Il personaggio

«Non importa il tuo peso o il tuo orientamento sessuale, fai quello che senti e amati»

BigMama racconta le difficoltà vissute a causa del bullismo: «Facevo la pagliaccia, ho capito che bisogna rispettarsi e parlare con chi ci vuole bene»
©Marco Alpozzi
Mattia Sacchi
07.02.2024 20:00

La prima serata senza polemiche ha permesso di far emergere, oltre alle canzoni, i messaggi sociali. Da quello sulla prevenzione sui suicidi dei La Sad, invero non particolarmente ispirato, al più riuscito di Dargen D’Amico sulle morti in mare e il suo «cessate il fuoco». La grande (è il caso di dirlo visto il suo nome d’arte) protagonista è stata però BigMama. Nella sua La rabbia non ti basta è riuscita a parlare delle difficoltà vissute da giovane a causa del bullismo. Violenze, psicologiche ma anche fisiche, a causa della sua corporatura, del suo orientamento sessuale e del provenire da una famiglia non benestante.

«Non mi sono fatta mancare nulla – scherza la rapper avellinese –. Pure un tumore che mi ha costretto a un’importante chemioterapia. Il brano nasce da qui, dal capire che con tutta la rabbia che avevo in corpo non sarei andata da nessuna parte. Meglio usarla come stimolo per perseguire i propri sogni». Sarà anche per questo che si è lasciata andare in un pianto liberatorio al termine dell’esibizione, dedicata ai genitori. «Ho avuto un rapporto complicato con loro. Mi comportavo da pagliaccia e spesso mi facevo del male da sola, con loro che probabilmente vedevano, capivano ma non intervenivano. Un silenzio reciproco che ci teneva lontani: è stato quando abbiamo cominciato a dialogare che ci siamo capiti. Sono anche riuscita a presentarle la mia fidanzata, cosa che pensavo non fosse possibile».

Oltre alla performance vocale, a colpire è stata anche l’eleganza con cui è scesa sul palco. Per farlo ha scelto gli abiti di Salvatore Vignola, rinunciando a tanti altri brand: «Nulla contro gli stilisti che mi hanno contattato, ma indosserò i loro abiti quando cominceranno a fare taglie XL per tutte le donne e non solo su misura per me in occasione del Festival». Ma soprattutto si è ispirata a una sua collega e amica. «Quando ho cantato American Woman con Elodie lo scorso anno alla serata dei duetti, ho avuto un po’ di timore a muovermi in modo sensuale con accanto una bellezza statuaria come la sua. Ma è stata proprio lei a dirmi di fregarmene, che se ti senti bella e libera non avrai nulla da temere. Certo, poi vorrei che anche le persone con qualche chilo in più non fossero oggetto di prese in giro nei social quando si comportano allo stesso modo di Elodie, ma è una battaglia che deve partire da noi».

Una battaglia che tuttavia vuole essere qualcosa in più che una rivalsa verso i bulli che l’hanno fatta soffrire: «Non ho voluto sprecare la mia possibilità di stare sul palco per parlare di loro, quanto di mandare un messaggio alla me bambina e a tutte e tutti coloro che vivono le mie stesse paure. Perché non dobbiamo pensare di essere da meno, di non meritare le opportunità che hanno tutti gli altri. Con le mie parole voglio far capire che, se avete un sogno, avete tutto il diritto di provare a realizzarlo. Danzate, cantate, fate tutto quello che possa farvi stare bene. Magari anche qualche bullo ascolterà queste parole e capirà i suoi errori. Voglio crederci, come credo che Sanremo sia davvero il mio posto».

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