Domande e risposte

È ancora presto per l'addio alle FM, le emittenti private restano in onda

La SSR disattiverà le antenne il 31 dicembre: molte stazioni radio continueranno a trasmettere fino alla fine del 2026 – Il futuro sarà DAB+ e internet, ma è ancora presto per spegnere definitivamente la vecchia autoradio
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Luca Faranda
03.12.2024 06:00

Il 2025 sarà un anno di svolta per i radioascoltatori: il 31 dicembre la SSR disattiverà le antenne FM. Tuttavia, le radio private (come Radio 3i o Radio Ticino) continueranno ad andare normalmente in onda sulle stesse frequenze, come oggi, per altri due anni. Discorso diverso invece per le emittenti pubbliche (in Ticino Rete Uno, Rete Due o Rete Tre), che hanno deciso di puntare tutto sulle modalità digitali: DAB+ e internet. Facciamo chiarezza.

Cosa succede il 31 dicembre del 2024?

Attualmente, si può ascoltare la radio in tre modi: FM, DAB+ e internet. La Società svizzera di radiotelevisione (SSR SRG) abbandonerà la radio analogica a modulazione di frequenza (la cosiddetta FM, introdotta negli anni Cinquanta), per passare allo standard digitale DAB+ (ovvero «Digital Audio Broadcasting»). Questa tecnologia di trasmissione radiofonica digitale è presente negli apparecchi radio e nelle autoradio più recenti ed è ormai diventata lo standard. Ciò significa che dal prossimo anno sarà ancora possibile ascoltare svariate radio private tramite le antenne FM, ma non più i programmi radiofonici di RSI (Rete Uno, Rete Due e Rete Tre), RTS, SRF e RTR. In ogni caso, le radio pubbliche e private potranno sempre essere ascoltate via DAB+, nonché in streaming, via internet. Inoltre, alla fine del 2024 saranno spenti i trasmettitori FM nelle gallerie delle autostrade.

Perché c’è questo cambiamento?

Già dal 2020 non c’è più l’obbligo di diffondere programmi via FM. Il settore radiofonico intendeva abbandonare le frequenze FM al più tardi entro la fine del 2024. Tuttavia, il Consiglio federale, nell’ottobre 2023, ha concesso una proroga di due ulteriori anni, fino alla fine del 2026. È da una decina d’anni che l’Ufficio federale delle comunicazioni (UFCOM), le radio private e la SSR hanno iniziato a pianificare il passaggio dalla radio analogica a quella digitale. E ciò anche attraverso sostegni limitati nel tempo. La doppia diffusione (FM e DAB+), però costa. Il Consiglio di amministrazione della SSR ha dunque deciso di anticipare i tempi, cessando la diffusione dei suoi canali sulle frequenze FM già al 31 dicembre 2024 e non alla fine del 2026. Molte radio private (in Ticino, ma anche nella Svizzera tedesca e in Romandia) continueranno invece a trasmettere regolarmente i loro programmi per altri due anni. In Ticino, ad esempio, si potranno ancora ascoltare Radio 3i e Radio Ticino. Le emittenti private potrebbero così aumentare le loro quote di mercato, nei prossimi due anni, con i radioascoltatori che non intendono cambiare la vecchia autoradio.

Perché la SSR abbandona le frequenze FM già ora?

«Per la SSR, la manutenzione e il rinnovo dei trasmettitori FM sono dispendiosi e tali costi sarebbero sproporzionati rispetto ai relativi vantaggi», aveva scritto la Società svizzera di radiotelevisione lo scorso giugno, quando ha annunciato la decisione di abbandonare le FM alla fine dell’anno. A suo avviso, non avrebbe più senso investire in una tecnologia di trasmissione obsoleta e che consuma molta energia.

Nel mio veicolo ho una vecchia autoradio. Sono ancora in molti nella mia situazione?

Stando a una stima del TCS, il problema interessa 1,2 milioni di persone. Non solo: poco meno del 40% delle autovetture che circolano in Svizzera (circa 1,8 milioni su 4,8 milioni di veicoli) non hanno la ricezione DAB+. A fine giugno, per contro, la SSR aveva indicato che «la percentuale di chi tuttora utilizza esclusivamente le FM continua ad attestarsi a meno del 10%». La transizione dalle FM al DAB+ è stata accelerata negli ultimi anni: dal 2021 le auto senza DAB+ nell’UE (che influenza il mercato elvetico) non possono più essere vendute.

Cosa devo fare per ascoltare il canale che desidero?

In realtà, molte radio e autoradio dispongono già della tecnologia DAB+. È sufficiente verificare: è indicato sull’apparecchio stesso (ad esempio sul display). Ci sono tuttavia delle radio digitali che non hanno il DAB+. Per questi casi esistono vari adattatori (attraverso un ingresso «USB» o «AUX», ma è anche possibile trovare alternative senza cavo). Ci sono varie categorie di prezzo a seconda del prodotto. Un’altra possibile soluzione potrebbe essere l’acquisto di un’autoradio più recente, che dispone del DAB+, oppure di un dispositivo che permette di ascoltare la radio via internet. I vecchi apparecchi elettronici possono essere riconsegnati gratuitamente al punto di vendita o direttamente a un punto di raccolta pubblico.

Cosa succede in caso di emergenza?

Stando al TCS, chi non dispone del DAB+ non riceverà più avvisi sul traffico, come quelli relativi ai veicoli che viaggiano in contromano oppure alla presenza di animali o persone sulla carreggiata. Sono infatti le radio nazionali della SSR che diffondono tali avvisi prioritari. Tuttavia, Viasuisse ci conferma che continuerà a fornire le informazioni sul traffico ai suoi clienti radio privati anche nel 2025. Toccherà pertanto alle emittenti regionali diffondere queste informazioni. Per quanto riguarda le catastrofi, l’Ufficio federale della protezione della popolazione (UFPP) già oggi utilizza diversi canali per allarmare: assicurerà anche il funzionamento dei canali di emergenza FM fino al 2027.

Cosa cambia concretamente tra FM e DAB+?

Per la SSR, la tecnologia DAB+ è un’opzione migliore delle FM sia per la quantità di stazioni radio disponibili sia per la qualità del suono. Seppur non sia priva di difetti, ci dovrebbe essere una miglior ricezione (dal 2019 tutte le gallerie autostradali più lunghe di 300 metri sono equipaggiate con il DAB+) e una maggior copertura in quasi tutta la Svizzera, senza interferenze e senza i classici fruscii delle FM. Inoltre, ci sarà più scelta: oggi tutte le frequenze FM sono occupate, mentre con il DAB+ la gamma di programmi diffusi può essere ampliata (a oggi sono oltre 150). Tutti i programmi trasmessi via FM sono diffusi (gratuitamente) anche tramite DAB+.

Radio3i rimarrà sulle frequenze per altri due anni

«Per chi ascolta le radio private, non cambia nulla». A ribadirlo è Sacha Dalcol, direttore di Radio3i, sottolineando che non tutte le stazioni radio smetteranno di trasmettere. Anzi, al contrario. Molte radio private in tutta la Svizzera (Ticino compreso) resteranno sulle frequenze FM fino alla fine del 2026. È il caso di Radio3i e di Radio Ticino.

La comunicazione, tuttavia, non è stata ottimale: sono in molti a pensare che a fine dicembre le FM non funzioneranno più. Ciò crea confusione: il prossimo 31 dicembre saranno «silenziati» i canali della SSR (tra cui Rete Uno, Rete Due e Rete Tre). Le emittenti private seguiranno progressivamente nei prossimi due anni. «La SSR ha deciso di abbandonare le FM a fine anno per ragioni finanziarie. L’obiettivo di Radio3i, invece, è di rimanere presente», sottolinea Dalcol, ricordando che le trasmissioni andranno in onda su tutti i canali di diffusione: FM (fino a fine 2026), DAB+ e internet (anche tramite streaming).

Per il direttore di Radio3i (e TeleTicino), le autorità federali «hanno preso una decisione prematura», imponendo lo spegnimento delle FM anche alle radio private per la fine del 2026. «Era meglio attendere che la tecnologia si esaurisse da sola, come avvenuto con le frequenze AM. Nessuno ormai ascoltava più la radio in quel modo», ricorda Dalcol. Oggi, invece, sono ancora molti i radioascoltatori sintonizzati sulle frequenze FM, in particolare chi è ancora in possesso di vecchi apparecchi e «classiche» autoradio.

Per chi volesse continuare ad ascoltare Radio3i sulla FM, è possibile farlo sulle seguenti frequenze: 106.5 nel Mendrisiotto, 106.8 nel Luganese e 96.5 in tutto il Sopraceneri. Con la tecnologia DAB+, tuttavia, il segnale è più pulito (quindi con meno interferenze e meno fruscii) e c’è una maggior copertura in quasi tutta la Svizzera italiana. 

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