Proroga alla moratoria, il DSS è soddisfatto

BELLINZONA - Questa mattina il Consiglio Nazionale votato sì alla proroga di 3 anni della possibilità per i Cantoni di applicare la moratoria all'apertura di nuovi studi medici. Secondo il Dipartimento della Sanità e della Socialità questa decisione permetterà anche al Canton Ticino di continuare a limitare il numero di studi medici sul territorio, contribuendo così al contenimento della crescita dei costi della salute e dei premi di cassa malati. Il DSS si dice quindi soddisfatto del voto odierno "ottenuto anche grazie alla pronta e compatta reazione dei Cantoni dopo la decisione dello stesso Consiglio Nazionale di respingere la moratoria a tempo indeterminato, risalente allo scorso dicembre".
Secondo il Dipartimento inoltre, la decisione del Consiglio nazionale "permetterà alle regioni di frontiera come il Canton Ticino – particolarmente esposte all'afflusso di medici provenienti dall'estero – di gestire il settore ambulatoriale adottando soluzioni differenziate in funzione degli specifici bisogni sanitari riscontrati sul territorio".
"La moratoria - prosegue il DSS - costituisce uno strumento per il contenimento dei costi della salute utilizzato da oltre dieci anni. La prima moratoria sugli studi medici è stata introdotta nel 2002, a seguito dell'entrata in vigore degli Accordi bilaterali tra Svizzera ed Unione europea, per concedere ai Cantoni la facoltà di limitare i fornitori autorizzati a fatturare a carico della LAMal. Il provvedimento transitorio e straordinario, rivelatosi efficace nel contenimento dei costi, è stato poi prorogato a diverse riprese fino alla fine del 2011".
Il DSS fornisce alcuni dati
"L'efficacia dello strumento della moratoria è stata confermata in modo particolare in sua assenza, da inizio 2012 fino a luglio 2013, con un aumento di 249 unità in Ticino nel numero di medici in possesso dell'autorizzazione a fatturare a carico della LAMal (pari a un incremento del 28%). A fronte di questa evoluzione, il Parlamento federale ha pertanto provveduto, nel mese di luglio del 2013, a reintrodurre l'attuale moratoria per un periodo di 3 anni, allo scopo di elaborare nel frattempo una soluzione durevole e a lungo termine. Il regime in vigore ed oggi confermato rappresenta una misura di natura federalista e non penalizza i medici formatisi in Svizzera".