Il progetto

«Ora iniziamo a dare forma alle nuove Corti di Locarno»

All’ex Globus, in Largo Zorzi, il cantiere di Artisa «gira» a pieno ritmo: si è appena conclusa la fase di demolizione - «Adesso c’è uno spazio vuoto, ma dopo l’estate si potranno intravedere la piazza e la salita al futuro Museo di storia naturale»
Ecco come si presenta oggi il cantiere: un «vuoto» che presto sarà riempito; nell'adesivo in primo piano, Niccolò Meroni, 41 anni, responsabile marketing e comunicazione di Artisa Group. © CdT/Chiara Zocchetti
Jona Mantovan
12.04.2025 06:00

Del posto che per anni ha ospitato la Globus, in Largo Zorzi, oggi resta ben poco. «Sì, abbiamo appena concluso la fase di demolizione e il cantiere procede a pieno ritmo», conferma al Corriere del Ticino Niccolò Meroni, responsabile marketing e comunicazione di Artisa Group, la società fondata da Stefano Artioli e guidata ora dal figlio Alain, impegnata nello sviluppo di progetti immobiliari in tutta Europa. La famiglia crede molto in Locarno vista la scelta di investire anche nel rinnovo del Grand Hotel, oltre che nello spazio all’imbocco di Piazza Grande dal lato di via Franchino Rusca, proprio di fianco al Canetti. In tutto, l’importo è tra i sessanta e i settanta milioni.

«Il palazzo originale rimane, ora iniziamo a dare forma al luogo e già nei prossimi mesi si intravedrà l’aspetto futuro, con la piazza adiacente e la salita al nuovo Museo di storia naturale, nel comparto di Santa Caterina», sottolinea ancora il 41.enne. «Una parte pubblica importante, che sarà ovviamente completata da quanto dobbiamo costruire all’interno dell’edificio».

Tre componenti

«L’idea è di creare un punto di incontro, favorendo l’interazione sociale e migliorando la qualità della vita urbana», afferma il nostro interlocutore. Che, sui contenuti definitivi, non intende sbilanciarsi, annunciando come ci siano una serie di discussioni aperte: «Per il momento ci concentriamo sull’attività edilizia».

In ogni caso, come da informazioni ampiamente riportate nei mesi scorsi, tre saranno le componenti: una residenziale, con una sessantina di appartamenti, una commerciale con 2.500 metri quadrati al pian terreno e poi, a complemento, un «boutique hotel» (il futuro gestore aveva a suo tempo firmato il contratto) con una ventina di camere all’interno del «corpo storico» da ripristinare.

Fondersi con la Belle Époque

Per questo investimento immobiliare si era fatto avanti l’allora Credit Suisse (ora UBS), mentre la superficie dedicata al commercio dovrebbe ospitare un negozio Coop. Non è chiaro se questo significherà il trasloco del punto vendita di Piazza Grande.

I tempi sono in linea con quelli previsti dal programma. «Al momento, ci sono le ruspe al lavoro. Una volta concluse le operazioni nell’ambito degli stabili, sarà la volta della parte comune, quella aperta al passaggio e che vanterà anche una terrazza». Una traversata pedonale che si «fonderà» idealmente con la pavimentazione «di qualità» portata da «La nouvelle belle époque», per la riqualifica (a carico del Comune) di un’area di 50.000 metri quadrati, con un investimento finale di 20 milioni, così da «collegare» i luoghi più pregiati: dal lago alla Rotonda di Piazza Castello, passando per Largo Zorzi, Piazza Grande, Piazzetta Remo Rossi e coinvolgendo pure Piazza Muraccio, anche tramite una nuova illuminazione e giochi d’acqua.

Una volta conclusi tutti i lavori legati agli stabili, metteremo mano alla parte comune aperta al passaggio
Niccolò Meroni, responsabile comunicazione di Artisa Group, 41 anni

Esperienza e metodo

Tornando all’edificazione in corso, tutto sembra svolgersi in maniera impeccabile, come si nota anche solo sbirciando dall’esterno del cantiere: «Certo, ciò è dovuto alla nostra esperienza e alla pianificazione meticolosa che abbiamo messo in atto prima di iniziare», spiega Meroni. «D’altronde, in aree così sensibili è necessario saper rasentare la perfezione. Ma non solo. Collaboriamo con le autorità, alfine di affrontare ogni fase con la massima trasparenza e serenità». Una maniera di procedere che l’azienda ha sperimentato nelle sue attività in tutta la Svizzera, da Zurigo a Basilea, da Losanna a Ginevra ma anche in Europa con Milano, Francoforte, Berlino e altre località di primo piano.

Nuove opportunità in vista

«Siamo in contatto con il Film Festival e con le altre manifestazioni estive, al di là della classica pausa del settore, non solo per coordinare quanto e come avanzare, ma anche perché il perimetro nel quale stiamo operandorappresenta un biglietto da visita dal quale possono nascere opportunità. Una serie di discussioni sono in divenire».

Infine, un accenno alla struttura alberghiera esclusiva di fronte alla stazione: «La tabella di marcia è ben programmata e la stiamo rispettando. Il Grand Hotel, rappresenta uno dei nostri progetti più importanti».

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