Parigi

Notre-Dame riaprirà l'8 dicembre, parola di Emmanuel Macron

La croce radiante della cappella è tornata sul tetto della cattedrale, dopo quasi cinque anni di restauro – I lavori proseguono, con oltre 500 persone impiegate ogni giorno
© KEYSTONE (AP Photo/Thibault Camus)
Red. Online
27.05.2024 12:15

La croce dell’abside della cattedrale di Notre-Dame a Parigi, sopravvissuta al devastante incendio del 15 aprile 2019, è stata riposizionata in cima alla struttura della basilica dopo un meticoloso restauro da parte di artigiani del ferro provenienti dalla Normandia. L’imponente croce, che misura 12 metri e pesa 1,5 tonnellate, è l’unico elemento del tetto che ha resistito alle fiamme. La croce non era parte del progetto originale della cattedrale, che fu costruita a partire dalla metà del XII secolo, ma fu aggiunta durante il restauro del XIX secolo dall'architetto Eugene Viollet-le-Duc.

Ieri, il presidente francese Emmanuel Macron, ha voluto chiarire che la Cattedrale riaprirà le sue porte l'8 dicembre, come previsto. «La data sarà rispettata. L'8 dicembre riapriremo Notre Dame de Paris», ha detto parlando con il collega tedesco Frank-Walter Steinmeier, durante la prima visita di Stato di un presidente francese in Germania in quasi un quarto di secolo. Macron è stato sollecitato al riguardo da un giornalista tedesco: «Tutti potranno venire a visitarla. Sarà ricostruita», ha detto, ricordando che la Francia ha altri «grandi eventi» da affrontare, come i Giochi Olimpici che Parigi ospiterà dal 26 luglio e i Giochi Paralimpici che inizieranno il 28 agosto.

Lo scorso gennaio la fine della ricostruzione della struttura del tetto della Cattedrale era stata celebrata con un evento ufficiale. I lavori di completamento del restauro proseguono, con più di 500 persone impegnate ogni giorno. L'installazione sul tetto della croce del XIX secolo ha segnato una tappa importante in vista della riapertura al pubblico della cattedrale. Realizzata nel 1994 dallo scultore Marc Couturier, la croce è miracolosamente sfuggita alle fiamme dell’incendio. Cinque anni fa, il suo autore se ne era rallegrato: «L’arte è sopravvissuta al fuoco. Non ero troppo preoccupato perché sapevo che era protetta dall’architettura: la volta e i pilastri che costituiscono il coro sono molto solidi, come tutto il triforium. Certo, se la navata principale fosse crollata sarebbe stato tutto molto più difficile. In fondo la croce ha fatto quel che doveva fare: resistere al fuoco e iscriversi nella storia».

Il principale luogo di culto cattolico di Parigi sta per risorgere e rinascere in via definitiva. Dalle proprie ceneri.

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