La polizia aerea francese fa atterrare «Top Gun» Alain Berset
Non è stato propriamente un volo di piacere quello fatto la settimana scorsa nei cieli transalpini da Alain Berset, ai comandi di un aereo da turismo. Appassionato d’aviazione – dal 2009 è in possesso del brevetto di pilota -– il consigliere federale stava volando da solo fra due aeroporti in Francia, a bordo di un monomotore preso a noleggio, quando a un certo punto è stato affiancato da due jet da combattimento della polizia aerea, che lo hanno costretto ad atterrare. Secondo la NZZ, che nel tardo pomeriggio di oggi ha anticipato la notizia con dovizia di particolari, il vicepresidente della Confederazione sarebbe entrato nello spazio aereo vietato sopra una base militare. Interpellato dal quotidiano zurighese, il Dipartimento dell’interno ha diffuso una breve nota nella quale dice che i fatti sono avvenuti martedì 5 luglio, durante un volo «per diporto». La polizia aerea francese è intervenuta a seguito di «un’errata interpretazione (n.d.r. da parte di Berset) delle informazioni ricevute dal controllo del traffico aereo all’inizio del volo». Dopo un controllo d’identità a terra (n.d.r. una procedura standard da parte della gendarmeria dopo un’operazione della polizia aerea), e uno scambio di vedute sui fatti constatati, recita ancora la nota, Alain Berset ha potuto proseguire la rotta sull’apparecchio che aveva noleggiato.
Nessuna procedura giudiziaria
Il Dipartimento precisa anche che, a sua conoscenza, non è stata aperta alcuna procedura giudiziaria. Alain Berset noleggia occasionalmente un monomotore da turismo. Questo, stando al breve comunicato ufficiale. Alla NZZ il vicecapo dell’informazione del DFI ha detto che all’origine dell’episodio c’è stato un malinteso e che si tratta di «una questione privata».
Diversa, invece, la versione dei fatti fornita dal giornale. Berset sarebbe partito dall’aeroporto di Friburgo-Ecuvillens per recarsi in Francia. Da lì, dopo un primo contatto con la polizia aerea francese, il «ministro» avrebbe reagito in modo «insolito» e a seguito di un secondo intervento sarebbe stato costretto all’atterraggio. La gendarmeria avrebbe informato Parigi dell’accaduto. La segnalazione sarebbe stata trasmessa anche al presidente della Repubblica Emmanuel Macron, in quanto Berset è un membro del Governo elvetico.
Elevata sensibilità
Il giornale, appoggiandosi al servizio Internet Flightradar 24, ha ricostruito la rotta seguita da un Cessna 182, con il codice di registrazione HB TDR (HB sta per Svizzera), decollato alle 14.35 di martedì 5 luglio con destinazione la Borgogna, e tornato a Friburgo tre giorni dopo. Il monomotore, una volta ripartito verso ovest, avrebbe volato per una decina di chilometri a sud della base militare di Avord, dove sono stazionati elementi del sistema Awacs francese (allarme e controllo aereo) e che può essere sorvolata solo con una speciale autorizzazione. Il giornale dice che Berset potrebbe anche aver seguito, in teoria, una rotta completamente diversa ma precisa che un’operazione di polizia aerea con jet da combattimento significa che c’è un elevato livello di escalation. In caso di violazione dello spazio aereo c’è dapprima un avviso via radio e poi forse la richiesta di annunciarsi all’autorità responsabile dopo l’atterraggio. In tempi normali certi errori non hanno conseguenze, ma in questo periodo la sensibilità in prossimità di installazioni militari è molto alta, perché la Francia sta proteggendo il fianco orientale della NATO da attacchi russi. La NZZ conclude che il volo di Berset ha tutti i presupposti per diventare una questione pubblica perché all’origine dell’operazione di polizia aerea francese c’è un membro del Governo elvetico.