Scontro tra treni in India, è il peggiore disastro in vent'anni

Il Coromandel Express viaggiava a 130 km/h quando, venerdì sera, nello stato indiano di Odisha è scoppiato l'inferno. 261 le vittime accertate, ha fatto sapere il portavoce delle Ferrovie Indiane del Sud Est, Aditya Chowdhury. Secondo le prime ricostruzioni, ci sarebbe un inspiegabile cambio di binario all'origine dell'incidente. Mentre sono terminate le operazioni di «recupero dei passeggeri feriti», molti dei quali in gravi condizioni.

Erano le 19 a Balasore, quando il treno che collega Shalimar a Chennai si è scontrato con un treno merci fermo nei pressi della stazione di Bahanaga, facendolo deragliare. Le carrozze del treno merci hanno poi urtato due carrozze del treno Howrah Superfast Express che sopraggiungeva in direzione opposta. Ed è scoppiato, come detto, l'inferno.

Tanto che si parla del peggior disastro ferroviario nel Paese degli ultimi 20 anni, il quarto più grave della storia ferroviaria indiana. Carrozze accatastate l'una sull'altra, lamiere accartocciate, file di cadaveri stesi a terra, urla e sirene di ambulanze.L'ultimo disastro si era verificato nel 1999 quando due treni si schiantarono vicino a Kolkata provocando la morte di almeno 285 persone. Ancora prima, nell'agosto del 1995, 350 persone morirono in seguito allo scontro di due treni a 200 chilometri da Nuova Delhi. Mentre il peggior disastro ferroviario nel Paese avvenne nel giugno del 1981, quando sette delle nove carrozze di un treno sovraffollato caddero in un fiume durante un ciclone.

Uno dei passeggeri sopravvissuti ha raccontato ai media locali di avere visto scomparire decine di corpi martoriati e di avere assistito a un vero e proprio bagno di sangue. «Stavo dormendo», ha detto a NDTVnews un sopravvissuto, «sono stato svegliato dal rumore del treno che deragliava. All'improvviso ho visto 10-15 persone morte. Sono riuscito a uscire dalla carrozza, e poi ho visto tanti corpi».

«C'era il caos, rumori e fumo tutt'intorno – ha spiegato un uomo alla BBC –. La gente correva in tutte le direzioni. Ero in zona e ho deciso di correre sul posto per dare una mano. Abbiamo iniziato a tirare fuori alcuni dei passeggeri intrappolati. Siamo riusciti a portare fuori alcuni sopravvissuti, ma anche tanti corpi senza vita. C'erano così tanti feriti che non sapevamo come gestirli».