Tagliata la circonvallazione, rispunta la galleria unica

C’è traffico ad Agno. Traffico di automobili, ovviamente, ma anche di commenti, appelli e proposte più o meno realizzabili, dopo la decisione del Cantone di ridimensionare il progetto della circonvallazione tagliando il tratto in galleria fra il Vallone e l’aeroporto. Così, partendo dal confine Ovest, abbiamo dato voce ai sindaci dei Comuni più o meno toccati da quest’opera. Sia per quello che era, sia per ciò che ne resta.
Sarà un fronte unito?
«Se sono serviti diversi anni per capire che il tracciato sotterraneo avrebbe avuto il problema di dover attraversare la falda, qualcosa non ha funzionato» esordisce amaro Piero Marchesi, sindaco di Tresa. Quattro anni, per la precisione. Il progetto di massima, consegnato nel 2019, prevedeva una spesa totale di 216 milioni di franchi, con un margine d’errore del venti percento. Il progetto definitivo, oggi, dice che di milioni ne servono almeno il doppio. L’autorità ha chiesto un parere esterno per capire i motivi di questo enorme scarto, ma probabilmente servirà solo per un eventuale contenzioso con lo studio d’ingegneria che ha firmato il progetto di massima. «Chi ha sbagliato dovrebbe essere chiamato alla cassa» osserva Marchesi. A livello tecnico, in ogni caso, il problema rimane: la perdita di efficacia del progetto è evidente. «A questo punto è necessaria una riunione fra tutti i sindaci della regione per valutare gli scenari possibili, perché mezza circonvallazione risolve solo una piccola parte dei problemi e lascia un grande punto di domanda». L’invito di Marchesi ai colleghi è di formare un fronte unito, ma i Comuni si troveranno d’accordo sul da farsi?
Il passato che ritorna
Emilio Taiana, sindaco di Caslano, si aspetta che sia il Dipartimento del Territorio, ora, a proporre delle alternative valide. «Serve una soluzione accettabile, perché realizzare il solo tratto di Bioggio è inutile. Noi aspettiamo e siamo penalizzati da decenni. Ed era prevedibile che l’aggiramento interrato avrebbe comportato costi importanti…». A Magliaso, il paese che soffrirà forse più di tutti la rinuncia al tunnel in zona Vallone, il collega di Magliaso Roberto Citterio è sconsolato: «Così cade tutto. Costruire solo la parte a Est significa buttare via soldi: accontenta un Comune e peggiora la situazione di tutti gli altri. Dovrebbe capirlo anche Bioggio e mostrare solidarietà». A proposito del da farsi, secondo Citterio «adesso rischia di rientrare in gioco l’idea di una galleria unica dal Madonnone a Manno, con eventuali uscite a Magliaso e se possibile ad Agno». Un’idea che potrebbe costare il doppio del doppio rispetto agli illusori 216 milioni per la Agno-Bioggio. «Quando si era votato sul tunnel unico avevo detto no – ricorda Citterio – proprio perché confidavo negli effetti della circonvallazione, ma ora… vale la pena riprendere in considerazione quella proposta».
Vie alternative
«È una situazione difficile» constata Verena Hochstrasser, sindaca di Muzzano, che guarda con preoccupazione al progetto di una «circonvallazione monca». «Non risolverebbe il problema del traffico, e per quanto ci riguarda peggiorerebbe la situazione sulla Piodella: oggi le code partono alla rotonda di Viglio, domani potrebbero cominciare ancora prima, verso Sorengo». Che fare, quindi? «Servirà fantasia. Forse, per quanto possibile, si dovrebbe accelerare al massimo nella realizzazione del tram, in modo che possa ‘assorbire’ una parte del traffico, come pure sulle iniziative per favorire l’ingresso dei pendolari con i mezzi pubblici». Come il progetto Eureka, che garantirebbe una mobilità più fluida fra Lavena e Ponte Tresa e che da tempo è anch’esso fermo «in colonna».
Circondati dal malumore
Da un Comune all’altro, la tesi più ricorrente sembra esser quella che costruire una strada solo (o meglio, in gran parte) su territorio di Bioggio abbia poco senso. «Cosa vuole che le dica? – esordisce il sindaco Eolo Alberti – Io sono di parte, certo, ma credo valga comunque la pena realizzare il progetto modificato: se non cominciamo, non arriveremo mai da nessuna parte, e se continuiamo ad aspettare la soluzione ideale, non ne avremo mai una che va bene». Alberti ricorda poi che sgravare la trafficata Strada Regina porterebbe vantaggi anche ad Agno, per la precisione a Serocca e verso Cassina. «In più dobbiamo chiedere delle misure fiancheggiatrici che vadano a limitare il traffico di transito ad Agno». Che è quello su cui sta riflettendo anche il Cantone. «Come presidente della conferenza dei sindaci del Malcantone – conclude Alberti – convocherò a breve una riunione».