Il diretto Ginevra-Locarno e lo spettro del San Gottardo

La completa riapertura della galleria di base del San Gottardo ha fatto tirare un sospiro di sollievo ai pendolari e al settore turistico ticinese: dal 2 settembre, attraverso il tunnel circolano fino a 70 treni viaggiatori – e teoricamente fino a 260 treni merci – al giorno. Per la prima volta, inoltre, circola un convoglio da e per il Ticino ogni mezz’ora. La cadenza semi-oraria sull’asse Nord-Sud – promossa dalle Camere federali - sarebbe dovuta entrare in vigore lo scorso dicembre, ma a causa del deragliamento è stata introdotta solo a inizio settembre. Sulla tratta c’è però un’altra novità: un treno diretto che collega l’Aeroporto di Ginevra a Locarno.
Il viaggio, della durata di cinque ore, per il momento è offerto solamente il sabato mattina da fine agosto fino al prossimo 12 ottobre, nonché sabato 26 ottobre. «Il collegamento diretto Ginevra Aeroporto - Locarno (che transita per Losanna, Berna e Lucerna e ferma anche a Bellinzona, ndr) è un progetto pilota», ci spiega il portavoce delle FFS Patrick Walser. «Se in questo periodo il collegamento risulta stabile, sarà integrato nell’orario del 2025».
Più treni in autunno
Inoltre, per i fine settimana, le FFS durante l’autunno e fino a inizio dicembre prevedono treni supplementari – indicati nell’orario online come IC – che circoleranno il sabato mattina in direzione Sud e la domenica sera in direzione Nord, aggiunge Walser, precisando che il rafforzamento previsto nelle prossime settimane avviene «in concomitanza con le vacanze autunnali nei cantoni svizzero-tedeschi: dal 23 settembre a circa il 20 ottobre ci attendiamo infatti un aumento del traffico turistico che viaggia verso il Ticino e oltre (ad esempio Milano) e abbiamo previsto la circolazione dei treni in doppia composizione laddove possibile, quindi con più posti a sedere».
La strategia di Ducrot
«Il collegamento diretto tra Ginevra e Locarno è sicuramente positivo», commenta il consigliere nazionale Bruno Storni, secondo cui questa novità rientra nella strategia avviata dal CEO delle FFS, Vincent Ducrot, di offrire collegamenti prettamente turistici senza mai dover cambiare treno. «È una mossa intelligente», aggiunge il deputato socialista, membro della Commissione dei trasporti del Nazionale, citando ad esempio le altre offerte già proposte come i collegamenti Ginevra-Coira, Friburgo-Verbier, oppure il treno che da Basilea conduce all’Europa-Park.
Le offerte, tiene a precisare il portavoce delle FFS, si rivolgono a tutti i clienti e non solo ai turisti. Tuttavia, sul fronte dei trasporti ferroviari non ci sono solo buone notizie.
Si torna sulla vecchia tratta
La galleria di base del San Gottardo, durante il mese di gennaio, sarà infatti nuovamente chiusa al traffico per circa due settimane. Il motivo? «Una serie di lavori di rinnovo», con un impatto maggiore rispetto alla “semplice” manutenzione», ci spiega ancora Walser. È probabile, inoltre, che queste chiusure si ripetano ogni anno.
All’inizio del 2025, dunque, il traffico ferroviario sarà (nuovamente) deviato sulla tratta panoramica del San Gottardo. Rieccoci. Dalle prime informazioni che trapelano, tuttavia, sembrerebbe che a passare dalla vecchia linea siano soprattutto i treni passeggeri. Le FFS informeranno in modo più dettagliato a fine novembre, ma Bruno Storni vuole vederci chiaro: in una domanda al Consiglio federale (che verrà trattata il prossimo lunedì), il socialista ticinese chiede di regolamentare l’uso della galleria di base «in modo da garantire sempre un minimo di tracce la mattina e la sera per il traffico passeggeri».
«È sbagliato pensare che il tunnel del San Gottardo sia stato creato solo ed esclusivamente per le merci», afferma Storni, che poi aggiunge: «Dobbiamo lottare, anche con l’appoggio del Consiglio di Stato, affinché la galleria di base abbia sempre spazio per i passeggeri. Non trovo corretto che il tunnel sia riservato quasi interamente al transito dei treni merci, come avvenuto negli scorsi mesi».
Il «Gotthard-Deal»
Durante la lunga chiusura della galleria di base, la precedenza (anche per una questione di sicurezza in caso di evacuazione) è stata data al traffico merci, anziché al settore dei viaggiatori. Alla base di questa decisione, però, c’è anche la forte pressione esercitata dalle aziende attive nel settore del trasporto merci, spiega Storni, secondo cui ora è la politica a dover intervenire.
Dall’apertura della galleria di base - grazie anche ai turisti e ai pendolari - il traffico passeggeri è cresciuto in maniera importante sull’asse nord-sud. Ma chi ha la precedenza, tra passeggeri e merci, sulla tratta del San Gottardo? Le capacità riservate ai treni merci, secondo Storni, non sono pienamente sfruttate: la media si aggira sulle 110 tracce al giorno sulle 260 riservate.
Pochi mesi fa, a seguito di un postulato di Storni, che chiedeva di rivedere gli scenari del traffico merci attraverso le Alpi e liberare tracce per i treni passeggeri, un articolo del Tages-Anzeiger parlava di un possibile «Gotthard-Deal» (Accordo del San Gottardo): l’industria del trasporto merci si era detta disponibile a concedere alcune tracce (ad esempio negli orari di punta del traffico passeggeri) in cambio di una maggiore flessibilità. Tuttavia, l’Ufficio federale dei trasporti (UFT) non sembra intenzionato - almeno per il momento - a cambiare sistema.