Il dibattito

«No a Locarno», a Lavertezzo raccolte 304 firme

I promotori della petizione contro la fusione del comune locarnese meno esteso del Ticino con la città, hanno consegnato alla cancelleria comunale le preoccupazioni raccolte da una parte della popolazione
Il momento della consegna alla Cancelleria comunale di Lavertezzo
Jona Mantovan
31.01.2024 15:57

Sono 304 le firme raccolte dai promotori della petizione «No ad un’aggregazione con la Città di Locarno», consegnate mercoledì pomeriggio alla Cancelleria comunale di Lavertezzo. Il primo firmatario, Giorgio Bacciarini, era stato municipale fino al 2005. In prima linea con lui anche l’ex sindaco, Roberto Bacciarini. Entrambi intendono portare alle autorità le preoccupazioni e le perplessità suscitate nella popolazione (poco più di un migliaio di abitanti e circa 750 iscritti al catalogo) del Comune, come riportato martedì. «Desideriamo essere informati, chiediamo trasparenza». Avevano dichiarato al Corriere del Ticino. Una fetta importante degli iscritti al catalogo, insomma, non intenderebbe dar seguito al documento consegnato a Bellinzona dai due sindaci, Tamara Bettazza (Lavertezzo) e Alain Scherrer (Locarno) nelle mani di Norman Gobbi, titolare del Dipartimento istituzioni. I promotori suggeriscono di puntare, piuttosto, a una unione dei Comuni del Piano (Lavertezzo con Gordola e Cugnasco-Gerra), come prospettato dal Piano di aggregazione cantonale. La sindaca di Lavertezzo, Tamara Bettazza, aveva replicato come la decisione di unirsi alla città non fosse calata dall'alto, ma frutto di un lavoro di approfondimento portato avanti insieme a Municipali e Consiglieri comunali: «Sulla base dei risultati emersi, il Municipio ha deciso di intraprendere la via aggregativa con il comune di Locarno». E, sulla consegna della petizione, ha detto che saranno fatte «le necessarie valutazioni e daremo anche le debite risposte».

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