Diritti

Trump cancella il «terzo sesso», lanciando «più di un campanello d'allarme»

Federico De Angelis, coordinatore dell'associazione Imbarco Immediato, commenta l'ordine esecutivo del presidente USA che sancisce l'esistenza di «solo due generi, maschio e femmina»
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Jenny Covelli
25.01.2025 18:16

Tra la raffica di «ordini esecutivi» con cui Donald Trump ha inaugurato il suo secondo mandato presidenziale, per voltare pagina rispetto agli ultimi quattro anni e avviare una «nuova era» per gli Stati Uniti, c'è un provvedimento che sancisce la differenza tra «sesso» e «genere». «Da oggi in poi, la politica ufficiale del governo degli Stati Uniti sarà che ci sono solo due generi, maschile e femminile». Le agenzie federali «smetteranno di pretendere che gli uomini possono essere donne e che le donne possono essere uomini nell'attuazione delle leggi che tutelano contro la discriminazione sessuale», si legge (tra le altre cose) nel provvedimento.

Trump chiederà che nei documenti ufficiali si riporti solo la definizione di «maschio» e «femmina». Il dipartimento di Stato richiederà a chi ha il passaporto di indicare «con accuratezza» il sesso di appartenenza. Le prigioni federali e i centri di accoglienza per i rifugiati avranno spazi solo per due sessi, maschio e femmina. Il presidente cancellerà la direttiva che prevedeva l’uso di fondi federali per pagare le procedure mediche di transizione. Inoltre, verrà messo fine ai «programmi Dei» (Diversità, Equità e Inclusione) con cui le agenzie pubbliche cercavano di tutelare le diversità e le minoranze nella selezione del personale. Uno dei tanti modi, secondo gli esperti, con cui Trump «paga i suoi debiti con gli elettori» che lo hanno votato (anche) per combattere la «cultura woke», l'«egemonia LGBTQIA+» e il «politically correct».

Le associazioni LGBTQIA+ americane hanno espresso preoccupazione per le persone transgender, «rese così un bersaglio». Detto che gli ordini esecutivi non sono leggi, ma direttive e indicazioni per le agenzie federali e gli organismi che fanno riferimento al governo federale, l'ordine di Trump avrà un impatto su circa 1,6 milioni di americani che si identificano come transgender, secondo i dati dell'University of California. «Sicuramente dal nostro punto di vista queste dichiarazioni rappresentano più di un campanello di allarme», commenta Federico De Angelis, coordinatore dell'associazione Imbarco Immediato. «Non solo per gli USA, ma nella stessa Europa, in cui a livello politico c'è una deriva populista in questa direzione».

USA vs. Svizzera

De Angelis si dice «tranquillo» per la comunità in Svizzera, «perché la realtà da noi è diversa, anche se il processo per l'ottenimento dei diritti richiede tempi lunghi». Inoltre, «pur sapendo che non siamo un Paese che "torna indietro" sui diritti acquisiti, è bene non dare mai nulla per scontato». La preoccupazione è piuttosto per la discussione attorno al tema. «Le parole usate da Donald Trump nel suo discorso alimentano discussioni e concetti che purtroppo sentiamo anche qui da noi. Basti pensare a quello che è successo quando Nemo ha vinto l'Eurovision» e alcuni partiti politici hanno lanciato un referendum contro il credito per ospitare la prossima edizione del contest. L'Unione democratica federale (UDF), ad esempio, ha parlato in quel caso di un evento che mette in pericolo «l'ordine divino» e che è diventato una «piattaforma di propaganda per omosessuali e persone non binarie».

Quel «finto femminismo»

La dichiarazione di Trump porta l'eloquente titolo «Difendere le donne dall'estremismo dell'ideologia gender e ripristinare la verità biologica nel governo federale». Una strategia che «fa quasi sorridere» il coordinatore di Imbarco Immediato. Il presidente americano «invoca un finto femminismo definendo le donne trans come un problema per le donne», spiega De Angelis. «Quello che emerge è invece un discorso maschilista e patriarcale, che non ha nemmeno senso. In realtà, così facendo, nega anche diversità che ci sono in natura dal punto di vista biologico e cromosomico, le persone intersessuali (le I della sigla LGBTQIA+). E si parla dell'1% della popolazione mondiale. Realtà di fatto che il presidente USA nega». Insomma, nel suo discorso di insediamento Trump avrebbe strumentalizzato il tema dei diritti delle donne per attaccare posizioni considerate antagonistiche rispetto alla visione tradizionale portata avanti dal movimento conservatore.

Odio online

«Nella società ideale», conclude Federico De Angelis, «associazioni come Imbarco Immediato non dovrebbero esistere. Purtroppo, però, non è ancora il momento di chiudere i battenti. Bisogna lottare per il riconoscimento dei diritti. In Svizzera ci sono state sicuramente alcune vittorie, ma all'interno di una minoranza c'è sempre una minoranza ulteriore che combatte forme di discriminazione, la comunità transgender. Sono piccoli passi che devono essere compiuti e discorsi importanti che dobbiamo portare avanti. Soprattutto contro l'odio, che si manifesta in particolare sui social. Parlare apertamente di alcune tematiche alimenta la discussione, ma allo stesso tempo dà la possibilità a chi è contrario di esprimere odio e discriminazione».

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