«Cara Svizzera, devi togliere quello stemma dalla maglia»
«Giochiamo per lo stemma rossocrociato sul petto e non per il nome dietro la maglia». Parole, provenienti direttamente da Praga, pronunciate dai giocatori della nazionale svizzera di hockey su ghiaccio che domani sera (alle 18.20) si giocheranno contro il Canada l’accesso alla finale dei Mondiali. Eppure, proprio quello stemma è al centro di una polemica che si trascina da anni e che ora ha raggiunto sia Palazzo federale, sia le aule del Tribunale amministrativo federale (TAF). La squadra nazionale, sul ghiaccio di Praga, starebbe infatti utilizzando abusivamente lo scudo rossocrociato sulle maglie da gioco.
La «Nati» non ci sta
Facciamo un passo indietro. Dal primo gennaio 2017 è entrata in vigore la «legge sulla protezione degli stemmi», che impone norme più severe per l’utilizzo del noto «scudo» della Confederazione Svizzera. Tranne poche eccezioni (ad esempio Victorinox oppure il TCS), lo stemma può essere utilizzato solamente dall’Amministrazione federale. La legge vieta l’utilizzo per scopi commerciali senza licenza e lo stesso vale per gli stemmi cantonali e comunali. In poche parole, le squadre sportive nazionali, anche se rappresentano la Confederazione, devono limitarsi ad avere sulle maglie solo la bandiera rossocrociata (come fa dagli anni ‘80 la nazionale di calcio).
Già nel 2018, la Federazione (ovvero Swiss Ice Hockey) è entrata in rotta di collisione con l’Istituto federale della Proprietà Intellettuale (IPI) e con il Dipartimento federale di giustizia e polizia (DFGP). La nazionale vuole continuare a utilizzare lo scudo rossocrociato sulle maglie da gioco, mentre le autorità sostengono che la Federazione non soddisfi le condizioni imposte.
Inizialmente c’era una sorta di scappatoia: «In determinati casi, fino a fine 2018 era possibile chiedere al DFGP di poter continuare a utilizzare tali segni pubblici. Per poter beneficiare di questo diritto occorreva che lo stemma della Confederazione Svizzera fosse stato utilizzato in maniera ininterrotta e incontestata da almeno 30 anni e che esistesse un interesse degno di protezione a proseguire l’uso», spiega il Consiglio federale.
In risposta a una domanda della Lega svizzera di hockey su ghiaccio, l’IPI ha constatato, a nome del DFGP, che il criterio dell’utilizzo pluriennale ininterrotto e quindi le condizioni per un ulteriore utilizzo non erano adempiuti. Nessuna deroga, quindi. Swiss Ice Hockey ha pertanto deciso di ricorrere al Tribunale amministrativo federale contro questa decisione. I giudici di San Gallo, però, devono ancora esprimersi.
Due mozioni
La questione è passata dal ghiaccio alle aule di tribunale e ora è approdata anche a Palazzo federale. Il consigliere agli Stati Damian Müller (PLR/LU) e il consigliere nazionale Matthias Aebischer (PS/BE) hanno presentato due mozioni identiche, chiedendo al Consiglio federale di «consentire alle squadre nazionali svizzere di usare legalmente lo stemma della Confederazione Svizzera». Per utilizzare lo stemma, è infatti necessaria un’autorizzazione eccezionale da parte del Governo o un cambiamento di legge.
La risposta? Nulla da fare. Il Consiglio federale, solo pochi giorni fa, ha ribadito di essere contrario a questa proposta, poiché «una modifica di legge equivarrebbe a un atto normativo per una situazione particolare». E l’Esecutivo non intende cambiare le regole solo per la nazionale di hockey.
Storica vittoria contro il Canada
Il Consiglio federale propone dunque al Parlamento di respingere le due mozioni (il 12 giugno, agli Stati, verrà trattato l’atto parlamentare di Müller), anche perché tutte le nazionali sportive, ad eccezione di quella di hockey su ghiaccio, utilizzano oggi la croce svizzera, non lo scudo.
L’Esecutivo ricorda inoltre che «fino al 2015 anche la nazionale svizzera di hockey su ghiaccio non utilizzava lo stemma della Confederazione Svizzera, ma la croce svizzera (per esempio in occasione della sua storica vittoria contro il Canada nel Campionato del mondo del 2010)». Il successo sulla nazionale della foglia d’acero (4-1, per dovere di cronaca), in realtà, era nel girone di qualificazione e la Svizzera quell’anno uscì ai quarti di finale contro la Germania (0-1).
E se ora, a distanza di 14 anni, arrivasse un’altra (e vera) storica vittoria?