Parmelin in visita alla Helsinn

«L’incontro con il consigliere federale Guy Parmelin è stato positivo», ha commentato al CdT Riccardo Braglia, presidente del gruppo farmaceutico ticinese Helsinn. «Parmelin ha voluto ascoltare il punto di vista di un imprenditore attivo nel settore, che ha investito negli Stati Uniti», ha spiegato Braglia.
Gli USA rappresentano infatti circa il 30% del mercato di Helsinn. «È chiaro che un’eventuale introduzione dei dazi nel settore farmaceutico desta non poca preoccupazione». Braglia ha quindi invitato il Consiglio federale a muoversi con decisione per siglare accordi bilaterali, «come la Svizzera ha sempre saputo fare».
Durante il colloquio con Parmelin, il presidente di Helsinn ha espresso preoccupazione per alcuni cambiamenti del contesto svizzero. «Un tempo godevamo di una grande stabilità politica, oggi questa certezza si è affievolita. A ciò si aggiunge un altro problema: l’aumento della burocrazia. È paradossale che, nonostante la digitalizzazione, oggi ci voglia più tempo per fare le stesse cose rispetto a vent’anni fa».
Nonostante tutto, il Ticino continua a essere un territorio dove è ancora possibile fare impresa, come dimostrato recentemente con l’acquisizione di Cerbios da parte di HAS healthcare advanced synthesis, ha ribadito Braglia. Il quale però ha lanciato un allarme sul fronte interno: «Siamo preoccupati dal referendum sulla successione proposto dai Giovani Socialisti. Anche questo tema è stato discusso con Parmelin».