Quelle «sentinelle» della natura che sono da salvaguardare

Il loro garrire vivace è il simbolo della bella stagione alle porte. Parliamo ovviamente delle rondini, specie fondamentale per il mantenimento dell’equilibrio dell’ecosistema e del delicato rapporto tra uomo e natura. Ragione per cui ha preso il via in queste settimane sul nostro territorio un nuovo progetto transfrontaliero a carattere scientifico, educativo e culturale, che mira alla loro conservazione. Il lavoro è coordinato da tre enti: Ficedula (associazione per lo studio e la conservazione degli uccelli della Svizzera italiana), la Fondazione del Parco del Piano di Magadino e la Fondazione Bolle di Magadino. Un’unione di forze per preservare questa specie e garantire la biodiversità in un’area cruciale. La zona del Piano, infatti, è la casa di oltre 200 coppie di rondini e inoltre è una tappa importantissima nel viaggio di questi uccelli migratori e viene considerata come il ‘corridoio ecologico’ del Fiume Ticino. «Ogni anno le rondini della nostra regione compiono un viaggio impressionante», si legge nella nota diffusa oggi. Questi piccoli volatili sono infatti in grado di percorrere oltre 5 mila chilometri per raggiungere l’Africa equatoriale e alcuni addirittura 9 mila per attraversare l’intero continente e raggiungere il Sudafrica.
Proteggere i nidi
A raccogliere questi dati è stato uno studio scientifico condotto sull’arco di 15 anni dalla ricercatrice Chiara Scandolara, che alla migrazione delle rondini ha dedicato la propria tesi di dottorato. «L’occasione è arrivata l’anno scorso, con l’idea di proporre questo progetto. Abbiamo disposto un controllo approfondito sulla regione del Piano di Magadino e, una volta raccolti tutti i dati, vogliamo vedere cosa è cambiato sull’arco di questi 10-15 anni. Anche se temo che i risultati non saranno molto positivi: molti luoghi nel frattempo sono stati modificati e non penso che offrano una situazione favorevole per le rondini». Per la nidificazione di questi volatili, spiega Scandolara, è infatti necessaria la collaborazione degli agricoltori: molti nidi, circa l’80%, trovano casa nelle fattorie e nelle scuderie. Solo il 20% circa delle rondini nidifica nelle case private. Anche se, oltre alle campagne, ci sono rondini che abitano in aree perilacustri del Verbano. Luoghi che hanno bisogno della massima protezione per il bene della biodiversità». Inoltre, ricorda l’esperta, «tutte le specie di uccelli durante la nidificazione sono protette per legge».
Una specie fragile
Le rondini in particolar modo, essendo considerate una «specie fragile». Basti pensare, spiega Scandolara, «che ogni anno le sue popolazioni diminuiscono del 3-4 %». Per questo è importante monitorare il fenomeno e lavorare per la conservazione delle rondini. «Tanto più che questi volatili sono dei buoni indicatori della qualità dell’ambiente. Si nutrono di una grande quantità di insetti volanti che a noi danno fastidio, come mosche e zanzare. Una coppia di rondini con i suoi quattro pulcini arriva a mangiarne quasi un chilo e mezzo in soli 20 giorni ed è quindi fondamentale mantenerle sul nostro territorio». Inoltre, per il fatto che le rondini nidificano in ambienti dove il rapporto con l’uomo conserva ancora un equilibrio, questo le rende più vulnerabili ai cambiamenti ambientali e la loro sopravvivenza è minacciata dalla diminuzione degli insetti. «Prestiamo infatti particolare attenzione a preservare gli spazi di questa specie quando lavoriamo sulle infrastrutture del Piano», sottolinea da parte sua Giovanni Antognini, direttore della Fondazione del Parco del Piano di Magadino.


Censimento e visite guidate
«Si tratta di un progetto interregionale molto importante, ampio, e legato all’area del Ticino», prosegue Antognini. Un lavoro che prevede il censimento degli esemplari nelle aree di studio del progetto in Svizzera e in Italia, grazie alla realizzazione di un inventario e l’identificazione delle colonie. Ma non solo. Il progetto interessa anche diverse realtà del territorio. Sono in tal senso previste delle iniziative di sensibilizzazione per i Comuni e delle attività didattiche che coinvolgono le scuole, oltre a gemellaggi transfrontalieri. «Lavoriamo già su vari progetti in questa direzione e, nello specifico, per le rondini prevediamo di organizzare delle visite guidate con la spiegazione delle loro peculiarità», conclude il direttore. Chi volesse inoltre segnalare la presenza di rondini e dei loro nidi lo può fare scrivendo un’e-mail a [email protected]. Maggiori informazioni su www.ficedula.ch.