Si accende il dibattito sulle luci e le ombre dei botti
Migliaia e migliaia di persone hanno assistito sabato sera a «Luci e Ombre», lo spettacolo pirotecnico sul lungolago di Locarno. Ancora più numeroso il pubblico accorso per i botti a Zurigo: alla Züri Fäscht - la festa popolare più grande della Svizzera - il cielo si è illuminato con i fuochi d’artificio tutte e tre le sere.
In Svizzera i fuochi piacciono. E parecchio. Sembrano addirittura irrinunciabili, in particolare al primo d’agosto (a meno di divieti emessi dalle autorità). Sugli scaffali dei negozi si stanno accumulando in questi giorni botti di svariato tipo: non solo fuochi d’artificio, ma anche petardi e le classiche «fontanelle».
Raccolte quasi 90 mila firme
Eppure gli spettacoli pirotecnici non fanno l’unanimità: il rumore, la concentrazione di polveri fini (i botti rappresentano circa il 2% delle emissioni annuali complessive) e il rischio di incendi hanno progressivamente aumentato la preoccupazione di alcune persone, che di fuochi d’artificio non ne vogliono proprio sentire parlare.
E infatti, nel maggio del 2022 è stata lanciata l’iniziativa popolare «Per una limitazione dei fuochi d’artificio», che chiede di vietare la vendita e l’uso di questi articoli pirotecnici «rumorosi». Per manifestazioni di carattere sovraregionale, le autorità possono tuttavia concedere eccezioni.
Finora sono state raccolta poco meno di 90 mila firme. Simbolicamente, i promotori dell’iniziativa hanno fatto sapere al «Le Matin Dimanche» che sperano di raggiungere le 100 mila firme proprio in concomitanza con la Festa nazionale del primo di agosto.
L’iniziativa è sostenuta da numerose associazioni animaliste e ambientaliste come BirdLife, Greenpeace e Pro Natura. Per il Ticino, a dare il suo appoggio al testo è anche la Società Protezione Animali di Bellinzona.
Cani, polveri fini e droni
I fuochi d’artificio rappresentano un fattore di stress per chi è sensibile ai rumori (tra cui i bambini piccoli), ma anche per gli animali domestici e selvatici, spiegano i promotori, secondo cui l’obiettivo è di proteggere le persone, l’ambiente e gli animali.
I fuochi d'artificio, nel nostro Paese, sono però una vera e propria tradizione. Seppur da qualche anno gli organizzatori di eventi stiano cercando di ricorrere a forme più sostenibili, come ad esempio gli spettacoli con i droni. Proprio alla Züri Fäscht, questo genere di performance era già stata introdotta nel 2019 (anno dell’ultima edizione) con circa 150 velivoli. Nel weekend, con uno show dedicato all’energia, ne sono stati utilizzati 300. Saranno il futuro?