Votazioni cantonali

Fortune alterne alle urne per il congedo parentale

A Ginevra sì a un’iniziativa popolare che prevede complessivamente 24 settimane di pausa dal lavoro per i due genitori – Chiaro no a Berna per una proposta più radicale del PS – Sull’applicazione al momento c’è incertezza giuridica: in dubbio la conformità con il diritto federale
© KEYSTONE/Gaetan Bally
Luca Faranda
18.06.2023 22:45

Congedo parentale sì, no, forse. Alle urne i ginevrini hanno accolto, con il 57,9% di sì, un’iniziativa popolare promossa dai Verdi liberali (PVL), che prevede complessivamente 24 settimane di congedo parentale per i due genitori. Secco no (con il 66,5% dei voti contrari) invece nel canton Berna per una proposta molto più estrema presentata dal Partito socialista che prevedeva un totale di 40 settimane di congedo.

La questione rimane d’attualità anche in Ticino: il congedo parentale è stato approvato in Gran Consiglio nel gennaio 2021, ma l’applicazione pone più di un problema. Al momento, in Svizzera, non sussiste alcun diritto a un congedo parentale disciplinato dal diritto federale.

Più tempo a casa

Nel canton Ginevra l’obiettivo è completare le 16 settimane di congedo di maternità cantonale (quattordici del congedo di maternità concesso a livello nazionale, più due settimane cantonali) con otto settimane per l’altro genitore, comprese le due settimane di congedo di paternità federale in vigore dal 2021.

L’assicurazione parentale sarà finanziata in modo uguale da datori di lavoro e lavoratori, con una deduzione salariale dell’ordine dello 0,15%-0,2%. Il progetto è stato combattuto da PS, Verdi, collettivo dello sciopero femminista e, all’altro polo politico, dall’UDC. È invece stato sostenuto dal centro destra e dagli ambienti padronali.

Delle otto settimane supplementari, sei sono obbligatorie per il genitore che non beneficia dell’assicurazione maternità e due settimane sono assegnate a piacimento dei genitori a uno o all’altro. La sinistra vede come fumo negli occhi queste due settimane ballerine, per cui delle madri potrebbero beneficiare solo di quattordici settimane, contro le 16 acquisite a fatica. L’UDC ginevrina era divisa, ma hanno prevalso le preoccupazioni per il potere d’acquisto, che sarebbe stato ulteriormente eroso dal nuovo prelievo salariale.

Migliore conciliabilità

Per i promotori della modifica costituzionale, si trattava di conciliare meglio la vita familiare e professionale e promuovere la parità tra donne e uomini.

Tuttavia, c’è un problema di fondo. Poiché vi è incertezza giuridica sulla conformità col diritto federale, il PVL ginevrino ha formulato l’iniziativa in modo che il congedo non sia vincolante per le imprese. Nella loro analisi, infatti, i Verdi liberali giungono alla conclusione che solo il diritto federale può imporlo alle aziende. Va notato che anche le due settimane ginevrine di congedo maternità non sono vincolanti, ma le imprese le hanno fatte proprie.

In Ticino lo stesso problema

Questa situazione controversa riguarda anche il Ticino. Il Gran consiglio ha detto sì a due settimane di congedo parentale da oltre due anni, ma sulla proposta si stanno ancora valutando i margini di manovra. L’applicazione infatti potrebbe non essere non conforme al diritto superiore: a livello federale non c’è una base legale chiara, ma il Cantone ha istituito (nel dicembre del 2021) un gruppo di lavoro, i cui risultati - contenuti in un rapporto - sono attesi per questa estate.

Qualcosa si sta anche muovendo a livello federale: a metà febbraio la Commissione federale per le questioni familiari (COFF) aveva ipotizzato l’introduzione di un modello flessibile con un totale di 38 settimane ripartito tra mamma e papà. Questa commissione extraparlamentare mira ad aggiungere in futuro 22 settimane supplementari alle 16 già previste dalla legge.

Berna dice no

Il popolo bernese, dal canto suo, ha nettamente bocciato l’iniziativa popolare cantonale lanciata dal PS che chiedeva l’introduzione di 24 settimane di congedo parentale retribuito, in aggiunta ai congedi di maternità e paternità federali, per un totale quindi di 40 settimane. In concreto, ogni genitore avrebbe avuto a disposizione sei settimane di congedo parentale. Le restanti dodici settimane avrebbero potuto essere suddivise liberamente.

Il costo del congedo, essenzialmente a carico del Cantone, era stimato in 200 milioni di franchi, che hanno indotto la destra a combatterlo. Già il Gran Consiglio l’aveva nettamente respinta a causa dei costi eccessivi, ma anche perché auspica una soluzione uniforme a livello nazionale.