Voli e carburante con un occhio alla bilancia
Ne avevamo parlato mesi fa: Air New Zealand, compagnia di bandiera neozelandese, ha deciso di cominciare a chiedere ai propri passeggeri, in via del tutto volontaria, un altro dato oltre a nome e data di nascita: il peso. Un'iniziativa necessaria, aveva sottolineato il portavoce della compagnia, per «far volare in sicurezza i passeggeri».
Determinare il peso del carico a bordo è innegabilmente importantissimo: più peso necessita di più carburante, molto più carburante. Proprio per questo le compagnie seguono un regolamento ferreo e tutto viene tenuto sotto controllo. Dalle grosse valigie in stiva ai pasti da offrire ai clienti, passando per i bagagli a mano e, sì, anche i passeggeri. In genere, per calcolare il peso totale delle persone a bordo, le compagnie si affidano a stime sul peso medio della popolazione, ma il dato, ovviamente, è destinato a variare non solo di regione in regione, ma anche nel tempo. Per questo, benché l'annuncio di Air New Zealand abbia fatto notizia, è facile intuire come la pratica sia in uso da sempre nell'aeronautica. Qualche esempio? Korean Air è la compagnia che, più di recente (il mese scorso) ha deciso di aggiornare i propri dati sul peso medio dei passeggeri. Ma simili iniziative sono state prese anche da altre compagnie internazionali nel 2023, e da molte altre negli anni scorsi.
In Europa la situazione è regolata dalle normative dell'Agenzia dell'Unione Europea per la Sicurezza Aerea (EASA), seguite anche dalla Svizzera. Nell'ultimo studio, pubblicato l'anno scorso, l'EASA ha fatto sapere di aver raccolto i dati di 4.164 passeggeri, registrando un peso medio per passeggero (incluso bagaglio a mano) di 84 chilogrammi, contro gli 83,8 riscontrati nell'analisi precedente (effettuata nel 2008-2009): un incremento «non significativo». La pubblicazione del 2009, invece, mostrava un dato significativo: rispetto ai dati raccolti negli anni '90, l'ago sulla bilancia segnava fino ai 5 kg in più per persona.
Negli Stati Uniti, considerato l'alto tasso di obesità fra la popolazione (41,9%, dati del Centers for Disease Control and Prevention), molte compagnie aeree stanno valutando l'introduzione di una procedura di controllo per assicurarsi che la stima sul peso medio rimanga aggiornata.
Ozempic e carburante
Perché torniamo a parlarne ora? Uno studio pubblicato venerdì è arrivato, in modo indiretto, a fornire qualche numero in più sulla faccenda. Parliamo di modo indiretto perché l'analisi condotta da Jefferies Financial non puntava certo a fornire dati importanti sull'aviazione: l'obiettivo era piuttosto studiare l'impatto che il dimagrimento, in particolare grazie all'ormai celebre farmaco Ozempic, può avere su società e mercato. Farmaco per diabetici, Ozempic sta spopolando anche fra chi non lo è per la sua capacità di ridurre la sensazione di fame e favorire quindi la perdita di peso. Un effetto che ha scatenato una corsa in farmacia creando problemi di approvvigionamento per chi ne ha realmente bisogno.
Ma torniamo agli aerei. Fra le statistiche raccolte da Jefferies Financial riguardanti il dimagrimento, fa notare un recente articolo di Bloomberg, ve n'è una particolarmente interessante per l'aeronautica. Dieci libbre in meno (4,5 kg, l'aumento per passeggero riscontrato negli anni 2008-2009 da EASA) per cliente possono portare un volo qualsiasi della statunitense United Airlines a pesare qualcosa come 800 chili in meno. Un impatto che, sull'arco di un anno, permetterebbe di evitare il consumo di ben 100 milioni di litri di carburante e che, tradotto in dollari, significherebbe 80 milioni risparmiati.
Meno emissioni
Meno peso, meno carburante. Un'equazione che giova alle tasche delle compagnie aeree, ovvio, ma anche all'ambiente. Ma davvero è necessario mettere i passeggeri davanti alla bilancia? Non proprio. L'industria aeronautica, ne abbiamo parlato a più riprese, si sta muovendo per raggiungere i propri obiettivi climatici. Con idrogeno verde, elettrificazione e carburanti sostenibili, cattura del carbonio (CCU e CCS, le spieghiamo qui). Le idee esistono, ma le sfide - soprattutto quelle logistiche - rimangono tante.