Il caso

Wizz Air mette in pericolo la sicurezza dei passeggeri, sì o no?

Prima l'invito ai piloti «a fare uno sforzo in più», ora l'indiscrezione secondo cui chi si sobbarca ore extra riceve bonus economici – Ma la compagnia low cost ungherese nega
Marcello Pelizzari
01.08.2022 16:15

Ricordate l’uscita, infelice, dell’amministratore delegato di Wizz Air, József Váradi? Faceva più o meno così: «Piloti, siete stanchi? Fate uno sforzo». L’esternazione aveva sollevato un vero e proprio polverone. Ora, i media britannici riferiscono che il cosiddetto «miglio in più» non soltanto è diventato prassi comune all’interno della compagnia low cost ungherese, molto attiva in Gran Bretagna, ma è addirittura ricompensato tramite bonus. Lo ha affermato un whistleblower, un informatore.

D’accordo, ma la fatica? E la sicurezza del volo e dei passeggeri a bordo?

Un caso che fece giurisprudenza

Secondo la legislazione attuale, in caso di stanchezza i piloti sono autorizzati a non volare. Eppure, le segnalazioni di equipaggi incoraggiati ad assumere i comandi di un apparecchio nonostante le tante, troppe ore accumulate si sono moltiplicate negli ultimi anni e, ancora, in queste settimane.

L’argomento stanchezza aveva guadagnato le prime pagine dei giornali, nel 2016, quando il capitano Mike Simkins, pilota di Thomas Cook con parecchia esperienza alle spalle, affermò di essere troppo affaticato per volare in sicurezza. Il programma assegnatogli, a suo dire, era oltremodo impegnativo. Il risultato? Il suo datore di lavoro decise di sospenderlo per sei mesi.

La vicenda, in seguito, si trascinò in tribunale e fece giurisprudenza: Thomas Cook non solo si scusò con il pilota, ma gli ha riconosciuto pure i danni.

Un’indagine di Channel 4, nel Regno Unito, ha svelato che il problema è ancora ben presente nell’aviazione e, nello specifico, in seno a Wizz Air.

Fino a 5 mila sterline extra

Un informatore anonimo, pilota della compagnia, ha ammesso all’emittente televisiva che la carenza di manodopera ha spinto Wizz Air a incoraggiare il personale «a lavorare di più» onde «cancellare voli». E ancora: «C’è pressione, ci viene chiesto di dare una mano volando nei giorni liberi. C’è anche un programma di bonus estivi che incoraggia attivamente i piloti a volare più ore».

Una pratica deviata e pericolosa, non c’è che dire. Per quanto non obbligatoria. «Ma se ti dichiari malato o sei affaticato, vai incontro a una perdita finanziaria». Manca, secondo l’informatore, «una cultura del pensiero grazie alla quale uno può davvero parlare».

L’offerta, soprattutto, è allettante visto che i bonus possono arrivare fino a 5 mila sterline. Secondo la Civil Aviation Authority, l’ente regolatore del Regno Unito, i piloti non possono lavorare più di 900 ore all’anno e non più di 100 ogni quattro settimane. Il rischio che questi limiti vengano avvicinati, a Wizz Air, è alto.

La posizione del vettore

Martin Chalk, segretario generale del maggiore sindacato piloti britannico, intervenendo su Channel 4 ha ribadito che la fatica non permette a un pilota di pilotare correttamente un aereo. «I limiti – ha proseguito – esistono per proteggere i passeggeri ma molte compagnie li vedono come obiettivi da superare».

La scienza, in questo senso, non ammette scorciatoie: un pilota stanco e affaticato, è matematico, finirà per prendere decisioni sbagliate.

Wizz Air, tramite un portavoce, ha rispedito al mittente le accuse affermando di avere assunto oltre 400 piloti negli ultimi nove mesi per evitare interruzioni nel programma di voli e, ancora, per «preservare le migliori condizioni di lavoro possibili e l’esperienza del cliente». Il sistema di gestione di fatica della compagnia, è stato chiarito, è fra i leader del settore.

«È un obbligo legale per i piloti segnalare quando sono stanchi» ha chiosato il portavoce di Wizz Aire. «Di più, non devono sostenere sanzioni pecuniarie. Se i nostri piloti segnalano stanchezza e non è possibile trovare piloti alternativi, il volo verrà cancellato. Non esiteremo a cancellare i voli quando necessario per garantire la sicurezza. Indipendentemente dalle sfide che la nostra attività e il settore in generale stanno attualmente affrontando, Wizz Air non scenderà mai a compromessi sulla sicurezza».

Parole che cozzano, evidentemente, con quanto rivelato dall’informatore anonimo. Secondo cui la compagnia abusa della politica del «miglio in più».

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