Sonia e il suo angolo di paradiso sul Lago di Como
Non lo si scorge subito, stretto tra i giardini di villa Carlotta e i parchi del Grand hotel. Poi però, seguendo la fiumana di turisti in coda, lo si scova con facilità.Il chiosco di Villa Carlotta a Tremezzo è un grazioso bugigattolo dove si può comprare di tutto: sandwich hamburger piadine focacce. La specialità della casa è la famosa granita alcolica da sorseggiare al tramonto. Un miscuglio di ghiaccio, concentrato di frutta e super alcolici sapientemente dosati da Sonia Sardo. È lei il deus ex machina di questo miracolo economico in miniatura. La incontriamo mentre distribuisce gratuitamente chips alla lunga coda di clienti in attesa davanti al bancone. «Faccio tutto da sola ma non mi lamento: ho la fortuna di lavorare in questo piccolo angolo di paradiso che ho ereditato da mia mamma», ci dice sorridente mentre inforna dieci piadine. Difficile darle torto: la vista di fronte al suo chiosco è di rara bellezza. Il lago la natura le ville ottocentesche trasformate in alberghi di lusso. Uno scenario da «romantica riccanza» più volte immortalato dalle star dei social – Chiara Ferragni in testa - inseguite dagli eserciti di follower in cerca degli stessi ambienti per i loro stessi selfie. «Certo, gli influencer hanno fatto molto per promuovere il lago di Como nel mondo – spiega Sonia - quando chiedo ai miei clienti come mai sono arrivati qui, mi rispondono di aver visto i giardini di Villa Carlotta o la piscina del grand hotel Tremezzo nei video pubblicati dai loro beniamini su Tik Tok o Instagram; tuttavia noi lariani non smetteremo mai di ringraziare George Clooney, che è stata la prima star holliwoodiana ad essersi stabilita sul nostro lago. È lui che ci ha portato gli americani, che ora giungono a frotte». Dopo l’acquisto da parte dell’attore statunitense di Villa Oleandra a Laglio, il via e vai di celebrità è all’ordine del giorno. «Una volta mi dissero che era stato qui al chiosco l’attore canadese Keenu Reeves, ma io non me ne ero accorta perché non riconosco mai nessuno».
Mentre Sonia ci racconta altri aneddoti, il flusso di turisti diventa impressionante. «Mi hanno detto - ci confida - che villa Carlotta sta registrando millecinquecento entrate al giorno e che la stagione potrebbe chiudersi con la cifra record di duecentomila visitatori». Da bus e battelli scendono soprattutto ragazze e ragazzi. Di anziani ne vediamo pochi. «Non so cosa sia successo, ma dopo la pandemia del coronavirus tutto è cambiato. Se prima il turismo era composto di adulti senza figli – soprattutto anziani inglesi che amano il nostro clima temperato e sono innamorati dei nostri celebri giardini - ora il lago è preso d’assalto da ragazzi e da giovanissime famiglie con bambini; una cosa mai vista prima!» Però i giovani non spendono, le facciamo notare. «Niente affatto – risponde Sonia - i giovani riempiono bar e ristoranti; vogliono assaggiare i piatti della cucina italiana e godersi gli aperitivi sulle terrazze del lago; io stessa ho tutti i tavolini pieni fino all’ora del tramonto; senza parlare degli innumerevoli matrimoni celebrati qui». Le rive del comasco sono gettonatissime per consacrare il fatidico sì. Diverse star del cinema indiano hanno scelto questa splendida cornice per i loro faraonici sposalizi. «Voi non immaginate quante promesse di matrimonio ho sentito pronunciare sotto quegli alberi», ci confida indicandoci i due platani secolari che si ergono maestosi di fronte al suo chiosco.
Tuttavia, più i turisti aumentano, più i prezzi salgono. «È vero - ammette Sonia - malgrado ciò questi giovani ritornano sempre, perché per un americano un inglese o uno svizzero i prezzi del lago di Lario sono comunque più bassi rispetto a quelli dei loro Paesi». Sonia comprende bene l’appello lanciato al Ticino e in particolare a Lugano nei giorni scorsi dal sindaco di Como Alessandro Rapinese. La regione lariana, vittima del suo stesso successo, è vicina al collasso turistico. Le strade sono intasate, i posteggi stracolmi e i comaschi ne hanno piene le scatole. «Gli hotel di lusso - molti dei quali appartenenti alle più prestigiose catene alberghiere del mondo – si moltiplicano, ma non sanno più dove mettere la loro clientela; d’altra parte ho notato che stanno scomparendo i quattro stelle» annota Sonia con una certa preoccupazione.
Per la titolare del chiosco, la collaborazione con Lugano è la via giusta da percorrere, per dare sfogo al sovrappieno di turisti. «Per la prossima primavera, si potrebbe pensare a una serie di pacchetti transfrontalieri, giacché da voi ci sono ancora alberghi per tutte le tasche». Per fronteggiare il caos viario, il Comune di Como ha adottato una misura radicale, che ci tocca da vicino: ha obbligato i bus turistici a percorrere la tratta Colonno-Tremezzina in una sola direzione. Per giungere in autostrada gli autisti devono ora scegliere fra due scomode opzioni: macinare chilometri attorno al lago, oppure scegliere per il percorso più breve che da Porlezza passa da Lugano. «Si tratta di una soluzione viaria provvisoria, tuttavia noi siamo sicuri che diventerà definitiva; ecco perché secondo me l’occasione per voi è ghiotta: adesso che la maggioranza dei nostri bus transita nella vostra città, non costa nulla organizzare soste e soggiorni in terra ticinese». Si vede che il tema le sta molto a cuore, perché Sonia è un fiume in piena. «Vi immaginate cosa potremmo fare durante Milano Cortina 2026, le olimpiadi invernali che si svolgeranno tra tre anni in Italia? Potremmo muoverci con un pacchetto che comprende il Lago di Como, il lago di Lugano e ci metterei pure la Valtellina. Secondo me faremmo il botto!». La conversazione termina bruscamente. Di fronte al chiosco si è radunata una folla chiassosa di giovani americani e lei si precipita dietro al bancone. «Business is business» ci dice salutandoci e strizzandoci l’occhio dal suo ricco angolo di paradiso.