Schinas: «Dal Qatar ho avuto in dono un pallone e cioccolatini»

«Ho ricevuto in dono dal Qatar un pallone e una scatola di cioccolatini, che ho regalato all'autista andando all'aeroporto, e qualche souvenir legato al Mondiale di calcio». Lo ha detto Margaritis Schinas, vicepresidente della Commissione europea, rispondendo ad una domanda a Strasburgo se avesse ricevuto regali dalle autorità qatariote in occasione della sua presenza nel paese il 19 e 20 novembre.
«Tutti i miei interventi pubblici, non solo quando ero in Qatar, ma sempre, sono compatibili al 100% con le politiche della Commissione: non inventiamo cose alla Commissione, ma ci basiamo sui documenti e le strategie prodotte dagli uffici», ha aggiunto Schinas.
«Mi sono recato in Qatar come rappresentante della Commissione europea poiché responsabile dello sport, in piena trasparenza, e in quell'occasione ho difeso il nostro modello sportivo», ha spiegato.
«Per quanto riguarda il mio tweet, meno male che l'ho scritto, perché ho comunicato in modo trasparente e pensate cosa sarebbe successo ora se non lo avessi fatto».
Schinas aveva twittato che «l'UE e il Qatar continueranno ad ampliare le nostre relazioni in materia di mobilità, competenze, riforma del lavoro, sicurezza e contatti interpersonali».
Durante la sua missione Schinas aveva anche sottolineato «i progressi considerevoli sulle riforme sul lavoro» fatte dal governo qatariota.
«Voglio che questa istituzione resti un bastione della democrazia e questa non è stata una buona settimana: sono felice che il Parlamento abbia preso azioni immediate e si guadagni nuovamente la fiducia dei cittadini», ha ancora affermato il vicepresidente della Commissione europea.
«Ci pensa la giustizia belga»
«La giustizia belga sta facendo ciò che il Parlamento europeo non ha fatto». Lo ha detto il premier belga Alexander de Croo parlando del Qatargate alla stampa nazionale.
Gli elementi finora emersi nell'ambito dell'inchiesta sono «il risultato di un lavoro lungo e approfondito», ha evidenziato il premier, sottolineando che «il Parlamento europeo ha molti mezzi per regolare il proprio funzionamento, ma a quanto pare il sistema di autocontrollo non è stato sufficiente».