in particolare nelle zone di confine. Un altro tentativo, insomma, per trattenere in Italia i professionisti del settore sanitario, che aveva però suscitato numerose polemiche fin dal primo momento. Fino ad arrivare, appunto, alla petizione. Petizione che «nasce da una storia personale, ma riguarda tutti i frontalieri».
«È una questione di giustizia», recita il testo di Valerio Primerano, primo firmatario. «La legge sulla tassa per la sanità dei frontalieri è ingiusta e discriminatoria. Si tratta di un prelievo forzato che colpisce solo una parte di cittadini, quelli che vivono e lavorano nelle zone di frontiera». Questi ultimi, lo ricordiamo, saranno infatti «tenuti a versare alla Regione di residenza una quota di compartecipazione al Servizio sanitario nazionale […] compresa fra un valore minimo del 3% e un valore massimo del 6% [del] reddito netto [...] percepito in Svizzera», secondo quanto confermato dalla Finanziaria italiana. La tassa, che si applicherà «a decorrere dall'anno 2024» è destinata «al sostegno del servizio sanitario delle aree di confine e prioritariamente a beneficio del personale medico e infermieristico», che potrà vedere in busta paga un aumento «non superiore al 20% dello stipendio tabellare lordo».
Una decisione estremamente difficile da digerire. Già, perché secondo quanto si legge ancora nel testo della petizione, «i frontalieri pagano già la sanità con le trattenute d'imposta alla fonte e i relativi ristorni che vanno ai comuni di frontiera». Di conseguenza, «questa tassa aggiuntiva non fa altro che aggravare ulteriormente il loro carico fiscale».
E non è tutto. I problemi evidenziati, infatti, sarebbero anche altri. «L'idea di aumentare gli stipendi ai medici nelle aree confinanti non risolverà il problema della carenza di medici in queste zone, ma renderà semplicemente più attrattivo il lavoro in queste strutture a discapito delle strutture in Paesi distanti dal confine».
Tutte ragioni per la quale, complessivamente, è stata creata una petizione per chiedere l'annullamento della legge sulla tassa per la sanità dei frontalieri. «Non si può continuare a penalizzare questi cittadini con misure fiscali ingiuste e discriminatorie. Facciamo sentire le nostri voci!».