L'analisi

«Dal voto nuova linfa all'iniziativa del PS sui premi malattia»

Con il politologo Pascal Sciarini, professore di scienze politiche dell'Università di Ginevra, torniamo sul risultato scaturito ieri dalle urne
© KEYSTONE / MARTIAL TREZZINI
Luca Faranda
04.03.2024 06:00

«Anche se siamo in Svizzera, il numero di anziani che fatica ad arrivare alla fine del mese è in aumento». Ecco spiegato, per il politologo Pascal Sciarini, il risultato scaturito ieri dalle urne. «Molte persone ritengono che sia necessario un aiuto supplementare: nel corso degli ultimi anni c’è stato un calo del potere d’acquisto provocato dalla pandemia e poi dalla guerra in Ucraina, che ha portato a un aumento dei prezzi dell’energia», spiega il  professore di scienze politiche dell’Università di Ginevra.

In otto anni è cambiato tutto

La memoria torna a otto anni fa, al voto su un’iniziativa popolare analoga promossa sempre dall’Unione sindacale svizzera (USS). «AVSPlus: per un’AVS più forte», che chiedeva un aumento del 10% delle rendite di vecchiaia dell’AVS, viene respinta nel settembre 2016 dal 59,4% dei votanti. Solo cinque Cantoni sono favorevoli alla proposta.

Oggi, invece, la situazione si è capovolta e l’iniziativa dell’USS ha raccolto un ampio sostegno quasi ovunque. Cosa è cambiato? «Il confronto è molto interessante: allora si chiedeva un aumento delle rendite del 10%, quella votata ora rappresenta invece una progressione dell’8,33%. Sono molto simili, ma a cambiare è il potere d’acquisto. Soprattutto negli ultimi anni è diminuito molto, mentre il costo della vita tende ad aumentare. Anche le rendite del secondo pilastro sono scese sensibilmente», sostiene Sciarini, secondo cui l’attuale instabilità provocata anche dai conflitti (in Ucraina e nel Medio Oriente) ha un influsso sui valori materiali. «Le preoccupazioni a livello materiale sono aumentate e gli svizzeri ritengono che sia una buona idea permettersi una tredicesima AVS».

Non sovrintepretare il voto

È la prima volta che i sindacati vincono un’iniziativa legata al potere d’acquisto. «Generalmente, gli svizzeri sono sempre molti prudenti», afferma Sciarini, ricordando in particolare le votazioni - respinte - sulle sei settimane di vacanza, sulla riduzione dello scarto tra ricchi e poveri (la cosiddetta iniziativa 1:12) e la stessa AVSPlus del 2016. «Solitamente gli elettori sono molto attenti alle finanze federali, ma questa volta è chiaro che la volontà e il bisogno di ottenere di più ha superato il timore dell’impatto sulle casse pubbliche».

Il vento è dunque cambiato? «Bisogna sempre evitare di sovrinterpretare il risultato di una votazione, anche perché le recenti elezioni mostrano un’altra tendenza. A ottobre è stato l’UDC a progredire, non la sinistra. Ma è comunque vero che negli ultimi tempi ci sono stati alcuni casi in cui l’economia ha perso in votazione popolare», ricorda il politologo ginevrino. E tra pochi mesi - la votazione sarà a settembre - si andrà anche a votare sulla riforma della previdenza professionale (LPP).

L’economia è meno unita rispetto a prima. A volte ci sono tensioni tra Economiesuisse e l’Unione svizzera delle arti e mestieri
Pascal Sciarini, politologo

Economia divisa

Gli imprenditori e le associazioni padronali, a fronte del calo del potere d’acquisto, stanno perdendo influenza alle urne. «Ciò, in parte, è anche dovuto al fatto che l’economia è meno unita rispetto a prima. A volte ci sono tensioni tra Economiesuisse e l’Unione svizzera delle arti e mestieri».

Nel caso della tredicesima AVS, però, l’errore più grande è stato fatto dal Parlamento. «La destra è stata arrogante nel sottostimare le chance di questa iniziativa. Ma non può che prendersela con se stessa, perché avrebbe potuto opporre un controprogetto a questa iniziativa. Avrebbe permesso di  indirizzare il sostegno in modo più mirato alle persone che ne avevano davvero bisogno. Ma con il senno di poi, siamo tutti più intelligenti», afferma Sciarini. «Questo controprogetto - sottolinea - avrebbe sicuramente avuto possibilità di essere approvato in votazione. Alla fine , la destra vi ha rinunciato e ora paga il prezzo di questo errore strategico».

A suo avviso, la vittoria dei sindacati «è un risultato inedito nella politica svizzera. Sicuramente darà molto dinamismo e speranza alla sinistra in vista delle votazioni di giugno sulle cassa malattia. Non è certo detto che passerà, ma il voto infonderà nuova linfa e ottimismo all’iniziativa del PS, che chiede di limitare il costo dei premi al 10% del reddito disponibile».

È mancato il voto dei giovani

Un altro aspetto di cui si è tenuto poco conto, secondo Sciarini, è l’età media di chi si è recato alle urne. «Già dai sondaggi emergeva che i giovani erano particolarmente contrari alla tredicesima AVS, anche perché saranno loro a dover fare uno sforzo in più per finanziarla. Sono dell’idea che i giovani - più reticenti alla proposta - si siano recati molto meno al voto rispetto alle persone più anziane. Dunque, hanno pesato meno sul risultato finale. Ma ciò non significa che sia compromesso il contratto di solidarietà tra le generazioni».

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