Dopo Amherd

È l’ora del pallottoliere per un posto in Governo

Pfister e Ritter sono attesi all’esame dei gruppi parlamentari di PS e Verdi – L’UDC strizza l’occhio al sangallese, il consigliere di Stato è a caccia di preferenze a sinistra – Domani mattina la resa dei conti: con 124 voti si è sicuramente eletti, ma ecco quel che c’è da sapere
Martin Pfister e Markus Ritter. ©PETER KLAUNZER
Luca Faranda
11.03.2025 06:00

La resa dei conti si avvicina: domani mattina si saprà chi, tra Markus Ritter e Martin Pfister, prenderà il posto di Viola Amherd in Consiglio federale. Per i due candidati, tuttavia, le prossime 24 ore saranno fondamentali. Questo pomeriggio si terranno le audizioni dei gruppi parlamentari di Verdi e PS. Anche UDC e PLR tireranno oggi le somme. Poi ci sarà la tradizionale «Notte dei lunghi coltelli» all’Hotel Bellevue Palace. Difficilmente, comunque, ci saranno indicazioni chiare fino all’ultimo minuto. Ieri i due del Centro sono stati ascoltati dalle rappresentanti di Alliance F, la federazione delle associazioni femminili. I voti delle parlamentari (77 consigliere nazionali e 16 «senatrici») potrebbero fare la differenza, ma l’organizzazione non ha voluto esprimere alcune preferenza.

Il colonnello contro l’appuntato

I due candidati ufficiali del Centro sono ormai noti: da un lato il consigliere nazionale Markus Ritter, presidente dell’Unione svizzera dei contadini (USC) e uno dei membri più influenti del Parlamento. È apprezzato in particolare nel gruppo parlamentare dell’UDC, ma a sinistra - complici anche le battaglie elettorali sull’agricoltura e i pesticidi - convince poco. Parte del PLR, inoltre, non vede di buon occhio l’impegno del 57.enne a favore dei pagamenti diretti (ovvero sovvenzioni) al mondo agricolo.

Dall’altra c’è invece Martin Pfister, consigliere di Stato di Zugo (un cantone «donatore» nella perequazione finanziaria), responsabile della sanità e fino a un mese fa quasi sconosciuto nella Berna federale. Partito da sfavorito, può ora giocarsela all’ultimo voto con il rivale. Chi verrà eletto sarà quasi certamente il responsabile del DDPS. E qui, il 61.enne di Baar (ZG) ha un vantaggio: di grado è colonnello (Ritter solo appuntato) e ha una vasta esperienza militare.

Scegliere nel ticket

Dal momento che secondo la Costituzione, «è eleggibile al Consiglio federale chiunque abbia diritto di voto», si sono lanciati nella corsa (pur senza avere alcuna chance) anche una trentina di semplici cittadini. È probabilmente da escludere anche l’elezione di un candidato selvaggio al di fuori del ticket presentato dal Centro: nel recente passato - dall’estromissione di Christoph Blocher nel 2007 - è diventata quasi una regola non scritta, anche se non particolarmente apprezzata da tutti. È difficile (ma non impossibile) che uno tra Markus Ritter e Martin Pfister venga eletto già al primo turno, poiché svariati voti potrebbero «disperdersi»: ci sono alcuni parlamentari - come il «senatore» Daniel Jositsch (PS/ZH) - che non intendono seguire il ticket, almeno all’inizio.

I turni di scrutinio

Ma, dunque, come succederà domani? L’Assemblea federale si riunirà alle 8 del mattino. Seguiranno i tradizionali discorsi e poi si procederà ai turni di votazione (il voto è segreto): un candidato è eletto se il suo nome figura su più della metà delle schede valide. Ciò significa che con tutti i 246 parlamentari presenti, chiunque ottenga più di 124 preferenze è sicuramente eletto. Per la determinazione della maggioranza, tuttavia, non vengono considerate le schede bianche e nulle. Ciò significa che Ritter o Pfister possono essere eletti pur ottenendo meno di 124 voti.

Nei primi due turni di scrutinio i deputati possono votare per qualsiasi persona eleggibile, mentre dal terzo turno non sono più ammessi nuovi candidati. Dal secondo turno in poi, il candidato che ottiene meno di dieci voti «è eliminato dall’elezione». Dal terzo turno è invece fuori dalla corsa il candidato che ottiene il minor numero di voti (a meno che altri candidati non ottengano lo stesso numero di voti).

Chi ottiene la maggioranza assoluta deve dichiarare davanti all’Assemblea federale se accetta l’elezione, segue la formula di giuramento oppure la promessa solenne. Il consigliere federale eletto entrerà in carica il primo aprile. La ripartizione dei dipartimenti in Consiglio federale potrebbe essere già decisa venerdì: il DDPS attende il neoeletto. Qualsiasi altro risultato sarebbe una vera sorpresa.

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