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Omicidio di Bergamo: fermato a Chiasso e consegnato alle autorità italiane il presunto assassino

L'uomo, un 28.enne cittadino del Togo senza fissa dimora, stava cercando di scappare nel nostro Paese dove è stato fermato perché privo di documenti regolari
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Red. Online
04.01.2025 15:26

L'uomo sospettato di essere l'assassino di un addetto alla sicurezza di un supermercato di Bergamo, ucciso a coltellate ieri nel centro città, è stato consegnato dalla polizia svizzera a quella italiana dopo un controllo sulla sua identità. A scriverlo è l'agenzia stampa italiana ANSA.

Da Chiasso, il 28.enne cittadino del Togo è stato quindi accompagnato dalla polizia italiana in questura a Bergamo. «La persona è stata riconsegnata dalla polizia elvetica a quella italiana perché trovata in territorio elvetico senza documenti regolari», ha spiegato alla stampa della Penisola la procuratrice aggiunta Maria Cristina Rota. «È consuetudine che la Svizzera prenda e consegni i soggetti senza regolari documenti alle autorità del Paese dal quale sono entrati in territorio elvetico».

Rota ha quindi precisato che l'uomo è sospettato del delitto avvenuto ieri a Bergamo in cui è stato ucciso a coltellate un addetto alla sicurezza di un grande magazzino Carrefour. Tuttavia il sospettato «non è stato sottoposto a fermo né del Pubblico Ministero né della polizia giudiziaria, perché allo stato attuale non ci sono elementi sufficienti a giustificare questa misura». La persona fermata in Svizzera, intanto, si trova in questura a Bergamo, dove è arrivata verso le 13.30 scortata dalla Squadra Mobile della cittadina lombarda.

Secondo l'ANSA, il presunto omicida sarebbe senza fissa dimora e, al momento del fermo da parte delle autorità elvetiche, stava cercando di scappare in Svizzera.

Che cosa si sa finora?

Le informazioni, spiega il Corriere della Sera, sono al momento frammentarie. Non si sa ancora se il 28.enne sia l'uomo con il quale la vittima aveva avuto una discussione il 31 dicembre fuori dal supermercato. Si sa che l'uomo ripreso mentre fugge dopo l'aggressione ha abbandonato uno zainetto in strada. È probabilmente da ciò che gli investigatori sono riusciti a risalire alla sua identità diramando in seguito un avviso di ricerca.

Dopo quello che sembra essere stato un agguato, l'assassino era fuggito a piedi riuscendo a far perdere le proprie tracce nonostante alcuni passanti avessero provato a inseguirlo. A parlare di agguato era stato anche il titolare di un bar vicino al luogo dell'accaduto che, in dichiarazioni riportate sempre dal Corriere della Sera, aveva detto: «Secondo me lo ha aspettato, poi l’ha buttato a terra. Lui ha capito la gravità, ha gridato “aiuto, aiuto”, ma è stata un’aggressione rapida».

Nel frattempo, la Scientifica ha ritrovato quella che, con ogni probabilità, è l'arma utilizzata per l'omicidio: un coltello. La scoperta è stata fatta questa mattina in un'aiuola in via Paglia 22.

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