Statistiche

«Numeri mai visti dagli Anni ‘60» e la Svizzera da nove milioni è realtà

La popolazione residente permanente, alla fine del 2023, è aumentata di oltre 146 mila persone nel giro di un solo anno. A influire sulle cifre è il conteggio, per la prima volta, di chi è fuggito dall’Ucraina
Tra fine 2022 e fine 2023 la popolazione in Svizzera è aumentata di oltre 146 mila unità, pari al numero degli abitanti dell’intera Città di Berna.
Luca Faranda
22.08.2024 20:15

La Svizzera cresce. Eccome se cresce. Alla fine del 2023, nella Confederazione la popolazione residente permanente contava oltre 8,96 milioni di persone (8.962.300 per l’esattezza), stabilendo un nuovo record. Le cifre, già anticipate in aprile dall’Ufficio federale di statistica (UST), sono state confermate ieri con la pubblicazione dei dati definitivi. In realtà, il numero di persone che vive in Svizzera - inclusa la popolazione straniera non permanente - ha già superato la soglia dei 9 milioni nel giugno dello scorso anno.

Come la Città di Berna

Tra le cifre pubblicate dall’UST, a emergere è in particolare un dato: il tasso di crescita. Nel 2023, la popolazione residente permanente è aumentata dell’1,67% rispetto all’anno precedente. «Si tratta dell’incremento demografico più marcato registrato dall’inizio degli Anni ‘60», rendono noto i funzionari di Neuchâtel, precisando che l’incremento demografico registrato lo scorso anno è quasi due volte superiore a quello del 2022 (+0,9%). Per trovare valori simili, bisogna infatti tornare indietro di una sessantina di anni, con il record del 1961 (incremento del 2,77%) e degli anni seguenti (+2,37% nel 1962 e +1,95 nel 1963).

Tra fine 2022 e fine 2023, la popolazione è aumentata di ben 146.900 unità. Un numero di poco superiore - a titolo di paragone - al numero totale di abitanti dell’intera Città di Berna. Ma quali sono i motivi? «Le immigrazioni costituiscono il principale fattore dello sviluppo demografico», sottolinea l’UST, aggiungendo che nel 2023 sono giunte in Svizzera 263.100 persone (+37,8% rispetto al 2022). Le emigrazioni, invece, si sono attestate a quota 124 mila (+1,5%).

Saldo migratorio

«Sempre nel 2023, il saldo migratorio internazionale (differenza tra immigrazioni ed emigrazioni) è stato quello più elevato mai registrato in Svizzera», spiega l’UST, fornendo le cifre definitive: è passato da 68.800 nel 2022 a 139.100 nel 2023 (+102,3%). A questo saldo elevato è riconducibile all’incirca il 95% della crescita demografica osservata nel 2023 (contro il 90% del 2022). Il resto (circa il 5%) corrisponde all’incremento naturale, cioè la differenza tra le nascite e i decessi.

Invasione russa

Per spiegare queste forti differenze, è necessario guardare a est: alle migliaia di persone in fuga dall’Ucraina in seguito all’invasione russa iniziata il 24 febbraio del 2022. Il Governo aveva prontamente reagito, attivando al 12 marzo dello stesso anno lo «statuto di protezione S, grazie al quale le persone in fuga ottengono un diritto di soggiorno senza dover sottoporsi a una procedura d’asilo ordinaria. Già nelle prime sei settimane dall’attivazione dello statuto S le autorità elvetiche hanno registrato oltre 40 mila persone in cerca di protezione provenienti dall’Ucraina. A fine 2022, erano state presentate quasi 75 mila richieste per lo statuto S. Le persone in fuga che sono rimaste sul suolo elvetico per più di 12 mesi sono ora conteggiate nelle statistiche dell’UST sulla popolazione residente permanente.

Almeno 12 mesi

L’UST considera «popolazione residente permanente» tutte le persone di nazionalità svizzera con domicilio principale in Svizzera e tutte le persone di nazionalità straniera con un permesso di soggiorno della durata di almeno 12 mesi o residenti in Svizzera da almeno 12 mesi. Ciò significa anche le persone in possesso di un permesso S. Pertanto, chi è giunto in Svizzera nel 2022 con questo statuto - ed è rimasto almeno 12 mesi - è ora conteggiato per la prima volta in questa statistica. Se queste persone non fossero state considerate nei dati, la crescita della popolazione si sarebbe attestata all’1,1%, anziché all’1,67%.

Non è dunque un caso che quasi una persona su cinque (19,6%, quasi 60 mila) entrata a far parte della popolazione residente permanente sia di nazionalità ucraina. Seguono (con quote al di sotto del 10%) le persone di nazionalità tedesca, francese e italiana, che registrano però anche un tasso simile di emigrazione, ovvero che hanno lasciato la Svizzera. Sono numerose (oltre 30 mila) pure le persone con il passaporto rossocrociato che hanno deciso di emigrare.

Non è un Paese per giovani

Guardando più in dettaglio, emerge che in Svizzera circa il 73% della popolazione residente permanente possiede il passaporto rossocrociato. Le persone di nazionalità straniera sono invece il 27% (poco più di 2,4 milioni di persone).

Sul piano demografico, emerge inoltre una chiara tendenza: in Svizzera, la popolazione continua a invecchiare. «Il numero di persone anziane (65 anni o più) è passato da 1,69 milioni nel 2022 a 1,73 nel 2023 (+2,3%, contro il +1,8% dell’anno precedente). Un fenomeno che nel 2023 ha riguardato tutti i cantoni, alcuni dei quali (Friburgo, Obvaldo, Svitto, Turgovia e Uri) con un tasso superiore al 3%.

Il risultato? Nel 2023, in Svizzera, circa una persona su cinque ha più di 64 anni. Ben 2.086 persone hanno superato i 100 anni: 1708 sono donne e 378 uomini.

La soglia dei 10 milioni

L’UST, oltre a guardare al passato, già nel 2020 ha ipotizzato cosa succederà in futuro. Si prospetta che nel 2050 la popolazione residente permanente superi i 10,4 milioni. L’UDC si è già opposta a questo scenario, consegnando oltre 114 mila firme valide a sostegno dell’iniziativa «No a una Svizzera da 10 milioni!»: Confederazione e Cantoni sarebbero chiamati ad adottare misure mirate per uno sviluppo «sostenibile» della popolazione. Il Consiglio fedeale si è già detto contrario alla proposta.

Nel giro di 30 anni, ad aumentare saranno soprattutto gli «over-65». Nel 2020 erano 1,64 milioni, nel 2023 erano 1,73 e nel 2050 saranno più di 2,67 milioni. Il Ticino, secondo l’UST, sarà il cantone con la percentuale più elevata di persone di 65 anni o più: nel 2050, la quota raggiungerà il 33,8%. Più di una su tre.