Guerra in Ucraina

Trump e l'attacco frontale a Zelensky: un po' di fact-checking

Il presidente americano, con un post su Truth, ha duramente attaccato l'omologo ucraino – Analizziamo alcune delle sue affermazioni
©Rebecca Blackwell
Giacomo Butti
20.02.2025 15:30

La (criticata) accusa a Kiev di avere cominciato la guerra con Mosca non bastava. Nella giornata di ieri, il presidente statunitense Donald Trump è tornato a usare toni duri, durissimi, nei confronti dell'omologo ucraino Volodymyr Zelensky. In un post su Truth, il tycoon ha definito Zelensky un «comico mediocre» che ha convinto gli Stati Uniti a spendere 350 miliardi di dollari per una guerra che, secondo il presidente USA, non può essere vinta e non doveva neppure iniziare. È, questa, solo una delle tante affermazioni contenute nello sfogo del leader americano sul social. Verità? Non proprio. Ecco un breve fact-checking delle affermazioni più forti contenute nel post di Trump.

«Zelensky ha convinto gli Stati Uniti a spendere 350 miliardi di dollari» - FALSO

Secondo il sito governativo «Ukraine Oversight Group», i fondi per la risposta degli Stati Uniti all'Ucraina «ammontano a quasi 183 miliardi di dollari», inclusi (e non sommati) i 174,2 miliardi di dollari stanziati dal Congresso attraverso i «cinque atti di stanziamento supplementare per l'Ucraina emanati dall'anno fiscale 2022 all'anno fiscale 2024». 

«Gli Stati Uniti hanno speso 200 miliardi di dollari in più dell'Europa in aiuti» - FALSO

I dati disponibili mostrano che gli Stati Uniti non hanno speso (o si sono impegnati a spendere) 200 miliardi in più in assistenza all'Ucraina rispetto agli Stati membri dell'UE. I dati pubblicati dal Kiel Institute, think tank tedesco che ha creato un apposito Ukraine Support Tracker, mostrano che i Paesi di tutto il mondo hanno destinato complessivamente 280 miliardi di dollari (267 miliardi di euro) di aiuti all'Ucraina. 

Come già sottolineato, il Congresso degli Stati Uniti ha sin qui stanziato 175 miliardi di dollari per la risposta all'Ucraina tra il febbraio 2022 e il settembre 2024, secondo l'Ukraine Oversight Group del governo statunitense. I dati raccolti dal Kiel Institute, tuttavia, evidenziano che sinora Washington ha erogato o designato per la consegna 119 miliardi di aiuti statunitensi (114 miliardi di euro) contro i 137 miliardi di dollari (132 miliardi di euro) complessivamente erogati o destinati alla consegna dall'Unione Europea e dai suoi Paesi membri.

«Gli Stati Uniti non avranno alcun ritorno dai soldi investiti» - FUORVIANTE

È vero che il 90% degli aiuti finanziari delle istituzioni europee è stato concesso sotto forma di prestiti – e, quindi, dovranno essere restituiti –, mentre il 60% degli aiuti finanziari americani sono erogati sotto forma di grants, e quindi a fondo perduto. Ma come hanno evidenziato alcuni media negli scorsi mesi (dal Washington Post al Time) gli aiuti statunitensi militari per il 90% rimangono negli Stati Uniti. Secondo uno studio citato dal Washington Post, i principali appaltatori della Difesa hanno investito decine di miliardi degli aiuti stanziati all'Ucraina in oltre 100 nuovi impianti di produzione industriale, creando migliaia di posti di lavoro in almeno 38 Stati. Inoltre, l'invio di armi e munizioni "vetuste" all'Ucraina sta permettendo al Pentagono di modernizzare il proprio arsenale, come evidenziato dal Maggiore dell'esercito americano in pensione John G. Ferrari in un commento pubblicato sul sito specializzato defensenews: «A causa delle pressioni di bilancio esistenti sull'Esercito, quest'ultimo non sarebbe in grado di permettersi da solo questo necessario ammodernamento delle attrezzature. Trasferendo armi e attrezzature all'Ucraina, l'Esercito riceverebbe in cambio armi più moderne».

Secondo il già citato studio, il 60% di tutto il capitale statunitense etichettato come "aiuti all'Ucraina" (i già citati 174,2 miliardi) è speso negli Stati Uniti, circa il 25% va direttamente in Ucraina, mentre il resto è speso in altri Paesi, principalmente gli alleati regionali.

«Zelensky ha ammesso che metà dei soldi inviati dagli USA all'Ucraina è sparita» - FUORVIANTE

Questa affermazione di Trump, hanno ipotizzato nelle ultime ore i media americani, farebbe riferimento a un'intervista del 3 febbraio concessa da Zelensky all'AP. Nel colloquio in questione, il leader di Kiev afferma che l'Ucraina ha ricevuto complessivamente dagli Stati Uniti, sin qui, circa 75 miliardi di dollari in aiuti. «Quando sento dire che l'America ha dato all'Ucraina centinaia di miliardi di dollari [...], come presidente di un Paese in guerra, posso dirvi che ne abbiamo ricevuti poco più di 75. [...] 100 miliardi di dollari non li abbiamo mai ricevuti. Quando si dice che l'Ucraina ha ricevuto 200 miliardi di dollari per sostenere l'esercito durante la guerra, non è vero. Non so dove siano tutti i soldi».

Lo scorso anno, è vero, lo stesso servizio di sicurezza ucraino (SBU) ha esposto una massiccia frode negli appalti riguardante circa 40 milioni destinati all'acquisto di munizioni per l'esercito . I fondi rubati sono stati sequestrati, ha dichiarato l'SBU, e reintegrati nel bilancio degli aiuti all'Ucraina.

Il fatto che numeri ben più elevati, miliardi e miliardi di aiuti, non siano arrivati (direttamente o indirettamente) a Kiev non significa tuttavia che non si sappia dove essi siano finiti. O, peggio, che siano stati "fagocitati" dalla corruzione. Un'analisi del prestigioso think tank di Washington Center for Strategic and International Studies (CSIS) ha utilizzato i dati budgetari pubblicati dal governo americano per suddividere gli aiuti in sette categorie diverse (dal denaro utilizzato per sostenere l'economia ucraina alle armi, passando per l'equipaggiamento di soccorso e i fondi utilizzati dall'industria USA e dalla Difesa): sommati, i fondi assegnati ai differenti settori comprendono la totalità dei quasi 175 miliardi di aiuti statunitensi all'Ucraina. Come evidenziato al punto precedente, la maggior parte è rimasta negli Stati Uniti.

«Zelensky rifiuta di tenere le elezioni ed è molto basso nei sondaggi ucraini» - FALSO

Trump ha accusato Zelensky di essere un «dittatore non eletto», ma Zelensky è stato regolarmente eletto presidente dell'Ucraina nelle presidenziali del marzo 2019. Il suo mandato sarebbe dovuto terminare nel 2024. Ma per rispondere all'invasione russa su larga scala del febbraio 2022, il governo ucraino ha introdotto la legge marziale, che per decisione della Verkhovna Rada (il parlamento ucraino) si rinnova automaticamente ogni 90 giorni fino a nuovo ordine. La legge marziale, secondo quanto stabilito nella Costituzione ucraina, impedisce nuove elezioni. Considerata la situazione di emergenza, lo scorso anno l'amministrazione Zelensky ha deciso di non revocare la legge marziale. 

Il 5 febbraio 2025 Zelensky ha affermato su Telegram che le elezioni si terranno «dopo la fine della fase calda della guerra e l'abolizione della legge marziale». Non è ancora chiaro se il presidente vorrà candidarsi per un nuovo mandato. Certo è che i sondaggi non danno il leader ucraino così in basso come affermato da Trump (il tycoon ha detto più di una volta che la popolarità di Zelensky è scesa al 4%). In realtà, il più recente sondaggio del Kyiv Institute of Sociology assegna al presidente ucraino gradimento complessivo del 57%, in crescita di cinque punti percentuali rispetto allo stesso sondaggio eseguito a dicembre. 

A titolo di paragone, il più recente sondaggio condotto da Reuters mostra che l'indice di gradimento degli americani per Trump si assesta più in basso, attorno al 44%, in calo rispetto al 45% segnato a fine gennaio.