«Qui a Tenero ci sono le condizioni ideali per le nostre stelle dello sport»

Cinquecento promesse di una ventina di discipline olimpiche si sono date appuntamento da tutta la Svizzera al Centro sportivo di Tenero, dal 5 al 10 maggio. Sono le ultime ore di attività e alcuni gruppi di ragazze stanno giocando a turno ai tavoli da ping pong collocati di fianco al bar. Una calda giornata di sole, dopo tanta pioggia e meteo capriccioso, è la cornice ideale per un po’ di distensione. Attraversando il vialetto che congiunge la struttura «storica» con le nuove palestre, dove ha trovato posto anche la ricezione della struttura locarnese, ecco la responsabile del progetto «Tutti i talenti a Tenero», Corinne Staub.
Un unicum a livello svizzero
Dal suo sorriso, si capisce che tutto sta filando liscio. «E siamo pronti per il prossimo appuntamento, che si svolgerà nel mese di settembre, dal 22 al 27». La 40.enne di Swiss Olympic, che vanta una lunga esperienza nel settore dello sport, sottolinea come il Centro sia perfetto per questo campo di allenamento.

«Abbiamo tutte le infrastrutture che ci servono, incluso l'edificio per il soggiorno, che sarà terminato quest’estate o la piscina. Per noi è ottimo avere queste condizioni. D’altronde, questo evento è unico in Svizzera, non ne esistono altri dove sono riuniti così tanti atleti di differenti discipline. Si tratta, fra l’altro, di un doppio appuntamento (maggio e settembre, ndr) organizzato dal 2001». Un evento diventato ormai una tradizione, con momenti intensi vissuti dalle giovani stelle dello sport.


Tra laboratori e specialisti
«Gli atleti, dai dieci ai 18 anni di età, hanno la possibilità di praticare il loro sport oltre a ricevere riscontri su diversi temi in appositi laboratori condotti da specialisti». Si è parlato infatti di psicologia sportiva, di prevenzione del doping, di valori olimpici, ma anche di etica e pianificazione della carriera.
«È ovvio che gli scambi sono molto importanti e queste giornate sono l’ideale per un confronto con atleti di altre discipline», spiega ancora Staub.

C’è pure l’esercito
Dallo sci di fondo al biathlon, dall’arrampicata all’hockey su prato... in tutto, le 29 squadre di una ventina di sport (anche non olimpici) erano accompagnate da un centinaio di allenatori.
Tra giovanissime e giovanissimi con vestiti comodi e leggeri, spiccano anche alcuni uomini e donne in divisa militare, con il distintivo motivo in grigioverde. «Sì, corretto - conferma la nostra interlocutrice -. A questo evento partecipano i partner di Swiss Olympic, tra cui l’Ufficio federale dello sport e l’esercito, che comprende un dipartimento che gestisce varie discipline di punta. Hanno diversi atleti che prestano servizio militare, appunto, i quali sono qui per dare informazioni agli atleti sulle possibilità e offerte che possono prendere in considerazione per lo sviluppo della loro carriera».
Intanto, anche il responsabile della comunicazione, Elia Garbely, si unisce alla conversazione: «Siamo entusiasti, è andato tutto bene».

Sognando tante medaglie
Quindi nessuno è caduto o si è fatto male? Risponde sempre Corinne Staub: «Non abbiamo avuto grossi incidenti, ma è normale che con 500 atleti qualche piccolo imprevisto può capitare... imprevisti come il meteo, che nei primi tre giorni non è stato molto d’aiuto. Abbiamo dovuto adattare i nostri piani, ma anche le squadre e gli atleti si sono adeguati bene ai cambiamenti».
Intanto, a bordo palestra, una donna (forse la madre) chiede a una bimba sui dieci anni di eseguire un esercizio alle pertiche. Chissà che, un giorno, proprio quella ragazza non diventi una campionessa capace di collezionare una medaglia dopo l’altra.
«Qui ci sono atleti al loro livello migliore nella rispettiva disciplina. Il loro obiettivo è crescere e migliorarsi sempre di più, oltre ad avere una carriera sportiva anche quando saranno adulti. Per coloro che praticano una disciplina olimpica, partecipare ai Giochi è un sogno», conclude Staub.

