Sarà oscurato (un pochino) anche il nuovo stadio

Non solo il palazzetto: anche il nuovo stadio deve «coprirsi». Per una questione di sicurezza, una parte di facciata della futura AIL Arena non sarà trasparente, come previsto dal progetto originario, bensì opaca. Lo apprendiamo dalla domanda di costruzione per una «variante esecutiva» depositata l’altro ieri in cancelleria a Lugano da HRS, l’impresa che gestisce la realizzazione del polo sportivo. La modifica, che seguirà la solita procedura, nasce dalla «richiesta della Polizia cantonale di oscurare le zone d’ingresso della tifoseria locale a nord e della tifoseria ospiti a sud», come si può leggere sulla relazione tecnica dell’intervento. «Viene dunque sostituita la parte inferiore della facciata vetrata con un tamponamento cieco sui lati nord e sud» dello stadio, «in corrispondenza con le zone di accesso alle rispettive tribune». Il tema della sicurezza nella AIL Arena era già stato toccato, settimana scorsa, nelle risposte del Consiglio di Stato al Movimento per il Socialismo, insorto contro la decisione di «oscurare» le vetrate del vicino palazzetto. «Per l’Arena Sportiva, le imposizioni della Polizia cantonale riguardano principalmente la zona utilizzata per il gioco del calcio, al fine di evitare situazioni di conflitto tra le tifoserie» scriveva il Governo senza entrare nel dettaglio. Andando a cambiare l’aspetto esteriore della struttura rispetto al progetto che aveva ottenuto la licenza due anni fa (si veda l’immagine) la misura chiesta dalle forze dell’ordine ha reso necessaria una domanda di costruzione. «Parliamo di piccoli cambiamenti, di affinamenti che non devono allarmare» commenta, da noi contattato, il municipale responsabile dello sport Roberto Badaracco. Parole che con tutta probabilità non piaceranno all’MPS, che si era già scatenato sul caso del palazzetto: «Con la rinuncia alle vetrate, diventerà un ‘sarcofago’. È un cambiamento radicale che snatura il Polo sportivo e snatura il voto dei cittadini». L’intervento previsto allo stadio è meno impattante, perché si tratta di una copertura parziale e nemmeno su tutti i lati della struttura. Il cambiamento, comunque, si vedrà. HRS, dal canto suo, non crede che una facciata trasparente sia per forza meglio di una opaca. «Non sono le vetrate a determinare il corretto inserimento nel territorio circostante – spiega l’impresa nella documentazione – ma l’alternanza di vuoto e pieno, aperto e chiuso, capace di creare aperture e schermature che amplifichino la percezione dell’edificio e dell’intorno, senza banalizzarla con una visibilità continua».