Big Tech

Quando il valore di Twitter si spezza in due

La valutazione della piattaforma social guidata dal visionario imprenditore Elon Musk è passata dai 44 miliardi al momento dell’acquisizione ai 20 attuali: «Abbiamo rischiato la bancarotta»
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Irene Solari
27.03.2023 21:00

Passano i giorni, passano i mesi, ma la situazione di Twitter nell’era di Elon Musk non sembra proprio riuscire a migliorare. L’ultima tappa di questa discesa è stata toccata ieri, quando lo stesso CEO di Twitter ha annunciato via mail ai propri dipendenti che il valore della piattaforma social era letteralmente crollato. Già. Se Twitter, infatti, quando Musk lo ha rilevato lo scorso ottobre, aveva un valore di mercato di 44 miliardi dollari, ad oggi questa cifra si è più che dimezzata toccando «solamente» i 20 miliardi. Si tratta sempre, naturalmente, di somme enormi ma la differenza tra i numeri non può non saltare all’occhio. Un vero e proprio tracollo avvenuto sotto la guida di Musk.

La mail rivelatrice

La notizia è trapelata dopo l’invio di una mail da parte del CEO di Twitter ai lavoratori dell’azienda lo scorso venerdì, come riporta il New York Times che ne ha visionato il contenuto. Per chi si chiede cosa ci fosse scritto in questa mail, nel testo Musk ha annunciato un «nuovo programma di compensazione azionaria» per i dipendenti. Una sorta di retribuzione fatta di azioni. Ma non solo. Il miliardario ha affrontato anche l’argomento caldo dello stato attuale delle finanze di Twitter, che vede uno scenario non proprio roseo. Secondo Musk, il social dell’uccellino azzurro si è trovato in una «posizione finanziaria precaria» tanto da portarlo, a un certo punto, sull’orlo del disastro. L’imprenditore ha anche ammesso che per «evitare la bancarotta e snellire le operazioni» erano necessari «cambiamenti radicali» all'interno dell'azienda, tra cui i noti licenziamenti di massa e i tagli dei costi. Ma niente sembra fermare Musk, che ha esaltato la sua creazione: «Twitter viene rimodellata rapidamente», una società «che potrebbe essere considerata come una start-up al contrario».

Cosa è successo da ottobre a oggi?

Ma cosa c’è dietro questo tracollo? Sicuramente, più di tutto – riporta il NYT – pesa l’energica riorganizzazione operata dal nuovo CEO non appena entrato in carica. Musk, nel momento in cui ha preso in mano Twitter, ha deciso di privatizzare l’azienda. E questo ha avuto diverse implicazioni. In primis il fatto di non essere più costretto a garantire la trasparenza sullo stato delle finanze della piattaforma. Musk dal canto suo ha però tenuto a precisare che Twitter ha perso alcuni dei suoi introiti subito dopo l’operazione di acquisizione, dato che alcuni dei grandi inserzionisti che finanziavano la piattaforma hanno deciso di abbandonare il sostegno garantito fino a quel momento. Senza calcolare che Fidelity, società di investimento – nonché una delle principali fonti dei fondi per l'operazione –, ha svalutato la stima delle proprie azioni del 56%. Da qui, naturalmente, i grossi tagli al personale. Ma nessuna paura: a quanto pare il miliardario è ottimista riguardo al futuro e, nella mail, ha rassicurato i propri lavoratori: secondo lui un giorno Twitter potrebbe arrivare a valere anche 250 miliardi di dollari. Chissà.

Un mare di difficoltà

Intanto, quello che è certo è che i tagli effettuati di recente all’organico dell’azienda pesano. Eccome. Esattamente un mese fa Musk aveva annunciato di aver licenziato 200 dipendenti di Twitter, riducendo così del 10% la forza lavoro. Tagli che avevano toccato figure professionali fondamentali come i «product manager». Ma anche analisti e ingegneri. Tra le varie «teste cadute» ci sarebbe stata anche quella della direttrice della gestione dei prodotti, impegnata a fondo nel famoso progetto che ha reso la spunta blu un prodotto a pagamento. Una delle tante novità introdotte da Musk. Mentre, solo una ventina di giorni fa, il colosso social è stato colpito da una panne che ha causato disagi agli utenti facendo anche crollare il titolo di Tesla in borsa. E questo solo per citare le ultime disavventure.

E adesso?

Ma, quindi, alla luce di questa mail, cosa cambierà ora per i dipendenti di Twitter? Avevamo appunto parlato di un nuovo programma di compensazione azionaria. Ma cosa significa in concreto? Azioni. Azioni della X Corporation – la holding di cui Musk si è servito per acquistare la società – che verranno date ai dipendenti. Azioni che, naturalmente, saranno assegnate sulla base dell’attuale valutazione attuale di Twitter. Quella da 20 miliardi di dollari. Anche se la prospettiva di Musk è tutt’altro che statica: l’imprenditore ha garantito che Twitter consentirà ai propri dipendenti la vendita di queste azioni private ogni sei mesi. Proprio come funziona per SpaceX. Una vendita che consentirebbe ai lavoratori di disporre di «azioni liquide, ma senza il caos del prezzo delle azioni e gli oneri legali di una società pubblica». Così, almeno ha previsto Musk.