Il caso

Prima la lite, poi il fatto di sangue

Lodrino, un 27.enne ticinese ha ucciso una cittadina rumena dopo una lite sui monti – Rimangono da chiarire l’arma utilizzata (qualcuno avrebbe sentito degli spari) ed il movente – Scioccato il sindaco di Riviera
© Rescue Media
Alan Del Don
26.01.2025 18:26

Prima la uccide e poi tenta il suicidio. All’origine vi sarebbe un litigio per futili motivi. Dalle parole forti si è passati ai fatti. Una 21.enne rumena domiciliata all’estero è stata ammazzata oggi poco prima delle 5 da un 27.enne ticinese di Lodrino nel rustico di quest’ultimo sui monti sopra il paese, in zona «A Fórn». Le ha sparato? Il Ministero pubblico e la Polizia cantonale, al momento, non confermano. Ma qualcuno avrebbe sentito degli spari. La vita del giovane, ricoverato all’ospedale Civico di Lugano, è in pericolo.

L’inchiesta è coordinata dalla procuratrice pubblica Chiara Buzzi. «Gli accertamenti sulle cause della morte e sulla dinamica dei fatti proseguono attraverso i rilievi tecnico-scientifici e la ricerca di tracce forensi, in stretta collaborazione con l’Istituto di medicina legale», hanno reso noto gli inquirenti. Chi li ha avvisati? Sembrerebbe degli amici della ragazza. Sul posto oltre agli agenti della Polizia cantonale sono intervenuti i sanitari di Tre Valli Soccorso e la Croce Verde di Bellinzona.

Se ne parlerà in Municipio

A Lodrino le voci che fosse successo qualcosa erano circolate subito, di casa in casa, con il passaparola, all’ora di colazione per i mattinieri e sul mezzogiorno per gli altri. La comunità è scossa, anche perché il 27.enne è noto in paese. Nove anni fa, quando era apprendista presso la Ennio Ferrari SA di Lodrino, aveva ottenuto un riconoscimento classificandosi sul podio in una competizione. Sul suo profilo social pochi gli scatti pubblici, fra i quali alcuni spensierati in vacanza ed altri a militare.

Scioccato il sindaco di Riviera Cristiano Triulzi, il quale da noi interpellato ha affermato che oggi si trovava Oltralpe. Si è quindi informato (ed è stato informato) dell’accaduto via telefono man mano che le notizie diventavano meno frammentarie. Se ne discuterà nella consueta seduta settimanale di Municipio, con il consesso che verrà ragguagliato dal vicesindaco e capodicastero Sicurezza pubblica Teodoro Matozzo.

I rilievi della Scientifica

Gli inquirenti hanno lavorato tutto il giorno per chiarire la dinamica ed il movente del fatto di sangue. In particolare gli esperti della Polizia Scientifica hanno raccolto tutti gli indizi utili per appurare, per filo e per segno, cosa è successo. All’ora di pranzo sono giunti alla spicciolata pure alcuni familiari del giovane. Le loro deposizioni serviranno forse per avere un quadro ancora più nitido del dramma consumatosi nelle prime ore di quella che avrebbe dovuto essere una domenica di pace e serenità.

Una zona isolata

«L’attività agricola doveva forzatamente far capo allo sfruttamento permesso dalla montagna. Le varie famiglie si sono suddivise il diritto di sfruttare i vari alpi, tramite la costituzione delle classiche “bogge”. La chiesa di Paglio (attestata fin dal 1215) documenta pure lei la prevalenza della montagna rispetto al piano». Il Patriziato di Lodrino, sul proprio sito Internet, ci aiuta a capire meglio la zona dei monti sui quali si è consumato il fatto di sangue. Lassù c’era la «vecchia» Lodrino, racconta un anziano del paese. Quel villaggio che poi si è... abbassato, si è plasmato e che nel 2017 è diventato quartiere di Riviera dopo l’aggregazione con Iragna, Cresciano ed Osogna.

Quel bivio lungo la strada

L’omicidio-tentato suicidio è avvenuto in una zona isolata, a meno di mille metri di altitudine, dove vi sono cinque rustici. In inverno le abitazioni sono deserte. Non ci va nessuno. Per arrivarci occorre prendere la strada che dopo poco ti mette di fronte ad un bivio. Da una parte si va verso i monti di Iragna, dall’altra a quelli di Lodrino. Quest’ultimo nucleo si trova a pochi minuti dalla chiesa-oratorio di San Martino di Tours, sul Monte Paglio. All’interno dell’edificio religioso si trovano alcuni affreschi della Madonna, dei santi, degli apostoli e del Cristo in croce ad opera di Tommaso de Creppa e dei Tarilli. Ammirarli è forse servito nella lunga vertenza con i vicini di Moleno per la proprietà di alcuni alpi conclusasi nel 1599 sulla base di documenti risalenti al 1382. Agricoltura e legname, allora più di oggi, erano preziosi.

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In paese nessuno ha voglia di parlare, in quanto la donna morta e l'uomo ferito sono noti - Fra i due vi era un legame? - In quella zona vi sono 4-5 rustici