Franchigia a 150 franchi per la spesa in Italia, «in dogana ci saranno lunghe code»
Fare la spesa all'estero, dal 1. gennaio 2025, sarà meno vantaggioso. Il limite di esenzione dall’IVA per le merci acquistate oltre confine sarà infatti dimezzato dagli attuali 300 franchi a 150 franchi, rendendo così meno attrattivo lo shopping transfrontaliero. Il Consiglio federale lo ha deciso a metà ottobre con l'obiettivo di limitare il turismo degli acquisti. Ma, ora, il sindacato competente per il personale doganale Garanto lancia l'allarme, attraverso le pagine del Blick: «Ci aspettiamo un notevole aumento dei costi alla frontiera dall'inizio dell'anno», afferma Daniel Gisler, copresidente del sindacato.
Giorgio Fonio, consigliere nazionale del Centro, avverte che la nuova normativa porterà a «un forte sovraccarico per i funzionari delle dogane» e a «lunghe code in entrata» alla frontiera. La prossima settimana, il Consiglio federale dovrà rispondere alle sue preoccupazioni durante l'Ora delle domande: «Il Governo ha indicato che l’applicazione QuickZoll non sarà adeguata immediatamente e quindi i cittadini dovranno recarsi agli uffici doganali per importare le merci con l’aliquota ridotta. Una situazione che creerà un sovraccarico di lavoro importante ai funzionari dell’Ufficio federale della dogana e della sicurezza dei confini (UDSC) e code ai valichi. Il Consiglio federale ha valutato queste problematiche? Non ritiene necessario sospendere l'applicazione in attesa dell'aggiornamento dell'app?».
Sullo sfondo c'è l'app QuickZoll, che permette ai privati di dichiarare autonomamente le merci importate per uso proprio o da regalare e di pagare direttamente le tasse doganali dovute. L’utilizzo dell'app, però, comporta l’accettazione della condizione che l’aliquota IVA dell'8,1 % viene applicata anche alle merci in realtà soggette all’aliquota ridotta del 2,6 % (in particolare derrate alimentari, alimenti per animali, medicamenti e libri). «Questa standardizzazione semplifica e velocizza notevolmente la procedura d’imposizione», si legge sul sito della Confederazione. «Se si desidera l’applicazione dell’aliquota ridotta, le merci devono essere dichiarate verbalmente presso un valico di confine occupato dal personale dell'UDSC». Ne consegue che, utilizzando l'app, le spese sugli acquisti (soprattutto alimentari) risultino più alte del dovuto.
L'Ufficio federale della dogana e della sicurezza dei confini ha già fatto sapere che è previsto un ulteriore sviluppo di QuickZoll con un'aliquota fiscale ridotta, ma la nuova versione sarà introdotta probabilmente a partire dal 2026. Da qui la domanda di Fonio, che si allarga in vista dell'entrata in vigore della stretta sulla franchigia: «Il Consiglio federale non ritiene necessario sospendere l'applicazione in attesa dell'aggiornamento dell'app?».
Il giro di vite sulla spesa oltreconfine, lo ricordiamo, era stato chiesto dal Parlamento, che nel 2021 aveva accolto una mozione della Commissione delle finanze del Nazionale per migliorare l’equità fiscale nel flusso di merci sul confine (riducendo la franchigia) e al tempo stesso aveva dato seguito a due iniziative dei Cantoni di frontiera di Turgovia e San Gallo per abolire del tutto il limite di esenzione dall’IVA. Il dimezzamento della franchigia era stato messo in consultazione per alcuni mesi fra il 2023 e il 2024, raccogliendo il consenso della maggioranza dei Cantoni, degli ambienti economici e di diversi partiti.