L'anniversario

Un anno senza la regina Elisabetta

L'8 settembre del 2022, all'età di 96 anni, si spegneva Queen Elizabeth – Oggi ripercorriamo quelle ore concitate: dalle prime note di Buckingham Palace sulla salute della sovrana, fino all'annuncio della BBC
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Federica Serrao
08.09.2023 13:35

«BBC News, Londra. Buckingham Palace ha annunciato la morte di Sua Maestà, la Regina Elisabetta II. In una nota è stato scritto che la Regina è morta pacificamente a Balmoral questo pomeriggio. Il re e la regina consorte rimarranno a Balmoral questa sera e torneranno a Londra domani». È con queste parole che Huw Edwards della BBC, un anno fa, comunicava il decesso di Queen Elizabeth. A Londra, al Regno Unito, e a tutto il mondo. Un fulmine arrivato (quasi) a ciel sereno. Le prime notizie sul peggioramento dello stato di salute di Elisabetta erano giunte solo qualche ora prima, all'inizio del pomeriggio. «I dottori della Regina hanno espresso preoccupazione e raccomandato che rimanga sotto sorveglianza medica», riportavano i media britannici, citando le note di Buckingham Palace. Oggi, un anno dopo, ripercorriamo che cosa accadde in quel pomeriggio, quando poco dopo l'ora del tè, in silenzio, se ne andò uno dei più grandi simboli del Regno Unito. Nonché l'ultima icona mondiale

© Yui Mok/Pool Photo via AP, File
© Yui Mok/Pool Photo via AP, File

Dall'ultimo incontro pubblico con Liz Truss alla morte

8 settembre del 2022: erano passati solo due giorni da quella che diventò l'ultima apparizione pubblica di Queen Elizabeth. La sovrana, il 6 di settembre, aveva accolto Liz Truss nella residenza scozzese di Balmoral, per la designazione formale a nuovo primo ministro britannico. In piedi, anche se fragile, la regina aveva incontrato la premier per la cosiddetta cerimonia del «baciamano». La quindicesima nei suoi sette decenni di regno. Pochi avrebbero immaginato che quella sarebbe stata l'ultima volta in cui Elisabetta si sarebbe mostrata ai suoi cittadini, e al resto del mondo.

Il giorno dopo, poi, da Buckingham Palace giunse una nota che parlava dello stato di salute della 96.enne. Lì per lì, nulla di troppo allarmante. La regina aveva dovuto rinunciare a una riunione virtuale perché era stanca e doveva riposare. Notizie di questo tipo, vista l'età della sovrana, erano quasi all'ordine del giorno. Ragion per cui, quasi nessuno diede troppo peso a questa informazione, comunicata nella serata di mercoledì 7 settembre. 

Da quell'annuncio passarono meno di 24 ore. Una notte e una mattina. Poi, arrivarono nuove informazioni. Da Buckingham Palace giunsero le prime notizie che parlavano di un peggioramento della salute della regina. In un primo momento, la corte precisò che Elisabetta sarebbe restata «a riposo a Balmoral» e che i suoi familiari più stretti erano al corrente della situazione. Ma solo qualche manciata di minuti più tardi, fu chiaro che lo stato di salute della regina era più critico di quanto descritto. Le ore seguenti furono concitate. Poco a poco, comunicazione dopo comunicazione, aumentarono le preoccupazioni. Fino a quando venne reso noto che tutti i figli di Queen Elizabeth erano al suo capezzale. 

Il primo ad arrivare fu il primogenito Carlo, a quei tempi erede al trono, insieme a Camilla. Poi giunsero i principi Anna, Andrea ed Edoardo, insieme alla consorte Sophie. Venne confermato che anche il principe William si trovava in viaggio, e così come lui i duchi di Sussex, Harry e Meghan. Anche se, da quanto emerse nei giorni successivi, solo Carlo e Anna, tra i figli, giunsero in tempo per l'ultimo saluto.

«L'intero Paese è profondamente preoccupato per le notizie giunte da Buckingham Palace», dichiarò l'allora premier Liz Truss, mentre il volto di Queen Elizabeth era ormai su tutti i media britannici e internazionali, nei notiziari, sugli schermi e persino sui social media. Ovunque non si parlava d'altro. La BBC interruppe la programmazione del suo primo canale, per poter trasmettere aggiornamenti sulla sovrana in tempo reale. E ben presto, a Buckingham Palace venne interrotta anche la tradizionale cerimonia del cambio della guardia, mentre decine di sudditi cominciavano a radunarsi davanti al castello di Balmoral, temendo che il peggio stesse per arrivare. Vennero spolverati i protocolli, la cosiddetta «operazione London Bridge», in cui sono citati i piani formali elaborati per affrontare la morte del capo di Stato. Anche se nessuno voleva crederci, la situazione straordinaria non lasciava spazio a troppe speranze. E quell'annuncio che nessuno voleva sentire arrivò, alle 18.30 in punto. 

Le ore successive

La regina Elisabetta II se n'era andata. «Pacificamente». Lasciando tutti nel silenzio, lo stesso in cui lei si era spenta. Poi la BBC riprodusse l'inno God Save the Queen. La sua morte fu uno shock, per tutto il mondo. Le condoglianze alla famiglia reale arrivarono da ogni angolo del pianeta. Mentre il popolo britannico piangeva la sua regina. Per giorni, i suoi sudditi mostrarono la loro riconoscenza, il loro affetto e il loro dolore. Con fiori o messaggi. Chi davanti al castello di Balmoral, chi davanti a Buckingham Palace. 

Carlo venne ribattezzato Carlo III. Le ore successive furono un susseguirsi di protocolli, decisioni, lacrime. Dalla proclamazione del nuovo sovrano, fino all'organizzazione del funerale. Seguendo i dettagli dell'operazione London Bridge, con la variabile Unicorno, visto il decesso avvenuto su suolo scozzese. 

La foto scelta da re Carlo III. © Cecil Beaton, Royal Collection Trust/His Majesty King Charles III 2023 via AP
La foto scelta da re Carlo III. © Cecil Beaton, Royal Collection Trust/His Majesty King Charles III 2023 via AP

Un anno dopo

Oggi, sono passati 365 giorni da quel giorno. Da quel tardo pomeriggio, dove il cielo plumbeo sopra Londra parlava per i suoi cittadini. Nel giorno del primo anniversario dalla scomparsa di Queen Elizabeth, re Carlo III ha registrato un messaggio audio, accompagnato da una fotografia della madre. La sua preferita, che mostra una sorridente Elisabetta, a poco più di 40 anni. Il sovrano ha ricordato «il servizio devoto della defunta regina e tutto ciò che ha significato per tanti di noi». Qualcosa di così grande che, con ogni probabilità, è destinato a non essere mai dimenticato. 

© Hannah McKay/Pool Photo via AP
© Hannah McKay/Pool Photo via AP
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