Rivolta femminista contro la lettera della Deneuve

Nella tribuna pubblicata da Le Monde si difende la "libertà di importunare" - Decine le firme raccolte per denunciare l'iniziativa: "È apologia dello stupro"
L'attrice francese ha 74 anni
Red. Online
10.01.2018 14:30

PARIGI - Dopo la tribuna di ieri su Le Monde, in cui Catherine Deneuve e un centinaio di artiste e intellettuali hanno difeso la "libertà di importunare" attaccando il femminismo che porta "all'odio degli uomini e della sessualità", le risposte - durissime - non si sono fatte attendere. Nella lettera pubblicata ieri - dal titolo significativo "Difendiamo la libertà di importunare, indispensabile alla libertà sessuale" - si denuncia un "nuovo puritanesimo" e si sostiene che "lo stupro è un crimine, ma il corteggiamento insistente o maldestro non è un delitto, né la galanteria un'aggressione maschilista". Le autrici sono cinque donne: la critica d'arte e scrittrice Catherine Millet, la psicanalista Sarah Chiche, l'attrice Catherine Robbe-Grillet e le giornaliste Peggy Sastre e Abnousse Shalmani

A capeggiare la rivolta femminista contro questa lettera è la militante Caroline De Haas, che ha raccolto una trentina di firme per denunciare l'iniziativa di Deneuve & C. La De Haas, intervistata da France Info, ha detto fra l'altro: "Le firmatarie della tribuna su Le Monde sono per la maggior parte delle recidive in materia di difesa di pedocriminali o di apologia dello stupro".

"Questa tribuna - si legge nel testo delle femministe - sembra un po' quel collega fastidioso, quello zio noioso che non capiscono quello che sta succedendo. Appena si fa un passo avanti nell'eguaglianza, anche se di mezzo millimetro, delle anime pure ci mettono subito in guardia sul fatto che rischiamo di cadere nell'eccesso. Ma nell'eccesso ci siamo in pieno, in Francia ogni giorno centinaia di migliaia di donne sono vittime di molestie, decine di migliaia di violenze, centinaia di stupri. Ogni giorno. La caricatura è questa". Insomma, "i maiali e i loro alleati/e si preoccupano - concludono le femministe - e fanno bene. Il loro vecchio mondo sta per scomparire. Lentamente, troppo lentamente, ma inesorabilmente. Qualche reminiscenza polverosa non cambierà niente, anche se pubblicata su Le Monde.

Su Twitter e altri social network, poi, le firmatarie della tribuna e in particolare Catherine Deneuve sono state prese di mira. È stato creato l'hashtag "#denuncialafalsafemminista", è stato scritto "se volete molestare sessualmente, violentare, toccare i seni, il sedere di Catherine Deneuve, andate pure, a priori non dovrebbe darle fastidio". L'attrice compagna di Marcello Mastroianni, interprete per Truffaut e Bunuel, viene definita, fra l'altro, "pollastrella". Già ieri le aveva risposto l'ex ministra Ségolène Royal su Twitter: "Peccato che la nostra grande Catherine Deneuve sottoscriva questo testo costernante. Tutti i pensieri di noi che abbiamo a cuore la libertà delle donne vanno alle vittime della violenza sessuale, schiacciate dalla paura di parlarne":