Ticino/Italia

Riecco il «re degli orologi»: «Tornerò presto alla mia attività»

Conosciuto come Ivan Szydlik sui social, l'uomo era stato arrestato il 13 giugno nell'ambito di un'inchiesta della procura di Milano per truffa aggravata, autoriciclaggio e abusivismo finanziario
© Instagram (@ivanszydlik)
Red. Online
17.08.2024 13:58

«Tornerò presto alla mia attività che ho sempre svolto brillantemente e con grande successo». A parlare, tramite il suo avvocato, è Ivan E. conosciuto su Instagram come Ivan Szydlik, considerato «il re della rivendita di orologi di lusso» perché spiega ai suoi «seguaci» come comprare un orologio e rivenderlo a prezzi più alti. Lo scorso 13 giugno è stato arrestato dalla Guardia di finanza di Verbania nell'ambito di un'inchiesta della procura di Milano per truffa aggravata, autoriciclaggio e abusivismo finanziario.

L'uomo, lo ricordiamo, è il fondatore della Six Watch SA di Vacallo, società anonima nel ramo «Altro commercio con prodotti diversi», fondata il 7 dicembre 2023. Lo scopo, si legge nel registro di commercio del canton Ticino, è la compravendita di oggetti mobili, in particolare orologi, souvenirs, oreficeria e ogni altro prodotto commerciale, la compravendita e il noleggio di autovetture. Ma Ivan E. avrebbe (anche) un'abitazione a Lugano.

Interrogato al carcere di San Vittore dal gip Alessandra Di Fazio, il giorno successivo all'arresto, l'uomo si era avvalso della facoltà di non rispondere ma aveva fatto ammissioni per quanto riguarda l’abusivismo finanziario. Era stato il suo legale, Giampaolo Marra, a precisare che il suo assistito aveva reso «dichiarazioni spontanee relativamente lunghe e in qualche modo aveva ammesso gli addebiti per quanto riguarda l’abusivismo finanziario». L’avvocato aveva anche annunciato di avere fatto richiesta di modifica della misura cautelare chiedendo che gli venissero concessi gli arresti domiciliari. Per quanto riguarda l’abusivismo finanziario in relazione alla creazione di un token di criptovaluta e all’attività di offerta al pubblico di prodotti finanziari, l'avvocato Marra aveva spiegato che «è dipeso dal fatto che non conosceva assolutamente la normativa vigente, che richiede l’autorizzazione e il controllo della Consob». «Si è fidato di un consulente che gli ha detto poteva svolgerla senza problemi», aveva aggiunto.

Una tesi che Ivan E., alias Szydlik, conferma: «Sono sempre stato un apprezzato reseller nonché un influencer stimato tanto da essere conosciuto da tutti come il Re degli orologi di Lusso. La vicenda giudiziaria che fortunatamente sì è già conclusa riguarda fondamentalmente una contestazione di abusivismo finanziario che è legata a una attività che conosco poco e che ho intrapreso fidandomi dei consigli di un inadeguato collaboratore – si legge nelle parole trasmesse dall'avvocato ai media –. La permanenza in carcere [...] è stata devastante tanto da indurmi ad accettare un patteggiamento eccessivo anche per reati che non ho commesso ma che ho accettato pur di tornare a casa».

Quindi, come detto, la promessa di un ritorno («presto») alla sua attività. Ivan E. conclude dicendosi vittima di «sciacallaggio mediatico, attacchi calunniosi e enfatizzazione di qualunque affare economico che lo riguardi». «Sono pronto per le nuove battaglie insieme ai mie legali Avv. G. Marra e Avv. S. Briatore ma questo chiarimento era necessario», conclude la nota.

Dalle indagini è emerso che l'uomo ha costituito una società e creato, appunto, un token di criptovaluta, avviando un'attività abusiva di offerta al pubblico di prodotti finanziari, attraverso la promozione e il collocamento a distanza di valuta virtuale. Secondo il gip, «Ivan Szydlik», che ha un precedente per bancarotta fraudolenta, e il suo complice «dimostravano pervicacia criminale» e una «elevata professionalità a delinquere e capacità di allargare le maglie del loro business, passando in poco tempo dal commettere la prima truffa [...] alla creazione di società ad hoc» attraverso le quali «far perdere le tracce del denaro illecitamente acquisito».
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