Sanità protagonista in «Viva» al Locarno Film Festival
Come contenere i costi della salute? Come ottimizzare i complicati processi nel mondo delle cure? E come ridurre l’impatto sul portafoglio dei cittadini? Tutte domande in cima alla lista delle preoccupazioni della popolazione e sulle quali un nutrito gruppo di esperti ha riflettuto nella seconda edizione del Simposio medico organizzato da Swiss Medical Network, che si è svolta sabato al Palacinema. Un’edizione, dal motto «Sanità sostenibile», che getta le basi per il futuro in una nuova formula e in una nuova sede. «Ringrazio il Locarno Film Festival per averci dato una grande opportunità. Tutta la Svizzera si sposta a Locarno in questo periodo e la scelta del luogo è naturale», ha detto in chiusura al Corriere del Ticino Dino Cauzza, direttore generale del gruppo di cliniche, ospedali e centri medici che in Ticino è presente con le strutture di Gravesano e Sorengo. «Il nostro è un evento multilingue di un settore specializzato che richiede studio, ricerca e competenze. Come nel complesso mondo della cultura, al centro della città del Pardo. Noi, qui, presentiamo soluzioni per affrontare le grandi sfide della sanità. Spesso sentiamo solo lamentele e problemi, ma oggi è l’opposto», ha aggiunto, sottolineando il successo dell’iniziativa.
Gli oltre 200 partecipanti hanno seguito un fitto programma di presentazioni e tavole rotonde. Uno su tutti Viva, progetto sviluppato nel Giura Bernese nell’ambito di una collaborazione tra Swiss Medical Network, il canton Berna e Visana, introdotto dal direttore generale della cassa malati, Angelo Eggli. Uno scenario di assistenza integrativa innovativo che punta sulla prevenzione e che vede i pazienti affidati a una sorta di “coordinatore” della loro salute. L’idea potrebbe essere replicata anche in Ticino, come affermato nel corso della successiva discussione dalla presidente del Gran Consiglio ticinese, Nadia Ghisolfi.
«È una conferenza che mette sul tavolo idee su un tema che preoccupa la popolazione più di ogni altro», ha affermato Eggli. «Trovo importante potersi confrontare e capire cosa pensano gli attori principali a proposito delle nuove visioni».
Infine tanto spazio alla ricerca con gli interventi, tra gli altri, del presidente del Politecnico di Losanna, Martin Vetterli; della rettrice dell'Università della Svizzera Italiana, Luisa Lambertini; del professore di chirurgia e trapianti all'Università di Zurigo, Pierre-Alain Clavien; della direttrice del nuovo centro di innovazione a Genolier, Anna Gräbner, e del direttore scientifico di Swiss Medical Network, Jacques Bernier.