Sussidi di cassa malati, il piatto caldo delle discussioni sul Preventivo 2025
Anticipando un po’ i tempi, si può sicuramente dire già oggi che sarà uno dei «piatti forti» della discussione sul Preventivo 2025. Già, perché l’antipasto sarà servito questa settimana: in Gran Consiglio avverrà la discussione sulla tassa di collegamento e sulla revisione del meccanismo di compensazione della cosiddetta «progressione a freddo». Entrambe misure messe a preventivo dal Governo (per un totale di 23 milioni di potenziali entrate), ma di stretta competenza del Parlamento. E, come noto, entrambe misure che in Gran Consiglio non avranno vita facile.
Ma, appunto, dopo questo antipasto le discussioni si concentreranno ben presto sull’altra misura di competenza del Legislativo. Il «piatto forte», appunto: la limitazione dei contributi per la riduzione dei premi di cassa malati. Come già fatto lo scorso anno, il Governo ha infatti proposto di limare, per un valore di circa 10 milioni di franchi, quanto viene elargito ogni anno per i sussidi. Una voce, quest’ultima, che negli anni è diventata in assoluto la più importante tra le uscite del Cantone. Nel 2025 verrà superata anche la soglia psicologia dei 400 milioni di franchi in sussidi, ossia circa il 10% di tutta la spesa. In parole povere: un franco su dieci del Cantone viene ormai speso per questo importante contributo. Una crescita notevole registrata anche per via del fatto che i sussidi, in maniera automatica, aumentano seguendo la crescita dei premi. Crescono i premi, crescono i sussidi. Ma fino a quanto potranno farlo? Una domanda non facile a cui prima o poi dovrà rispondere la politica. Lo scorso anno, ricorderete, una prima «limatura» proposta dal Governo è stata bocciata sonoramente in Gran Consiglio. E ora ne viene riproposta un’altra. Che, almeno allo stato attuale, parrebbe avere un maggior sostegno da parte dei partiti. Ma la strada verso l’approvazione del Preventivo 2025 è ancora lunga. E, soprattutto, c’è chi come il PS ha già annunciato battaglia su questo fronte. Anche perché, ancora una volta, quest’anno il Ticino è stato nuovamente pesantemente colpito dagli aumenti dei premi.
La situazione attuale
Per capire meglio quali sono gli scenari sul tavolo della politica abbiamo interpellato il Dipartimento sanità e socialità (DSS), che ci ha fornito una serie di cifre per meglio contestualizzare il fenomeno.
Partiamo dalla situazione attuale. Alla fine del 2024, ci fanno sapere dal DSS, «si stima che circa 111.500 persone riceveranno i sussidi di cassa malati (Ripam)». Ossia, calcolando che i residenti in Ticino sono circa 350.000, ormai quasi una persona su tre riceve questi aiuti. Tutto ciò, «per una spesa complessiva di 387 milioni di franchi».
È poi interessante fare un breve paragone con gli anni passati. Ad esempio, «nel 2015, i beneficiari erano 110.000», quindi poco meno di quelli attuali (-1.500 circa). Ad essere differente in maniera sostanziale, però, è la cifra messa a disposizione dal Cantone. Se oggi siamo quasi a quota 400 milioni, nel 2015 la spesa totale per questa voce era «solo» di 263 milioni. Come vedremo, dunque, il rischio è che nel giro di 10 anni, tra il 2015 e il 2025, tale spesa sia aumentata di 164 milioni di franchi annui.
Senza fare nulla
Veniamo ora al primo scenario. Ossia: capire che cosa accadrebbe nel 2025 su questo fronte se la politica (leggasi, il Gran Consiglio) decidesse nuovamente di «cassare» la limitazione proposta dal Governo. Senza fare nulla, con la stangata sui premi annunciata la scorsa settimana, il DSS prevede che «l’aumento dei premi del 10,5% porterebbe circa 1.300 nuovi beneficiari, per un incremento complessivo della spesa di circa 40 milioni di franchi». Senza misure, quindi, «la crescita degli importi di sussidio dovuta all’aumento dei premi e del numero di beneficiari comporterebbe una spesa maggiore di 40 milioni poiché passerebbe da 387 milioni (questo è il dato di preconsuntivo 2024) a 427 milioni di franchi».
Con il «freno»
E con la limitazione proposta dal Governo che cosa accadrebbe? «Al netto dell’aumento già citato, il numero dei beneficiari dovrebbe diminuire di circa 2.100 persone». Come riferito dal DSS già all’annuncio della stangata sui premi, però, buona parte degli attuali beneficiari otterrebbe comunque un aumento dei sussidi. Ecco perché, come spiega sempre il Dipartimento, «la spesa complessiva aumenterebbe comunque di 29,2 milioni di franchi (ndr. al posto dei 40 milioni già citati) poiché passerebbe da 387 milioni (dato di pre-consuntivo 2024) a 416,2 milioni di franchi».
Ecco perché, appunto, si parla di «limitazione della crescita» dei sussidi e non di un «taglio» vero e proprio.
Le nuove soglie
Ma come avverrà, concretamente, questa «limitazione» proposta dal Governo? Innanzitutto, occorre fare una precisazione. Da questa misura, in parte anche per scelta politica, sono escluse diverse categorie. Ad esempio, non saranno toccati i beneficiari delle prestazioni complementari AVS/AI. Stesso principio, anche per i beneficiari di prestazioni Laps, ossia di aiuti sociali come l’assistenza o gli assegni per la prima infanzia o l’assegno familiare integrativo. Ma non solo. Per scelta, il Consiglio di Stato ha escluso pure le persone sole e le coppie senza figli. Questa modifica si concentra dunque sulle famiglie con figli perché, scrive il Governo nel preventivo, «secondo l’attuale sistema Ripam risultano maggiormente tutelate rispetto alle unità di riferimento senza figli».
Ecco perché le soglie delle prime due categorie che vedete nella tabella in alto (persone sole senza figli e coppie senza figli) non vengono modificate (la costante «K» resta invariata al 3,8). Per tutte le altre, invece, ci sarà un ritocco delle costanti, che passeranno da 4,7 a 4,3. La tabella mostra quindi come cambieranno le soglie massime del reddito disponibile per poter ricevere i sussidi. Ad esempio, con la misura proposta dal Governo, le coppie con due figli riceveranno il sussidio fino a un reddito disponibile di 99.238 franchi annui, mentre oggi lo ricevono fino a 107.022 franchi. Infine, va pure detto che l’impatto non sarà uguale per tutti, perché l’aiuto fornito dal Cantone è proporzionale al reddito disponibile. Le soglie rappresentano solo il tetto massimo oltre il quale non si ha più diritto al sussidio. Semplificando, si può dire che più ci si avvicina a tale soglia, maggiore sarà la probabilità di ricevere meno sussidi. Al contrario, più il reddito è basso e maggiore sarà il sussidio (e minore l’impatto della misura del Governo).